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11/04/2019 06:00:00

Maurizio Santangelo/1: "Per Birgi occorre il polo unico e cambiare i vertici Airgest"

Vincenzo Maurizio Santangelo, senatore e sottosegretario pentastellato del Governo Conte. Parliamo dell’aeroporto di Birgi. Purtroppo anche la trattativa privata si è risolta con un quasi nulla di fatto.  C’è Air Malta, altre piccole compagnie, addirittura una emittente televisiva. Insomma, non quello che si auspicava. Vuol dire che questo territorio non ha più appeal?

Non è il territorio che non ha appeal. C’è una classe politica che ha messo le mani sull’aeroporto, non è stata in grado di governarlo né di programmarlo. E questi sono purtroppo i risultati. E’ chiaro che ai cittadini interessano solo i risultati, ma è rimasto ben poco, qualche volo ci sarà, ma non è quello sviluppo che questa parte d’Italia merita. Non a caso, quasi da un anno, stiamo portando avanti un progetto serio di sviluppo per questo territorio e per tutta l’isola. Abbiamo cercato di portare alla ragione, chi in questo momento detiene il pallino in mano, ed è il presidente della Regione, cercando di portare questo progetto di un’unica società di gestione degli aeroporti siciliani. Unica società quanto meno a maggioranza pubblica. Cosa che non sembra andare per il verso giusto. Abbiamo visto l’acquisizione dell’aeroporto di Comiso da parte di Catania. Nei giorni scorsi è stata annunciata la cessione del 62% della parte in possesso della camera di commercio dell’aeroporto di Catania a privati e ciò significa che in un sol colpo, il presidente della Regione Sicilia Musumeci, votato dalla maggioranza dei siciliani, può privatizzare due aeroporti, o anche tre, visto che  a margine di una conferenza stampa ha detto che, se Palermo non deciderà di fare la fusione con Trapani, l’aeroporto di Birgi potrebbe rientrare nella società con Catania e Comiso. Rimane sempre la questione dei privati. Credo che sia l’argomento centrale. Queste società rimarranno pubbliche o private? Un aeroporto è un bene d’importanza strategica assoluta, un bene d’importanza economica.

Ai cittadini interessa che l’aeroporto funzioni, poi se pubblico o privato cambia poco.

Ai cittadini interessa che l’aeroporto funzioni, che ci siano le rotte verso le città più importanti, deve interessare quanto costa il biglietto, deve interessare quanto costa alla collettività quel bene, altrimenti ricommettiamo lo stesso errore di un finto sviluppo e benessere che abbiamo avuto con Ryanair.

C’è qualcuno in questo momento che potrebbe comprare Airgest con tutti i suoi debiti? Perché Orlando ha detto chiaramente che, fino a quando sarà sindaco di Palermo non permetterà la fusione con Airgest. Non può permettere che Gesap si accolli il carrozzone di Birgi. Effettivamente qualche anno fa era possibile, oggi è improbabile che qualcuno si prenda Airgest in queste condizioni.

Fa male il sindaco Orlando a definire carrozzone l’aeroporto di Birgi, perché ha una concessione trentennale, si trova in un posto dove realmente si può fare da soli una destinazione turistica. Palermo, ricordiamolo, è uno degli aeroporti più pericolosi in Italia, può ingrandirsi ancora ma arriverà ad un punto di massima estensione anche infrastrutturale, per cui credo che, così come sta avvenendo con Catania, anche con Palermo possono esserci dei vantaggi.

La vostra proposta è, dunque, quella del polo aeroportuale della Sicilia occidentale con una cabina di regia che sia pubblica.

No, la nostra posizione è quella di un polo aeroportuale unico. Come è stato fatto in Puglia, come lo ha fatto la Spagna, anche se in situazioni diverse, perché è chiaro che gli aeroporti secondari non possono reggere dal punto di vista finanziario con gli aeroporti più grandi, ma è pur vero che bisogna vigilare e fare in modo che, se una cosa non è possibile farla in un aeroporto secondario, non è possibile farla in un aeroporto principale. Spesso si è detto, com’è possibile che Ryanair non può più volare da Trapani e da Palermo sì? Io ho fatto questa domanda agli addetti ai lavori. Se andiamo a vedere quanto Gesap, così come la società di Catania, investono nelle low cost, ci accorgiamo che investono una quantità enorme di denaro.

Noi abbiamo chiesto, Palermo paga 8 euro a passeggero.

Moltiplicato per i passeggeri fanno 15/20 milioni di euro.

Palermo può farlo perché muove cinque milioni di persone.

