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01/06/2019 11:00:00

Video sulle leggi razziali. Sarà annullata la sanzione all'insegnante palermitana

La sanzione disciplinare contro Rosa Maria Dell'Aria sarà annullata. A revocarla, giudicandola illegittima, sarà il ministero dell'Istruzione, chiudendo così la vicenda dell'insegnante dell'Istituto tecnico Vittorio Emanuele III di Palermo, sospesa per quindici giorni per non aver censurato un video nel quale i suoi alunni, in occasione del Giorno della memoria, avevano paragonato le leggi razziali del '38 contro gli ebrei al decreto sicurezza anti-migranti del ministro Matteo Salvini.

L'accordo extragiudiziale è stato raggiunto ieri, durante un incontro tra i legali dell'insegnante e due funzionari del Miur, il capo dipartimento per il sistema educativo Carmela Palumbo e il capo dell'ufficio legislativo Maurizio Borgo, venuti a Palermo proprio per trovare la soluzione che mettesse finalmente la parola fine alla vicenda, senza coinvolgere i giudici. Anche se Alessandro Luna, figlio della docente e avvocato, che si sta occupando della vicenda con il collega Fabrizio La Rosa, preferisce restare cauto: «Nei prossimi giorni ci incontreremo ancora per definire formalmente il documento con cui sarà revocato il provvedimento. Solo in quel momento potrò dire che il caso è davvero chiuso». È comunque indubbiamente soddisfatto Luna, perché dal ministero è arrivata la risposta che Rosa Maria Dell'Aria aspettava. «Non voglio un atto di clemenza, se è stato riconosciuto ai più alti livelli che sono esente da colpe la mia unica richiesta è che ufficialmente sia dichiarato che la sanzione inflittami è ingiusta», aveva dichiarato lo scorso 23 maggio quando, in occasione delle celebrazioni per l'anniversario della strage di Capaci, sia il ministro Marco Bussetti che lo stesso Matteo Salvini l'avevano voluta incontrare in prefettura a Palermo, esprimendo forti perplessità sulla legittimità di quella sanzione da cui avevano preso le distanze e promettendole che si sarebbe trovata una soluzione per riabilitarla e restituirle quella «dignità professionale» che il provvedimento le aveva tolto, insieme con metà stipendio.

In attesa della riabilitazione ufficiale, oggi per la docente e per i suoi alunni - che lunedì scorso l'hanno accolta in classe, al rientro dalla sospensione, con 15 rose rosse, una per ogni giorno di assenza - sarà comunque un giorno speciale; saranno infatti a Roma per incontrare a Palazzo Giustiniani le senatrici a vita Liliana Segre ed Elena Cattaneo, che li hanno invitati «non solo in segno di solidarietà e a sostegno della libertà d'insegnamento ma anche per riflettere insieme ai ragazzi di Palermo sul valore e sull'importanza della Memoria, se vogliamo evitare che quello che è successo non molti decenni fa possa ripetersi», ha spiegato in una nota la senatrice Segre. L'invito e la gita inaspettata, insieme con l'incontro con due grandi personalità del nostro Paese, saranno un bel premio per i ragazzi che, loro malgrado, si sono trovati al centro del caso e con una supplente a sostituire la loro prof in un momento delicato come le ultime settimane dell'anno scolastico. Per Rosa Maria Dell'Aria un nuovo attestato di stima che servirà a smorzare l'amarezza. «L'invito delle senatrici Segre e Cattaneo è un bellissimo regalo per lei e i ragazzi. E anche la grande solidarietà ricevuta nei giorni scorsi la sta cancellando in parte», dice il figlio-legale, che nei giorni scorsi aveva annunciato l'intenzione di presentare un ricorso al tribunale del lavoro per ottenere quanto, in base all'intesa raggiunta ieri, arriverà senza dover ricorrere appunto ai giudici. «Era la procedura più lunga - dice Luna - ma non avevamo alternative se il ministero non fosse intervenuto». La via più breve, in verità, era un'altra: la revoca del provvedimento da parte di chi lo aveva firmato, ossia il capo dell'Ufficio scolastico provinciale, Marco Anello. Ma da lui, dopo un primo commento in cui rivendicava la legittimità del provvedimento, non è arrivato più alcun segnale. Né ha più voluto commentare quanto stava succedendo, quando sull'onda dello sgomento per le motivazioni di quella sospensione, si erano moltiplicate le iniziative a sostegno di Dell'Aria: interrogazioni parlamentari, raccolte di firme, presidi e fiaccolate in varie città italiane. «Neanche noi siamo mai riusciti a incontrarlo - spiega Luna -. Sarebbe stato bello poter avere un confronto, invece ci ha sempre fatto interloquire con il responsabile del procedimento, pur avendolo firmato lui». In mancanza della sua revoca, poteva intervenire il diretto superiore di Anello, ossia il provveditore regionale, che al momento però non c'è, visto che il precedente è andato in pensione e il nuovo deve essere ancora nominato. L'intervento del ministero è stato risolutivo per superare lo stallo.