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03/08/2018 17:00:00

Trapani, Liberty Lines perde il ricorso presentato al CGA

Liberty Lines la società degli armatori Vittorio e Ettore Morace ha perso il ricorso presentato al Consiglio di Giustizia Amministrativa che doveva decidere sulla sentenza TAR Sicilia che nel 2014, sul bando ritirato in autotutela per l’assegnazione delle rotte navali per consentire i collegamenti tra la Sicilia e le isole minori. Per i giudici il bando revocato, "è assolutamente indifendibile". Le procedure sarebbero state quasi da "copia e incolla", per favorire nel tempo la società dei Morace. Il ritiro del bando fu firmato da Dorotea Piazza che aveva preso il posto della dirigente Salvina Severino.

Le ragioni del ritiro del bando furono dettate dall'enorme vantaggio economico per l'allora Ustica Lines per i collegamenti con le Egadi e le Eolie. Contributi per 25 e 40 milioni di euro. La gara già aggiudicata venne poi revocata.  Il tutto sfociò nell’ordinanza del 19 maggio 2017 “Mare Monstrum”  – la tangentopoli del mare – l’indagine che ha travolto anche la Severino ma principalmente e in primis l’ex deputato trapanese Girolamo Fazio e gli armatori Vittorio ed Ettore Morace. 

 Le indagini evidenziarono come Morace, all’epoca dei fatti presidente pro tempore della società di navigazione “Ustica Lines s.p.a.”, avesse stretto un patto con la Severino, dirigente dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Siciliana. L’accordo in questione avrebbe portato la dirigente a predisporre e confezionare bandi di gara aventi ad oggetto l’affidamento quinquennale del servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse con mezzi veloci tra la Sicilia e le isole minori, secondo modalità collimanti con gli interessi della compagnia di navigazione.

Per le Procure di Palermo e Trapani l'ex sindaco pilotò l'esito dell'appello a favore della Liberty Lines. Il giudice amministrativo Raffaele De Lipsis è indagato nell'ambito dello stesso reato di  traffico illecito di influenze. A Roma ci sarebbe stato un incontro, a marzo 2017, ripreso dagli inquirenti, tra Fazio, Morace e De Lipsis.

I tre si trovavano davanti all'abitazione romana di De Lipsis. Nell’ordinanza “Mare Monstrum”, è riportato che dopo la sentenza del TAR,  Fazio si diede da fare, per conto degli armatori Morace, a cercare di trovare nel grado di appello, dinanzi al Cga, i giusti agganci per ribaltare la decisione a favore della Liberty Lines.