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30/12/2018 06:00:00

Il bilancio 2018 dei Carabinieri.Le operazioni antimafia, la lotta al crimine e alla droga

E' tempo di bilanci di fine anno per i Carabinieri del Comando provinciale di Trapani. Ieri, il colonnello Gianluca Vitagliano, a Trapani da settembre, quando ha sostituito il colonnello Stefano Russo, ha incontrato i giornalisti in una conferenza stampa informale, che è stata l'occasione per gli auguri di buon anno.

Nel corso dell'incontro Vitagliano ha comunque illustrato i dati e i risultati del 2018 e ha tenuto a sottolineare il lavoro svolto dal suo predecessore. In sintesi, il comandante provinciale dell'Arma ha parlato della diminuzione di furti e rapine, quest'ultime addirittura del 50%. C'è, dunque un significativo decremento dei reati contro il patrimonio.  "Stiamo attenti - commenta Vitagliano - a tutto il territorio, anche per episodi che all'apparenza possono sembrare minori".

Altro dato su cui si è soffermato il comandante provinciale dell'Arma è quello che riguarda la lotta alla droga e l'aumento dei sequestri di stupefacenti: "Questo perché - dice Vitagliano - aumentano le operazioni di contrasto da parte delle forze della polizia". Infine, il dato che è espressione del rapporto di fiducia che  i cittadini della provincia di Trapani hanno nei confronti dell'Arma dei Carabinieri che procede per l'80% dei reati, "vuole dire che c'è fiducia tra cittadino e Arma, e noi su questo intendiamo lavorare - le parole di Vitagliano -. Il cittadino continua a vedere nella caserma dei Carabinieri un punto dove andare per trovare attenzione. Per noi è un dato di grande soddisfazione - conclude - ". Questi in sintesi quelli che sono i dati generali dell'attività dell'Arma in provincia di Trapani nel 2018. Ma vediamo nel dettaglio:

In diminuzione il numero dei delitti (furti e rapine) - Nel 2018 la provincia di Trapani ha registrato un calo dei delitti che sono passati da 10938 a 10390 (-5%). Di questi per il 83.9% ha proceduto l’Arma dei Carabinieri.  In calo sia il numero dei furti, che sono diminuiti del ben 13.9%, sia quello delle rapine che si sono dimezzate passando da 100 nel 2017 a 50 nel 2018 e per le quali l’Arma ha proceduto per il 60.2% dei delitti arrestando 27 persone e denunciandone 22.
I dati così lusinghieri sono frutto di un’intensa attività preventiva svolta su tutto il territorio della provincia dalle 5 Compagnie e 34 Stazioni e coordinata dal Comando Provinciale, in piena sintonia con le indicazioni pervenute dal Prefetto.
Un’intensificazione dell’attività preventiva che trova il suo riscontro nei numeri: ben 28.112 servizi esterni durante i quali i Carabinieri della Provincia di Trapani hanno controllato 116.782 perone (circa 3000 in più dello scorso anno) e 78808 automezzi.
Sono state inoltre effettuate ben 2.368 perquisizioni (quasi 7 al giorno) durante le quali è stato sequestrato un notevole quantitativo di refurtiva, armi e sostanze stupefacenti.

ATTIVITA’ DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E DIFFUSA
Sempre incessante permane l’attività del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani, che di concerto e sotto il costante coordinamento delle Procure di Trapani, Marsala, Sciacca e la DDA di Palermo, anche quest’anno ha sviluppato importanti indagini e operato più di 800 arresti (+ 25 % rispetto all’anno precedente) nonché denunciando all’Autorità Giudiziaria 3.476 persone.

LOTTA ALLA DROGA 
Nell’ambito della lotta allo spaccio di stupefacenti i carabinieri della provincia arrestato 113 persone, 90 sono state denunciate, mentre 243, quasi tutti giovani, sono stati invece segnalati alla Prefettura quali assuntori. Sono stati inoltre sequestrati 1213 piante di marijuana e 482 kg di sostanza stupefacente di vario tipo. Tra le operazioni si evidenziano i 2 arresti eseguiti a Poggioreale per una piantagione di marijuana di oltre 650 piante, l’arresto a Mazara del Vallo di un soggetto che trasportava in auto 32 Kg. di hashish ed il ritrovamento a Pantelleria, poco prima di ferragosto, di un borsone tra gli scogli contenente 24 Kg. di cocaina.
Altro ottimo risultato è stato raggiunto dai Carabinieri di Alcamo i quali a seguito di complesse ed articolate indagini condotte sia con avanzate tecniche investigative sia con i classici servizi di osservazione, nel corso dell’attività convenzionalmente denominata “In The Wood” sono riusciti a disarticolare un’organizzazione composta da giovani dediti alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina ed Mdma. Le sostanze venivano cedute agli acquirenti in occasione di “rave party” organizzati all’interno di una struttura sita nel territorio trapanese. Le feste, durante le quali l’attività di spaccio delle sostanze stupefacenti era particolarmente frenetica, venivano pubblicizzate tramite la rete attraverso noti social network .