No, non è così, perché la legge dice che sia Trapani che Palermo devono fare un test di verifica, una sorta di analisi costi/benefici. Loro investono una parte dei soldi che nei bilanci vengono definiti “non aviation”, quei ricavi che vengono fuori dai parcheggi, ristoranti e negozi. Palermo credo abbia un 20/25% di ricavi non aviation, e devo dire che a me questa cosa sembra molto strana. Rispetto a questo, prima di parlare di accorpamenti, prima di parlare di vendita a privati, a me piacerebbe capire lo stato di salute reale di queste società che gestiscono i servizi aeroportuali, anche perché, chi deve acquistare deve farlo trovando delle società con i conti a posto.

Nel frattempo, mentre si discute di architetture societarie, i cittadini protestano, soprattutto i piccoli esercenti turistici, titolari di b&b, piccole strutture ricettive, bar, ristoranti ed è partita questa protesta #sevolovoto che mira a mobilitare le coscienze, tra assemblee pubbliche e  raccolta firme. A queste persone si può dare una risposta subito?

La risposta credo debba essere data immediatamente. Innanzitutto, devono essere cambiati i vertici di Airgest. Non è certamente per un motivo personale, non me ne voglia nessuno dei dirigenti di Airgest. Poi ci sono anche delle vicende giudiziarie che riguardano gli stessi dirigenti. Dal 2010 ad oggi ci sono stati ben 15 avvisi di garanzia, quindi attendiamo cosa succede.

Tutto è partito da un vostro esposto?

Non lo so, non lo escludo, abbiamo fatto negli anni diversi esposti sull'aeroporto, ma non è una notizia in mio possesso. Mi piacerebbe, comunque, che ai vertici dell’azienda ci fosse qualche professionista che possa mettere su qualche idea innovativa.

Più di un osservatore commenta la politica del Governo e dei Cinque Stelle sui trasporti, dicendo che questa è una politica di taglio sovranista che mira a favorire Alitalia e a rendere impossibile la vita alle compagnie low cost.

No, ci sono delle regolamentazioni che non sono italiane ma europee rispetto agli aiuti di Stato. Rispetto a questo è chiaro che la compagnia aerea italiana è costata tanto allo Stato e bisogna mettere un punto e andare a capo con una formula e una modalità diversa che stiamo cercando di trovare. Anche lì non voglio discolparmi di responsabilità, ma tutto quello che ha potuto fare, anche di negativo questo Governo, lo ha potuto fare in dieci mesi. Non possiamo dare al Governo tutta la responsabilità di cinquant’anni di mala gestio a livello nazionale, anche sotto questo punto di vista, se vediamo qual è lo stato infrastrutturale e non solo qui in Sicilia, ma in tutta Italia, vi assicuro che lo stato delle strade e delle infrastrutture italiane è assolutamente carente.

Santangelo, per chiudere l’argomento aeroporto, la vostra soluzione è: cambiare il management di Airgest, mettendo persone più coraggiose, innovative e competenti. E poi, alzando il livello, fare in modo che la Regione si decida ad attuare un polo unico che tuteli tutti e non faccia figli e figliastri.

Sì, sono contento che a Trapani qualcosa si stia muovendo. E’ chiaro che rispetto ad azioni dove c’è tanta gente si trova di tutto, c’è addirittura anche il sindaco Tranchida che fa la provocazione di non andare al voto, cosa molto grave per un sindaco. Invito, con l’occasione, il sindaco Tranchida a fare molta attenzione ad invitare all’astensionismo i cittadini trapanesi e della provincia, perché non si può fare.

Tranchida, così, vi scavalca nella protesta.

Non credo che chi protesta di più vinca qualcosa. Ebbene, invece, che i cittadini prendano consapevolezza. Io forse sono ancora un po’ romantico e credo che, anche con l’aiuto della stampa locale, stabilendo un percorso diverso da quello che c’è stato fino ad oggi, si possa informare meglio i cittadini e si possa evitare che qualcuno la mattina si alzi e possa orientare qualche centinaio di persone verso una direzione, che magari è quella sbagliata, come quella del non voto.

Tranchida rimanda al mittente la sua firma sulla petizione per il riconoscimento dei figli adottati da parte della coppia omosessuale di Trapani e dice: "che firma a fare Santangelo se lui è al Governo e ha gli strumenti per colmare questo vuoto normativo?"

Mi pare che le risposte a Tranchida siano state date da qualche migliaio di firme che sono state messe su quella petizione, dal fatto che altri sindaci sono andati oltre, rispetto ad un piccolo ostacolo che in questo momento la legge propone. Sui diritti credo che non bisogna fare sconti a nessuno. Si può essere d’accordo o no, io da solo non riesco a modificare la legge e credo che il più inesperto dei cittadini possa saperlo. In questo momento non ci sono le condizioni per poter cambiare quella normativa. Altri sindaci, e tra questi anche del Movimento Cinque Stelle, lo hanno fatto. La Raggi a Roma, la Appendino a Torino, ed è possibile farlo anche a Trapani. L’invito è di non far polemiche, specie se parliamo di diritti civili, e di dare la possibilità a questa famiglia trapanese di fare il proprio percorso.

Continua...