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13/08/2019 07:00:00

Scrive Pietro Pedone, sullo Stagnone e le elezioni a Marsala

 L’estate sembra essere sempre più calda tra le acque dell’isola che non c’era, così ha titolo un saggio storico sulla genesi geologica dello Stagnone in cui è evidente che l’attività antropica sulla Laguna l’ha modificata nell’assetto origionario per almeno il 70%.


Nelle testate online ed sui social si pubblicano interventi dei più svariati gruppi politici e di potere che cercano di convincersi e convincere sulla propria visione sul futuro concreto della laguna.
Obiettivo? Un posto al sole nelle prossime elezioni comunali che evidentemente non sono solo comunali a sentire gli annunci che provengono dal Capoluogo della Città di Trapani.


Accade, quindi, che sul progetto Acquasal si scateni un ginepraio di proposte di paesaggio e gestione della Riserva tra le più disparate da parte dei soggetti politici ed isolati messianici incompetenti probabilmente anche loro legati ad entita’ civiche ancora da svelare al momento opportuno.
Il Consigliere dissidente che riesce a strappare un incomprensibile NO sulla proposta Acquasal ad altri rappresentanti del massimo organo civico della Città Lilibetana; un ex venditore di aperitivi che si improvvisa stratega sui modelli di gestione possibili quando la questione della gestione della Riserva è di come abitare, “nel modo di una semplice complessità”, il paesaggio della laguna, oggi quasi abbandonato nella sua storica attività della coltivazione del sale. paesaggio abitato è quindi il nodo da risolvere. Quel paesaggio che da tempo si è perso nelle contrade rurali ma che si mantiene relitto ma forte nella Contrada di Birgi Vecchio, unico sito, a mio parere, che consente di immaginare una visione realmente consapevole e di concreto sviluppo esperienziale e non solo turistico.

Pietro Pedone, paesaggista