Il 2018 è stato inoltre caratterizzato da importanti operazioni di contrasto al crimine, tra queste l'operazione Brother con l'arresto dell'ex deputato regionale Onofrio Fratello, l'arresto dell'autore dell'omicidio D'Aguanno, il giovane ucciso a Trapani e dell'autore del tentato omicidio del marsalese Antonino Mistretta.
- Operazione “Brother”, coordinata dalla Procura di Trapani, nella quale sono stati tratti in arresto 3 persone e deferite in stato di libertà altre 7, tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di “omessa comunicazione di variazioni patrimoniali per soggetti condannati per il delitto di associazione mafiosa, fittizia intestazione di beni in concorso, bancarotta fraudolenta in concorso e emissione di fatture per operazioni inesistenti”. L’attività investigativa permetteva di accertare che l’ex deputato regionale e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, Onofrio Fratello era al vertice di una rete di cooperative che gestivano numerosi centri di accoglienza per cittadini extracomunitari nella provincia di Trapani.  Medesimo contesto operativo si è proceduto al sequestro preventivo del capitale sociale, dei beni e dei servizi di una società.
- Tentato omicidio di Antonino Mistretta culminato con l’arresto, operato da Carabinieri e Polizia di Stato, del giovane marsalese che, con un colpo d’arma da fuoco al collo, riduceva in fin di vita la sua vittima.
- Omicidio Fabio D'Aguanno, che ha visto finire in manette il responsabile dopo aver colpito a morte al collo il D’Aguanno con un fendente alla gola.
- L’arresto dei tre soggetti che nel gennaio del 2018 avevano messo a segno un furto presso la sede del Comune di trapani asportando la cassaforte contenente oltre 3000 euro, importanti documenti appartenenti al comune di Trapani e pacchi interi di carte di identità in bianco.
L’ indagine condotta dagli uomini dell’Arma, oltre a portare all’arresto dei tre malviventi, ha consentito di recuperare l’intera refurtiva, tra cui le carte d’identità in bianco di proprietà del comune di Trapani, così scongiurandone l’assai probabile ed incontrollata immissione sul mercato nero.

LE OPERAZIONI ANTIMAFIA DEL 2018 - PIONICA - ANNO ZERO - ERIS
Continua la lotta all’organizzazione mafiosa che il Comando Provinciale di Trapani persegue in collaborazione con il ROS e che ha come scopo principale la cattura del latitante Matteo Messina Denaro passando anche attraverso l’indebolimento della rete di protezione di cui ancora gode, debilitando le famiglie mafiose che esercitano un controllo sul territorio e i legami che queste intrecciano con la pubblica amministrazione. Queste le operazioni principali:

 “Pionica”, coordinata dalla DDA di Palermo, che nello scorso mese di Febbraio, nella quale sono stati tratti in arresto 12 soggetti ritenuti responsabili a vario titoli “Associazione a delinquere di tipo mafioso, fittizia intestazione di beni ed estorsione aggravata”. Il provvedimento cautelare costituisce esito di articolata attività d’indagine le cui risultanze, refertate nell’ambito dell’azione investigativa funzionale al programma di ricerca del latitante MATTEO MESSINA DENARO, hanno consentito di documentare la persistente vitalità delle famiglie mafiose di Vita e Salemi soprattutto negli investimenti in colture innovative per la produzione di legname nonché nel campo immobiliare. Veniva inoltre sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, l’intero capitale sociale, patrimonio e complesso aziendale di tre società riconducibili agli indagati per un valore economico complessivo ammontate a 1.000.000,00 di euro circa.

