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27/08/2018 06:00:00

Finite le vacanze. Torna il consiglio comunale di Marsala. Avranno voglia di lavorare?

 Torna questo pomeriggio a riunirsi il consiglio comunale di Marsala. La pausa estiva per i rappresentanti di Sala delle Lapidi è durata poco.
L'Aula riprende i lavori, tuttavia è un consiglio comunale che segue oramai la sua strada completamente sganciato dall'Amministrazione Comunale che può contare sull'appoggio di pochissimi consiglieri.


La maggioranza, quella che aveva nel 2015 eletto il sindaco Alberto Di Girolamo, si è sfaldata fin da subito.
I primi a lasciare la barca sono stati i socialisti, l'anima critica del gruppo, Michele Gandolfo, ha fatto opposizione chiara e netta in contrapposizione al governo della città, facendosi pure portavoce e sottoscrittore della mozione di sfiducia, che hanno firmato, però, pochissimi consiglieri.
Insomma, tutti si lamentano, borbottano, giudicano l'Amministrazione PD la peggiore in assoluto, ma nessuno alla fine vuole andare a casa.
Indicano il proseguo del percorso come senso di responsabilità, in verità le elezioni fanno paura un po' a tutti. E anche restare senza gettone di presenza. Infatti, si andrà al voto con la nuova legge, i consiglieri comunali non saranno più 30 ma 24 e il gettone di presenza scenderà di tanto, siamo intorno ai 300 euro circa mensili, contro i 1400 di adesso.


Chi ha pensato, finora, di occupare quelle poltrone per poterne fare reddito in assenza di lavoro adesso dovrà trovare altra linfa.
La scrematura avverrà in maniera naturale, ci si candiderà per spirito di servizio verso la collettività ovvero ci si dovrà adoperare per essere nominati assessori e quindi avere qualche euro in più.
E' la mercificazione della politica che poco ha a che fare con il bene collettivo, del resto c'è a Sala delle Lapidi chi non manca un'elezione e può vantare sulle spalle almeno venti anni di consiliatura.
Ci sono già manovre, qualcuno ha iniziato a prendere le distanze dall'Amministrazione per potersi riciclare e ricandidare sotto la parvenza di chi con coraggio ha rotto gli schemi.


Non è proprio così. La coerenza, e il coraggio, a cui molti fanno riferimento non ci sono affatto.
Se si è stati eletti in una lista che ha portato alla vittoria quella squadra è evidente che se ne sposavano intenzioni e metodi, oltre che persone.
Se non ci sono più i presupposti per appoggiare quel progetto, per svariate ragioni, anche legittime, è giusto (poiché si è stati eletti dentro una lista con altri candidati), dimettersi e a lasciare il posto a chi potrebbe ancora e meglio rappresentare quella maggioranza.
Invece si fa finta di nulla, come se la lista è stata all'uopo creata in modo funzionale per l'elezione di uno o due persone.
Coerenza politica è questa, non altro.
Le azioni che si mettono in atto, se non conseguenziali a quanto sostenuto, sono strumentali ad una politica che non porta frutti, almeno non per la collettività.
Oggi, dicevamo, si torna in Aula, ci sono atti importanti da approvare a cominciare dal Piano Triennale delle Opere Pubbliche, poi il Documento Unico di Programmazione e infine il Bilancio.
Saranno sicuramente delle sedute fiume e non mancheranno gli scontri.
A fine aprile la notifica della sentenza con cui si condannava il Comune al pagamento di circa 3 milioni di euro, alle famiglie che hanno subito l'esproprio dei terreni in via Vita, ha costretto a fare un passo indietro nella programmazione.
E' chiaro che si tratta di un debito fuori bilancio che andrà pagato tagliando da altre emergenze da affrontare, dalle opere pubbliche che si dovranno realizzare. Sui tagli ci sarà di che dibattere.