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23/01/2019 07:55:00

Salemi. Nel passato di Francesco Ciaravolo una condanna per truffa

C’è un significativo precedente penale nel passato di Francesco Ciaravolo, 48 anni, piccolo imprenditore agricolo di Salemi che il 28 dicembre scorso non si è presentato nella chiesa di Castelvetrano dove avrebbe dovuto sposarsi, e che potrebbe essere (si attende l’esame del Dna) l’uomo trovato carbonizzato lo scorso 5 gennaio a Piano Rizzi, nelle campagne di Salemi. Del caso si è anche occupata la trasmissione "Chi l'ha visto?". 

Il cadavere, irriconoscibile, era all’interno dell’auto, una Mercedes classe C di proprietà proprio di Francesco Ciaravolo. Il precedente penale è una condanna a quattro mesi di reclusione e 60 euro di multa, con pena sospesa, per truffa. La condanna inflitta in primo grado dal giudice monocratico di Marsala Mario Faillaci è stata, poi, confermata dalla Corte d’appello il 19 maggio 2014. Il fatto contestato dall’accusa risale al 2009, quando Ciaravolo chiese all’Enel l’allaccio per la fornitura di energia elettrica, ma fornendo il nome e il documento d’identità di un’altra persona (Giovanni Piccichè), che poi si vide recapitare una bolletta di 246 euro. Con intimazione a pagare. A difendere Ciaravolo è stato l’avvocato marsalese Antonino Rallo. Ciaravolo, che fu condannato anche a risarcire il danno alla parte civile, ma con quantificazione rimessa al giudice civile, si sarebbe fatto consegnare da Piccichè il documento d’identità con un pretesto. Ciaravolo fu condannato anche al pagamento delle spese processuali sostenute dalla parte civile: 750 euro più Iva e altro.