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31/05/2019 06:30:00

Castelvetranesi soccorrono un motociclista ferito, sull’asfalto anche una pistola

 E’ uno strano incidente quello avvenuto ieri sulla Palermo Mazara del Vallo, all’altezza dello svincolo di Villagrazia di Carini.

Sarebbe attualmente in coma un motociclista di 48 anni (G.G.), trovato ferito a terra con uno scooter  Piaggio Beverly e trasportato in codice rosso all’ospedale Villa Sofia di Palermo.

Sull’asfalto è stata trovata anche una pistola (nella foto).

I primi soccorritori sono stati Vincenzo Giordano e Vito Emanuele Pio Marchese, rispettivamente ex volontario e volontario della Croce Rossa di Castelvetrano.

Difficile al momento stabilire la dinamica dell’incidente.

 

Ecco di seguito il racconto di Vincenzo Giordano alla nostra redazione.

 

Stavo tornando da Palermo con il mio amico, e abbiamo visto delle persone che si agitavano lungo la corsia di emergenza dell’autostrada, vicino allo svincolo per Carini, in direzione Mazara.

Abbiamo poi visto questo signore a terra col volto rivolto verso il basso. Ci siamo fermati e siamo scesi. Il motociclista aveva ancora la moto sulle gambe e si trovava a destra, nella corsia di emergenza. Tra la gente che si trovava là, c’era un signore che si è identificato come medico, chiedendoci spostare la moto e poi, insieme a me e al mio collega abbiamo cercato di calmarlo nell’attesa dei soccorsi. Il motociclista si muoveva, si lamentava e nello stesso tempo cercava anche di alzarsi. Aveva anche una ferita abbastanza estesa vicino alla tempia destra. Il casco è invece stato trovato a più di una decina di metri di distanza, nella corsia di sorpasso.

La polizia ha rilevato un segno continuo di alcuni metri sull’asfalto, che va dalla corsia di emergenza, fino al punto in cui è stato trovato il motociclista ed il suo scooter.

La cerniera della tasca del suo giubbotto era ancora aperta. E, dopo aver spostato lo scooter, da lì è scivolato via un cellulare.

A terra c’era anche una pistola, che si trovava proprio all’inizio del segno continuo sull’asfalto, molto distante quindi dal motociclista che è stato ritrovato più avanti.

I primi ad arrivare sono stati quelli dell’Anas, che hanno delimitato la zona per la sicurezza. Subito dopo è arrivata l’ambulanza e la polizia.

Inoltre, i poliziotti hanno notato, tra le chiavi ancora appese al quadro dello scooter, anche una di quelle chiavi che servono per aprire le manette. L’ipotesi era che si trattasse di qualcuno delle forze dell’ordine.

Abbiamo dato una mano anche per metterlo sull’ambulanza: era molto agitato e si voleva alzare dalla barella. Lo abbiamo dovuto immobilizzare con le cinghie.

La moto non ci è sembrato avesse grossi danni.

 

Egidio Morici