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10/11/2018 06:59:00

Marsala, il ragazzino che diceva di essere stato rapinato si è inventato tutto

 Si è inventato tutto il tredicenne marsalese che aveva raccontato ai carabinieri di essere stato sequestrato e rapinato da alcuni ragazzi africani. Non era vero nulla. Qualche giorno fa un sito locale di Marsala ha raccontato la storia: un ragazzino all'uscita di scuola era stato bloccato in Via Garibaldi da due ragazzi, che lo avevano picchiato e gli avevano rubato il cellulare.  Tp24.it aveva mostrato scetticismo su una notizia diffusa con superficialità, e che serviva solo a generare insicurezza e a scatenare odio. E così è stato. 

Messo, infatti, alle strette dalle domande dei carabinieri, che evidentemente nutrivano qualche dubbio sul suo iniziale racconto, il ragazzino, che frequenta la terza media, ha confessato. “Non è vero quello che ho raccontato – avrebbe detto, parola più parola meno, agli investigatori – Non è vero che ragazzi africani mi hanno sequestrato e rapinato del telefonino”.

Il ragazzo sarebbe crollato proprio dopo che i carabinieri gli hanno trovato nello zainetto il telefonino che diceva essergli stato sottratto dai presunti rapinatori-sequestratori. Altre incongruenze gli investigatori le avrebbero rilevate dalle immagini registrate da alcune telecamere di sorveglianza istallate nei luoghi in cui sarebbe avvenuto il misterioso sequestro con rapina.

Sul piano penale, il ragazzino dalla fervida fantasia non rischia nulla, per sua fortuna, perché ancora non ha compiuto 14 anni. Per questo motivo, infatti, non è imputabile. Altrimenti, sarebbe andato incontro ad un procedimento penale. C’è da chiedersi, a questo punto, perché un ragazzino di 13 anni si sia inventata questa storia. Bisogno di attenzione? Forse. Ma perché dire che era stato vittima di “negri”. Questo deve far riflettere sulle conseguenze che sulla psiche, soprattutto quella dei più giovani, può avere la montante ondata di razzismo e intolleranza verso il diverso che negli ultimi mesi sembra avere investito l’Italia.

Anche il sito locale che ha diffuso la notizia, purtroppo, non rischia nulla: le norme ci sono, per carità, l'Ordine dei giornalisti ha i poteri per intervenire e censurare quanto fatto. Ma, chissà, anche questa volta, questo comportamento poco professionale passerà in cavalleria...