Quantcast
×
 
 
29/01/2019 06:00:00

Trapani: la chiusura del "Serraino Vulpitta", il furto e il tentativo di salvare l'Ipab

Dalla settimana scorsa, con la chiusura dell’Ipab trapanese “Serraino Vulpitta” decisa dal commissario Marco Fiorella, i 32 anziani ospiti sono stati trasferiti su disposizione del Comune di Trapani in diverse strutture della provincia, tra Vita, Santa Ninfa e Alcamo.

Oltre ai disagi che stanno vivendo gli anziani e le loro famiglie, l’altro problema urgente dovuto alla chiusura della casa di riposo è quello degli undici lavoratori dell’istituto che, vista la grave crisi finanziaria confermata dalla relazione presentata dal commissario Fiorella alla Regione, che contestualmente ha presentato le dimissioni,  rischiano il licenziamento. 

I sindacati e il tavolo tecnico - Sulla questione dei lavoratori del Vulpitta che non ricevono lo stipendio da nove mesi, c’è un nuovo intervento da parte dei sindacati per cercare di salvare in extremis i posti di lavoro. Cgil, Fials e Soggetto Giuridico con una nota inviata al prefetto Darco Pellos chiedono un incontro affinché si costituisca un tavolo tecnico urgente con l’assessore regionale della Famiglia e delle Politiche sociali, il sindaco Tranchida, il commissario straordinario del «Vulpitta» e l’Asp.

«Si deve avviare un confronto che possa trovare soluzioni e scongiurare la chiusura definitiva di una struttura storica che ha avuto un importante funzione sociale per le famiglie meno abbienti del territorio trapanese e salvaguardare il futuro dei dipendenti». Così scrivono al Prefetto, Filippo Cutrona, Nicolò Miceli ed Enzo Catalano, segretari generali di Cgil, Fials e Soggetto Giuridico.

Il furto - Altro problema del Serraino Vulpitta, diretta conseguenza dell’abbandono dell’istituto, è la mancanza di vigilanza nelle ore notturne. La prima intrusione, infatti, da quando l’istituto è vuoto nelle ore notturne, è avvenuta la settimana scorsa. Nella notte tra giovedì e venerdì, qualcuno è entrato nella struttura senza forzare le porte né le finestre e ha portato via due computer che si trovavano nell’ufficio del direttore amministrativo. Da quando non c’è più attività notturna i malintenzionati sono avvantaggiati quando i pochi dipendenti rimasti che si occupano dell’amministrazione vanno via dopo il proprio turno di lavoro e la struttura resta vuota.
Proprio poche ore prima del furto, Soggetto Giuridico, con Nicola Del Serro, aveva chiesto al Comune un intervento per garantire il servizio di vigilanza notturna, magari con l’accordo con un’associazione di volontariato, proprio per evitare quello che poi è accaduto e che già in passato era capitato.

«Il commissario prima ha deciso di chiudere la struttura – afferma Del Serro – e dopo ci ha incontrato, comunicandoci la sua decisione e questo ci sembra scorretto. Ciò che temiamo è che il futuro del “Vulpitta” sia già stato deciso ed adesso si sta soltanto portando a compimento quegli atti necessari per completare il programma».

La relazione del commissario - Dall’altra parte la relazione presentata dal commissario straordinario dell’Ipab, che contestualmente ha rassegnato le dimissioni, è chiara quanto drammatica, perché riporta dati e soprattutto problemi difficilmente risolvibili dalla gestione commissariale. In questi due mesi di commissarimento, Fiorella ha cercato di conoscere a fondo il quadro della situazione, con diverse delibere senza visto di regolarità amministrativa e contabile da parte del segretario dell’Ente, e con una situazione economico-finanziaria che vede la vecchia amministrazione non aver presentato il verbale di chiusura con l’indicazione del disavanzo al 31 dicembre 2017, e per finire i debiti verso i fornitori dell’Ente e verso i dipendenti che stanno causando diversi contenziosi oltre ai pagamenti che si devono effettuare per i contributi Inps.

Il commissario Fiorella lo scrive nero su bianco qual è la difficoltà più importante del Serraino Vulpitta: non dispone di un apparato amministrativo e di un organico socio-sanitario dipendente adeguato per far fronte a tutte le esigenze gestionali dell’Ipab. Undici dipendenti e non ha in organico un segretario economico-contabile di ruolo, mentre il resto del personale viene conferito dalla Social Rent Cooperativa di Castelvetrano.  L’intenzione era quella di costituire una associazione temporanea tra l’Ipab e la cooperativa ma il Comune ha detto di no e dalla Regione non arrivano segnali positivi.