 “Anno Zero”, coordinata dalla DDA di Palermo, che nello scorso mese di Aprile, ha condotto all’arresto di 22 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di “associazione mafiosa, fittizia intestazione di beni, danneggiamento e porto abusivo di armi, tutti reati aggravati dalle modalità mafiose”. L’indagine ha consentito di documentare la persistente vitalità dei mandamenti mafiosi di Castelvetrano e Mazara del Vallo, accertando il ruolo di vertice degli esponenti della famiglia Messina Denaro e dei suoi principali sodali.
Il ruolo apicale, ancora rivestito dal latitante Matteo Messina Denaro - anch’egli destinatario del provvedimento di fermo - all’interno del mandamento e della provincia mafiosa, quale responsabile nella direzione delle varie articolazioni dell’organizzazione, nella risoluzione di controversie interne al sodalizio criminale e nella gestione degli interessi economici nonché quelli di Nicola Accardo quale capofamiglia di Partanna, di Gaspare Como  quale reggente del mandamento di Castelvetrano, di Vincenzo La Cascia e Raffaele Urso quali referenti della famiglia di Campobello di Mazara e di Dario Messina  quale reggente del mandamento di Mazara del Vallo.  Nel medesimo contesto operativo, veniva sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, l’intero capitale sociale, patrimonio e complesso aziendale di 2 società individuali, di cui un’agenzia per richiesta di certificati e disbrigo di pratiche e un esercizio commerciale di articoli funebri e cimiteriali per un valore complessivo di euro 300.000,00.

“Eris” , al centro di questa indagine sono i mandamenti mafiosi di Mazara del Vallo e di Castelvetrano nel cui alveo sono state documentate qualificate interlocuzioni intrattenute da Tamburello con soggetti riconducibili al reggente del mandamento di Castelvetrano,  Gaspare Como, cognato del latitante Matteo Messina Denaro, arrestato sempre dal R.O.S. lo scorso aprile nell’ambito della indagine c.d. “ANNO ZERO”.
L’attività, che ha visto l’impiego di circa 200 Carabinieri, costituisce un’ulteriore fase dell’articolata manovra investigativa sviluppata dal R.O.S., con il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, per la cattura del latitante Matteo Messina Denaro, mediante il progressivo depotenziamento dei circuiti di riferimento e il depauperamento delle risorse economiche del sodalizio.
Le perquisizioni dei numerosi obiettivi individuati (tra cui abitazioni, proprietà rurali ed esercizi commerciali) hanno già permesso di:
arrestare in flagranza di reato due degli indagati, trovati rispettivamente in possesso di pistole illegalmente detenute; sequestrare apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, nonché documenti e materiale già al vaglio dei tecnici e degli analisti del R.O.S.
Contestualmente i Carabinieri operanti hanno arrestato Matteo Tamburello, esponente di spicco della famiglia di Cosa nostra di Mazara del Vallo, indagato per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale.

PROTEZIONE CIVILE
I Carabinieri hanno compiti di supporto alle operazioni di Protezione Civile e quest'anno si sono distinti anche in situazioni di particolare emergenza. A gennaio una pattuglia di Trapani, si è resa protagonista di un intervento di salvataggio un anziano signore, intento ad arare il suo terreno, e rimasto incastrato sotto il proprio trattore che si era ribaltato. Il prezioso e tempestivo intervento dei Carabinieri ha permesso di disincagliare l’anziano riuscendo a salvargli la vita. A novembre una pattuglia della Stazione di Mazara del Vallo riusciva a mettere in salvo, insieme ai Vigili del Fuoco, un intero nucleo familiare che si era rifugiato sul tetto della propria abitazione di Via della Latomie invasa dalle acque esondate del fiume Mazaro. 

ATTENZIONE ALLE FASCE DEBOLI
Rimane alta l’attenzione dell’Arma nei confronti delle fasce deboli, dove i dati delle violenze risultano essere aumentati più del doppio rispetto al 2017.   Il Comando Provinciale di Trapani tra l'altro ha inaugurato un'aula per le audizioni protette. La stanza, quindicesima inaugurata in Sicilia grazie alla collaborazione del Soroptimist International con l’Arma dei Carabinieri, rappresenta un importante strumento di tutela per donne e bambini vittime di violenza. Dall’inaugurazione ad oggi, in soli 6 mesi sono state svolte 14 audizioni protette dove sono stati ascoltati 14 minori facenti parti delle oltre 115 segnalazioni di violenza giunte presso il nostro Comando.