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20/05/2018 12:55:00

Trapani, residenza e voto di scambio. E' guerra tra Salone e Tranchida

 Era un'amicizia, era lealtà politica. Ora è rottura, separazione e si lavano i panni sporchi sui media. Succede a Trapani, i due, ex, amici sono Giacomo Tranchida e Francesco Salone.


Le accuse sono gravi, in mezzo si configura anche il voto di scambio. Campagna elettorale al veleno e querele facili.
Salone è diretto e irruente. Scalpita e colpisce, lui che si definisce libero da compromessi.
E si accorge, solo ora, che Giacomo Tranchida non è trapanese, o meglio non ha la residenza nel Comune di cui si appresta a diventare sindaco.
La cosa crea scalpore, chi conosce il territorio trapanese sa che a dividere Trapani con Valderice è una strada. “Una brutta figura per i trapanesi”, dice Salone nel suo comunicato stampa, “Trapani non ha evidentemente personalità che sapranno rappresentarla deve proprio arrivare dalla Fico di Valderice il Grande Salvatore”.


Salone contro Tranchida, si domanda quali opere l'ex sindado di Erice e di Valderice abbia realizzato per lo sviluppo dei due territori amministrati: “E' stato riscontrato un aumento dei posti di lavoro? Sono cresciute le strutture alberghiere? L'impegno di portare il gas metano ad Erice Vetta è stato mantenuto?”.
Un incalzare di domande che irrompono a Trapani e tra i candidati consiglieri comunali che a gara, su facebook, difendono la propria lista e il proprio candidato sindaco.


Salone ha posizionato molti dei suoi nella lista di Forza Italia rendendola di fatto competitiva, la capeggia Franco Briale. Solo ora, però, Salone si ricorda della brutta pista ciclabile che è stata realizzata, quella pista era anche lì nel 2017 e per le regionali dello scorso novembre.
E non poteva mancare l'affondo sulla politica dei simboli di partito, l'ex consigliere trapanese sostiene che Tranchida sbandiera le liste civiche per scippare voti ai trapanesi che hanno sempre votato centrodestra, lo etichetta come un “Camuffamento” grazie al quale ha convinto molti personaggi a mettersi insieme: dai fascisti, scrive Salone, a Forza Italia, all'UDC ai Comunisti. Una “Macchina del mestiere”, la chiama Salone, che invita i trapanesi a non votare Tranchida.


Gli fa eco dalla sua pagina facebook Giacomo Tranchida, che non mostra delusione per il “Volpino” Francesco, come lo definisce: “ La volpe, quando non può arrivare all’uva, scopre che è acerba”. Poi si lancia nell'ipotesi di reato di voto di scambio: “A Fontanelle sud di questi “tempi” qualcuno promette ancora borse spesa od occupazione trimestrale, alla povera gente ..in cambio di voti”.
Queste sono notizie di reato che andrebbero denunciate non di notte su un social ma nelle opportune e presposte sedi.
Tranchida però dispensa consigli ai cittadini: “Ho consigliato di mangiare e bere alla spalle dei loro benefattori ..ai quali non sono tenuti (lo vieta la legge) a dimostrare il voto , quale cortesia in ricambio, atteso che non potranno fotografare dentro la cabina elettorale , col cellulare la scheda votata , insomma voto libero e mangiar gratis”.
Siamo certi che è stato scritto solo il primo capitolo di una lungo libro che narrerà le gesta di Salone e di Tranchida nella fase bellica più cruenta: la ricerca del consenso.