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30/03/2019 07:41:00

Diritti: trapanesi oggi in piazza per difendere le famiglie "arcobaleno"

 Trapanesi oggi in piazza per difendere le famiglie "arcobaleno" e chiedere un gesto di serietà al Sindaco Giacomo Tranchida. Si tratta di un nuovo momento con la campagna #giacomometticiunafirma, per   sollecitare il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, a riconoscere la genitorialità condivisa di
Leo e Francesco una coppia omogenitoriale trapanese. Finora sono state raccolte quasi 2000 firme. Adesso l'associazione Punto Diritto punta anche ad una moblitazione oltre i social network. Questo pomeriggio raccolta di firme, dalle ore 17 alle 19, in piazza Saturno, per parlare di #Famiglie, rispondere alle domande, sia sulla vicenda specifica della famiglia trapanese che più in generale sui diritti delle famiglie arcobaleno o omogenitoriali. 

Una storia che dietro ha un vuoto normativo e che pone un problema sulla posizione che le istituzioni dovranno attuare nei prossimi anni. "Cosa hanno in comune i sindaci Sala, Appendino, Orlando, De Magistris, Pizzarotti, Nardella e tanti altri? Tutelano i bambini, colmando un vuoto lasciato dal Parlamento italiano che non ha approvato la stelchild adoption, lacuna per cui in tanti dovremmo chiedere scusa alle famiglie italiane - afferma Valentina Villabuona, rappresentante dell’associazione Punto Dritto -. Succede che in Italia Sindaci lungimiranti riconoscono le famiglie con due mamme e due papà, perché l'interesse dei minori è superiore a qualsiasi opinione politica. Cosa succederebbe ad un bambino se non venissero riconosciuti entrambi i genitori? che se perdesse l'unico genitore riconosciuto in Italia sarebbe adottabile. Questa è la conseguenza estrema della mancanza di una legge necessaria".

La coppia aveva chiesto al comune il riconoscimento della doppia paternità, istanza che è stata rigettata dal comune siciliano lo scorso 6 marzo. "Succede che anche a Trapani una famiglia chiede di essere riconosciuta e ottiene un diniego dall'ufficio anagrafe che fa male a tutti - prosegue Villabuona -, perché porta l'amministrazione trapanese nel gruppo dei Sindaci che oggi si nascondono dietro le politiche medievali del Ministro Fontana e dell'onorevole Pillon. Sicuramente è una scelta politica brutta, che ci stupisce e che non comprendiamo. Vogliamo pensare che sia stato un eccesso di prudenza da parte del Sindaco Tranchida che è ufficiale di Stato Civile e lo invitiamo a seguire con coraggio quei Sindaci progressisti e democratici che ci insegnano che le famiglie sono tutte uguali, che i bambini vanno tutelati e che i diritti non si negano mai. Invitiamo il Sindaco a ripensarci perché la politica ha sempre il dovere di arrivare prima dei Tribunali, sarebbe una grave sconfitta trascrivere l'atto per imposizione di un giudice, una grave sconfitta che un democratico non si può permettere. Questi bambini trapanesi sono figli di tutti e i loro diritti li tuteleremo tutti insieme, coinvolgendo i consiglieri comunali e la cittadinanza”.

Il Sindaco Tranchida, dal canto suo, parla di un provvedimento contro la legge, di una grande ipocrisia, e di una polemica stucchevole.