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17/10/2018 06:56:00

Droga sull'asse Marsala - Palermo. A processo in 17, parla solo un imputato. E dice che...

 “Non sapevo che Giusy Angileri, che mi aveva chiesto di essere trasportata da Palermo a Marsala con il mio taxi, trasportava droga. Altrimenti non l’avrei fatta salire in auto”.

Eppure lui, a Mazara, all’alt imposto dalla polizia all’uscita dall’autostrada A29, frenò bruscamente e fece inversione di marcia, ripartendo a gran velocità. Anche se alla fine gli agenti raggiunsero i fuggitivi e li arrestarono.

A tentare di giustificarsi, dicendo di non sapere che la Angileri era in possesso di stupefacenti, è stato, in Tribunale, il 48enne tassista palermitano Daniele Testagrossa, l’unico imputato del processo per fatti di droga denominato “Angileri Gisella + 16” che ha deciso di sottoporsi all’interrogatorio.

Il tassista, il 31 ottobre 2012, fu arrestato dagli agenti del commissariato di Marsala insieme a Giusy Angileri e ad Alfredo Energico. A bordo del taxi stavano trasportando eroina acquistata a Palermo e destinata ad essere spacciata a Marsala.

All’alt, spiegò la polizia dopo gli arresti, il tassista reagì facendo dietro-front e imboccando nuovamente l’autostrada in direzione contraria e ad alta velocità. Inseguiti e raggiunti, Testagrossa speronò la Volante, mentre Giusy Angileri tentava di disfarsi dell’eroina contenuta in una busta di plastica.

Non convince, dunque, l’autodifesa del tassista. Se non sapeva della droga, perché allora ha tentato la fuga? Oltre ad Angileri e Testagrossa, alla sbarra degli imputati, molti nomi già noti alle cronache. In gran parte marsalesi.

Si tratta di Gisella Angileri, Salvatore Giorgio Buffa, Diana Romina Buffa, Giuseppe De Marco, Salvatore Ciaramida, Giovanni Piero Casano, Daniele Marino, Giacomo Catalano, Ignazio Monti, Vincenza Gerardi, Marcella Pizzo, Mariana Marino, Nicolò Titone, Alessia Angileri e il palermitano Giuseppe Tinnirello.

Alfredo Energico non fu rinviato a giudizio in quanto già giudicato per gli stessi fatti. Tra i legali impegnati nella difesa figurano Francesca Frusteri, Duilio Piccione, Gabriele Pellegrino e Giacomo Frazzitta.

I fatti contestati dall’accusa sono relativi al 2012.