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02/02/2018 06:30:00

"50 terroristi tunisini sbarcati in Sicilia". Ma il Ministero nega. Ieri, a Trapani...

 L’Interpol ha una lista di 50 persone sospettate di essere terroristi dell’Isis arrivati in Italia, sbarcando in Sicilia, spacciandosi per migranti. Lo ha rivelato nei giorni scorsi un’inchiesta del Guardian. La notizia è stata però smentita dal ministero degli Interni italiano, diretto da Marco Minniti.

L’inchiesta del Guardian riferiva di una lista con 50 nomi in mano all’Interpol di tunisini arrivati sulle coste italiane tra il luglio e l’ottobre 2017. L’elenco sarebbe stato inviato dall’Interpol al ministero degli Interni italiano il 29 novembre scorso. Un elenco a sua volta inviato dalle autorità del nostro paese alle agenzie antiterrorismo europee.

I migranti arrivati in Italia risiedono temporaneamente nei centri di accoglienza dove devono attendere le lunghe procedure di identificazione e richieste d’asilo. In questo lasso di tempo, era il timore del ministero secondo la versione del Guardian, le persone in quella lista potevano scappare dai centri italiani . Il dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero ha fatto sapere in un comunicato che la notizia della lista dei 50 miliziani arrivati in Italia “non trova alcun riscontro”, e che anzi, la collaborazione fra Italia e Tunisia ha consentito di rimpatriare alcuni migranti segnalati come pericolosi dalle autorità tunisine. Nel 2017 infatti sono stati rimpatriati oltre 2 mila tunisini.


Sempre secondo il giornale britannico i 50 presunti miliziani sarebbero arrivati in Italia attraverso una rotta non convenzionale e poco conosciuta dalle autorità. Quella, cioè, che da Ben Guardane arriva alla spiaggia di Torre Salsa, ad Agrigento.
E’ una rotta poco battuta quindi. Il sostituto procuratore di Agrigento, Salvatore Vella, ha dichiarato che questa rotta è diversa da quella percorsa dai trafficanti di esseri umani che partono dalla Libia. E’ una tratta più breve e che viene percorsa con piccole imbarcazioni, anche gommoni, con motori potenti, in buone condizioni, guidate da navigatori esperti. Si tratta degli sbarchi fantasma, perchè una volta arrivati sulle coste le imbarcazioni vengono abbandonate. Una volta approdati i migranti spariscono nel nulla. Sbarchi di questo tipo sono stati molto frequenti nei mesi scorsi e non solo nelle coste di Agrigento.

Una tratta molto battuta - come abbiamo raccontato - è quella Tunisia-Marsala. E’ la rotta che la Guardia di Finanza e la Procura di Palermo stanno tenendo sotto occhio. Perchè viene percorsa da organizzazioni criminali per trasportare migranti, droga, sigarette di contrabbando. Ma non solo. Ci sarebbero anche dei "passeggeri" particolari, legati al terrorismo. Una rotta sicura, ma anche costosa. Ogni viaggio costa 3 mila euro a passeggero, nulla a che vedere con i barconi fatiscenti e i 500 euro dei viaggi che partono dalle coste libiche.

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, con la collaborazione dei colleghi della Compagnia della Guardia di Finanza di Marsala, nei mesi scorsi hanno eseguito in tutta Italia, al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, diversi provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di soggetti di nazionalità tunisina ed italiana, appartenenti ad un’associazione per delinquere transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
Non solo questo. L’organizzazione era pronta a trasportare anche soggetti ricercati dalle autorità di polizia tunisine per la commissione di gravi reati o per avere possibili connessioni con formazioni di natura jihadista.

Secondo l’inchiesta del Guardian più di 3 mila persone sono arrivate in Italia, con gli sbarchi fantasma, da luglio del 2017 e la polizia è riuscita a bloccarne solo 400.
Sul fronte immigrazione e accoglienza adesso sta cambiando nuovamente il metodo per soccorrere i barconi della speranza, imbarcazioni fatiscenti pieni di decine di migranti che partono dalla Libia. Le regole di Frontex cambiano, adesso gli sbarchi non avverranno soltanto in Italia. I migranti soccorsi in mare, dalle imbarcazioni Frontex, verranno fatti sbarcare nel porto più vicino, come nelle regole del mare. Una nuova regola che fa parte dell’operazione Themis e che consentirà di arginare l’immigrazione clandestina nel centro del Mediterraneo.

Intanto ieri a Trapani al porto è arrivato un nuovo barcone di migranti. Sono 62 uomini di nazionalità tunisina, condotti nel capoluogo in seguito all’intercettazione di un natante a 40 miglia dall’isola di Lampedusa. Una volta recuperati, gli uomini sono stati condotti su una motovedetta della Guardia di Finanza a largo dell’isola di Pantelleria dove una unità della Guardia Costiera di Trapani li attendeva prima di condurli nel porto del capoluogo.Gli uomini sono stati portati all’ hotspot di Milo per procedere con l’identificazione e il foto-segnalamento. In virtù degli accordi con il loro
Paese di origine, gli uomini di nazionalità tunisina saranno rimpatriati.