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19/03/2019 06:25:00

Aeroporto di Birgi, il 5 aprile scade il termine per la trattativa privata dei 22 lotti

Il 31 marzo prossimo saranno trascorsi due anni dalla scadenza dell’accordo di co-marketing con la AMS-Ryanair che per anni, comunque, è stato garanzia di passeggeri da e per l’aeroporto di Birgi.

Il nuovo bando, doveva garantire il traffico allo scalo trapanese fino al 2020. Non se n'è fatto nulla. Da allora, prima con il ricorso di Alitalia, poi  la decisione del Tar che ha bloccato tutto, si sono via via persi tanti voli e l’aeroporto trapanese è tornato indietro a tanti anni fa, con pochissime tratte giornaliere e su rotte per lo più nazionali. Vediamo di fare il punto della situazione con le ultime novità.

5 aprile scade la trattativa privata -  Mentre si continua a discutere sulle possibili soluzioni per Birgi: fusione con Palermo, associazione con Catania e Comiso, creazione di un polo aeroportuale unico, si avvicina il 5 aprile, una data importante perché scadrà il termine per la gara a trattativa privata, che è stata preparata tramite una manifestazione d’interesse dal Comune di Marsala, comune Capofila dell’associazione dei seguenti comuni, Marsala, Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Campobello, Custonaci, Castellammare, Favignana, Paceco, Salemi e Valderice.

22 lotti da assegnare - Dopo che il primo bando è andato praticamente deserto, con l’assegnazione di soli 3 lotti (Lazio, Lombardia e Piemonte), ci sono ancora 22 lotti da assegnare che riguardano le seguenti Regioni italiane (Sardegna, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Veneto e Friuli Venezia-Giulia) e tra i Paesi esteri (Francia, Polonia, Belgio, Germania, Malta, Olanda, Slovacchia, Spagna, Repubblica Ceca, Regno Unito e Scandinavia). Complessivamente, il progetto di marketing territoriale rappresenta un investimento di quasi 14 milioni di euro, con risorse messe a disposizione dall'Assessorato regionale al Turismo. Una volta acquisite le offerte, sarà la Centrale unica di Committenza di Comiso ad assegnare i lotti ai vettori. Questo per quel che riguarda le trattative per i nuovi voli che andranno a completare i 25 lotti del bando.

Continuità territoriale - Da qualche settimana c’è stata la conferma che sono stati messi a disposizione di Birgi e di Comiso, ben 52 milioni di euro come misure che il Governo mette a disposizione per le zone svantaggiate e isolate dal resto del Paese e che prevedono incentivi per collegare meglio queste zone. Insomma, la continuità territoriale, molto limitata a causa della vicinanza con l’aeroporto di Palermo serve a poco e prevede i collegamenti solo per Trieste, Napoli, Ancona, Brindisi, Parma e Perugia e non per le città più importanti. Comunque anche per queste tratte di continuità verranno fatti dei bandi di gara. La cosa che appare quasi sicura, nonostante la scadenza e la necessità di ripartire al più presto con i voli, è che, purtroppo, anche questa estate, difficilmente si potrà avere una programmazione con i nuovi voli, e nel frattempo molte attività che con il turismo legato all’aeroporto ci vivono,  sono in difficoltà.

La proposta della CNA - Sullo stallo dell’aeroporto” Vincenzo Florio” è intervenuta, nei giorni scorsi anche la CNA, l’associazione che raggruppa artigiani e piccole e medie imprese. Lo ha fatto con il suo segretario Luigi Giacalone, il quale oltre a criticare duramente l’operato dei vertici Airgest, - ne ha chiesto le dimissioni - critica la stessa procedura negoziata attualmente in corso e suggerisce quella che ritiene una possibile soluzione, revocare in autotutela l’ultimo bando e farne immediatamente uno nuovo, di sana pianta, che abbia come elemento base non le rotte ma i passeggeri da trasportare su Birgi. La proposta della CNA:

“Mettiamo come base d’asta 2 milioni di passeggeri e si aggiudichi la gara chi a parità di risorse si ingegna a portare più passeggeri oltre la soglia minima. In questo modo otteniamo alcuni risultati formidabili: mettiamo in concorrenza solo grandi compagnie aeree e ci garantiamo un minimo di passeggeri, già alla prossima stagione turistica, congruo per salvare l’aeroporto di Birgi e per rilanciare l’economia del territorio”.

Per Santangelo inizia la privatizzazione degli aeroporti siciliani - Su Birgi e sugli aeroporti siciliani in genere è intervenuto il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Vincenzo Santangelo il quale afferma che il governo Musumeci ha dato il via ad una privatizzazione selvaggia senza discuterne con il Governo nazionale e neanche con il territorio, portando avanti idea di Vito Riggio, da poco ex presidente ENAC, il quale ha più volte profetizzato il destino dell'aeroporto di Birgi, che sarebbe quello di diventare un 'aeroporto per le merci'". Qui di seguito la nota:

 

"Avevamo già avvertito il rischio che con la nomina di Riggio da parte di Musumeci si andava verso la privatizzazione degli aeroporti siciliani. Con l'articolo 8 di uno dei collegati alla Finanziaria, pur senza citare esplicitamente gli aeroporti siciliani, si organizza un ben nascosto groviglio di norme per imporre ai Comuni e alle Città Metropolitane di dismettere il loro pacchetto azionario nelle società di gestione entro 90 giorni prevedendo sanzioni per le amministrazioni inadempienti. Troppo denaro pubblico è stato investito senza un criterio e senza una vera programmazione regionale ed è assurdo che il primo atto di razionalizzazione della Regione siciliana sia quello di imporre agli enti locali di vendere le proprie quote. Abbiamo più volte sostenuto che alla base del fallimento della politica aeroportuale c'è lo strapotere dei vettori aerei nei confronti delle piccole realtà aeroportuali non ancora affermate. La legge del più forte condanna le strutture più piccole come Trapani/Birgi a soccombere nei confronti degli aeroporti più grandi, soprattutto quando ubicati nello stesso bacino. Gli aeroporti rappresentano una risorsa fondamentale per la Sicilia. Privatizzarli sarebbe un delitto. La soluzione immediatamente praticabile è quella di creare un Gestore pubblico Unico per tutti gli aeroporti siciliani per sedare gli appetiti dei privati e programmare in maniera saggia il traffico sui diversi scali. Con una gestione manageriale di tutti gli scali siciliani si manterrà in mano pubblica uno strumento fenomenale per la crescita per la mobilità dei siciliani e del turismo. Il sistema di aeroporti unitario potrà così essere messo al servizio della promozione della Sicilia come destinazione unica: "Destinazione Sicilia", un potentissimo messaggio turistico. I siciliani devono chiedere al Governo regionale i motivi per cui ha lasciato cadere nel vuoto il nostro appello ad aprire subito un tavolo con il Governo nazionale per trovare le soluzioni e incentivare la collaborazione con la Regione siciliana in tema di gestioni aeroportuali. Soltanto unendo gli aeroporti possiamo scongiurare i tentativi di privatizzazione selvaggia degli scali che mortificherebbero il territorio a vantaggio di pochi speculatori. I Sindaci di Palermo e Catania anche nella qualità di rappresentanti delle Città Metropolitane, le Camere di Commercio e gli altri Comuni, tutti "enti pubblici", dovrebbero intestarsi questa battaglia in nome dei cittadini invece di consentire di pilotare questi scali verso i privati" - ha concluso il Sottosegretario Santangelo.