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06/06/2018 07:08:00

L’ex pentito Vincenzo Calcara condannato per diffamazione a ex sindaco Vaccarino

Il giudice monocratico di Palermo Maria Ciringione ha condannato l’ex collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara a 700 euro di multa per diffamazione in danno dell’ex sindaco Dc di Castelvetrano Antonino Vaccarino.

A quest’ultimo, inoltre, il giudice ha riconosciuto una risarcimento danni di 1500 euro. Calcara è stato condannato per uno dei due casi contestati, e cioè alcune frasi scritte, il l8 dicembre 2010, su facebook, mentre per le dichiarazioni rilasciate al giornalista Gianfranco Criscenti (che è stato assolto) e riportate in un articolo pubblicato dal Giornale di Sicilia il 23 dicembre 2010 è stato scagionato dall’accusa.

A difendere Calcara è stato l’avvocato marsalese Antonio Consentino, che dopo la sentenza ha dichiarato: “Ci riteniamo soddisfatti per l’assoluzione ottenuta per il capo B, mentre per il capo A faremo appello, rinunciando alla prescrizione”.

Il capo “A”, per il quale Calcara è stato condannato a 700 euro di multa e a un risarcimento danni a Vaccarino di 1500 euro (il pm aveva complessivamente chiesto un anno di reclusione e 500 euro di multa), è relativo alle frasi scritte dall’ex collaboratore di giustizia sul più popolare dei social network. Per l’accusa, la reputazione di Vaccarino fu offesa con espressioni quali “brutto vigliacco, prima di nominare il nome e cognome del Dr. Paolo Borsellino, ti devi sciacquare la bocca con l'acido muriatico, hai capito? …. perchè non vai a porta a porta ??? Magari a chiedere l'elemosina !!! dove sono andati a finire tutti i miliardi che hai guadagnato con la droga ? Chi sono i tuoi prestanome ? ….siete riusciti ad ingannare i Servizi Segreti mettendo in atto un bellissimo stratagemma di doppio gioco …. di quei Servizi Segreti deviati che in passato il VACCARINO ha avuto a che fare …. continua a beffarsi della società civile!! ….”. Nel capo B, invece, “per avere offeso la reputazione di VACCARINO Antonio, comunicando con piu persone tramite il mezzo della stampa e, nello specifico, per avere nell'ambito di una intervista telefonica rilasciata al giornalista del Giornale di Sicilia Gianfranco Criscenti, utilizzato nei confronti del VACCARINO le seguenti espressioni: Doppiogiochista, se davvero avesse lavorato per facilitare la cattura del boss, sarebbe già morto ….”. Nel processo, l’ex sindaco si è costituito parte civile, con gli avvocati Giovanni Gilletta e Giovanna Angelo. Il giornalista Criscenti - che non fu querelato da Vaccarino, ma fu il pm ad estendere l’accusa anche a lui per altre dichiarazioni pubblicate in un articolo in cui si presentava una conferenza in programma al Teatro Selinus e alla quale dovevano intervenire Calcara e l’ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia – è stato, invece, difeso dall’avvocato Gioacchino Sbacchi. Nell’udienza dello scorso 29 maggio, Vincenzo Calcara ha chiesto di rendere dichiarazioni spontanee per affermare che i fatti dai quali è scaturito il processo sono derivati da una reazione ad un'intervista rilasciata da Antonio Vaccarino il 13 giugno 2008 sull'inserto del GdS, Magazine, in cui l’ex sindaco affermava, fra l'altro, che Calcara era un falso pentito, di essersi prodigato per la cattura del boss latitante Matteo Messina Denaro attraverso un collaborazione con i servizi segreti, e metteva in discussione i buoni rapporti fra la famiglia del procuratore Paolo Borsellino e Calcara.



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