“La bislacca legge regionale 18 del 2018 che obbliga alla dichiarazione di appartenenza o meno alla massoneria tutti gli eletti negli Enti locali e nel Parlamento regionale comincia a produrre i primi effetti monstre. Non è un caso che a Mazara del Vallo, il Comune renda noto che un consigliere comunale sia un appartenente a loggia massonica.
Tale modalità di pubblicità di dati sensibili contrasta chiaramente persino con lo spirito della L.r 18/2018 che, invero, prevede sanzioni per chi omette di dichiarare l’appartenza alla massoneria e per chi si rifiuta di presentare tale dichiarazione anche da non appartenente. Con il caso di Mazara del Vallo si profila, infatti, quello che temevamo: creare nell’opinione pubblica un pregiudizio odioso nei confronti della massoneria, quasi una caccia all’untore. Di contro mi aspettavo che attesa la mia volontà e quella del collega deputato Catalfamo di non presentare dichiarazione all’Ars sull’affilazione o meno alla massoneria, venisse adottato un provvedimento sanzionatorio per darci modo di impugnare tale legge davanti alla Corte Costituzionale. Auspico che la sanzione mi venga comminata per adire il Tribunale e dimostrare come la norma che ha in Claudio Fava il suo ispiratore sia palesemente incostituzionale”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.