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22/03/2019 06:00:00

Lo Sciuto, i patti elettorali e il voto di scambio a Marsala

 Aveva anche a Marsala il suo bacino elettorale, Giovanni Lo Sciuto, l'ex deputato regionale arrestato ieri nell'operazione Artemisia che ha fatto luce su una super loggia segreta con affari e intrecci incredibili.


A Marsala Lo Sciuto aveva un suo bacino elettorale, un suo bacino di “grandi elettori”
come li chiama la Procura. Nelle oltre mille pagine di ordinanza ci sono anche i rapporti di Lo Sciuto con i consiglieri comunali marsalesi, i patti con questi e con i genitori portavoce per ottenere voti in cambio di assunzioni. Lo Sciuto teneva buoni i suoi amici marsalesi con la promessa di assumerli all'ANFE, l'ente di formazione che aveva come riferimento Paolo Genco, anche lui indagato.

Dalle elezioni provinciali del 2008, alle regionali del 2012, alle comunali di Marsala nel 2015, c'erano personaggi a Marsala che andava a braccetto con Lo Sciuto e anche grazie a lui sono riusciti ad avere quel posto al sole, o al fresco di Palazzo VII Aprile.
Aveva il suo giro, Lo Sciuto a Marsala. Tra i coinvolti dell'operazione Artemisia c'è Giuseppe Angileri, padre della consigliera Francesca, e la convivente Mortillaro. Coinvolti, anche se non indagati, altri personaggi politici marsalesi. Tra tutti Alessandro Coppola, Nicoletta Ferrantelli e il padre Pino.
A proposito delle elezioni comunali del 2015 scrivono gli inquirenti:

“è stata documentata l’importanza della gestione di assunzioni in seno all’ANFE quale termometro per legare al politico una serie di “grandi elettori”, tra i quali và segnalato, in questa sede, FERRANTELLI Pellegrino (Pino) e COPPOLA Franco con il figlio Leonardo Alessandro, quest’ultimo già capogruppo dell’allora gruppo NCD in seno al Consiglio Comunale di Marsala”.


Nel corso di alcune telefonate intercettate si parla della presentazione di una lista unica per le imminenti elezioni comunali, e nel corso delle telefonate “veniva fatto riferimento alla promessa di posti di lavoro in seno all’ANFE in cambio di consensi elettorali”. Del patto si tira fuori Ferrantelli, visto che il genero, marito di Nicoletta Ferrantelli, non era stato assunto nonostante l'impegno durante la campagna elettorale per le regionali del 2012 che portarono Lo Sciuto di nuovo all'Ars.


E' lo stesso Pino Ferrantelli a chiamare Lo Sciuto e a dirgliene quattro. “Io ti ho portato i voti! Io ti ho portato i voti! Ora vedrai la prossima volta quanti ne prendi qui a Marsala!” A Pino Ferrantelli era stata promessa l'assunzione del genero, marito della consigliera comunale, presso l'Anfe. Lo Sciuto si giustifica che ci sono stati dei tagli nella formazione professionale in Sicilia, e in effetti molti sono rimasti a terra. “Pino, non è partito niente, è tutto bloccato! Tutto fermo! Mi hai capito?” diceva Lo Sciuto al politico navigato di Marsala. Nicoletta Ferrantelli doveva candidarsi con la lista di riferimento di Lo Sciuto, alle amministrative del 2015, ma il patto si rompe e si candida con Forza Marsala, lista riconducibile a Forza Italia.
Di questi fatti l'ex deputato regionale ne parlava con Franco Coppola, padre di Alessandro consigliere comunale del gruppo di riferimento di Lo Sciuto.
E' proprio Coppola che ricorda cosa è successo per le elezioni provinciali del 2008. Così descrivono i fatti gli inquirenti.

COPPOLA parlava delle consultazioni elettorali provinciali del 2008, allorquando il FERRANTELLI aveva inserito nella sua lista elettorale, nella quale vi era anche la figlia FERRANTELLI Nicoletta Maria Rita, anche suo figlio COPPOLA Alessandro il quale, nonostante un alto numero di voti, non era stato eletto in virtù di un accordo politico che aveva stretto con D’ALI’ Antonio per favorire la figlia. La donna, in effetti, nell’agosto del 2008 fu nominata dal Presidente della Provincia TURANO Assessore alle Pari Opportunità, Personale, Affari Legali, Sviluppo delle Risorse e Ricerca, delega poi revocata nel novembre 2010. Stando a quanto riferito dal COPPOLA, il FERRANTELLI –presumibilmente in cambio della mancata elezione di COPPOLA Alessandro-, aveva promesso a questi un posto di lavoro in seno ad un ente di formazione, promessa disattesa tanto che era stato lo stesso COPPOLA Franco a dover provvedere autonomamente con GENCO Paolo, ovvero in ambito ANFE.


Per gli inquirenti “la gestione clientelare delle assunzioni in seno all’ANFE era una vera e propria “arma politica” che poteva positivamente o negativamente il destino del Lo Sciuto”.
I Ferrantelli e i Coppola, non sono indagati, ma fa capire questo passaggio cosa poteva esserci sotto alcuni accordi elettorali.
Diverso era il rapporto tra Giuseppe Angileri, padre della consigliera Francesca, e l'ex deputato regionale.

Lo Sciuto e Angileri hanno un accordo per le elezioni regional del 2012.
Angileri ha promesso di procurare dei voti a Lo Sciuto che tramite Paolo Genco si era impegnato per far assumere all'Anfe Maria Luisa Mortillaro, convivente di Angileri. Inoltre Lo Sciuto aveva assunto fittiziamente all'Ars la Mortillaro, garantendole così il pagamento dello stipendio mensile promesso. Una violazione delle norme amministrative, il tutto con i soldi pubblici dei siciliani. Lo Sciuto aveva infatti stipulato un contratto di collaborazione presso l'Ars fittizio con la Mortillaro. L'accordo era però che le prestazioni lavorative non sarebbero mai state eseguite. Inoltre i soldi in contanti dovevano essere materialmente riscossi da Angileri. Somme che si aggirano sui 6.426 euro. C'è dell'altro perchè Lo Sciuto, Mortillaro, Angileri, e un funzionario dell'Inps Rosario Orlando, si ingegnavano per far avere alla Mortillaro una pensione di invalidità. Così la Mortillaro percepisce un assegno mensile pari a € 741,98. E in particolare, era lo stesso Lo Sciuto che prima contattava il responsabile del centro medico legale dell'Inps, Orlando, poi fissava il giorno di visita all'Inps come richiesto da Angileri, e dava indicazioni alla Mortillaro su quali patologie dire di soffrire.