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10/09/2019 06:00:00

Differenziata: Gibellina primo comune del trapanese con 76,9%, Marsala è sotto al 65%

 Con una percentuale del 76,9% Gibellina è il comune della Provincia di Trapani con la più alta percentuale di raccolta differenziata, piazzandosi però al 29° posto della classifica generale che mette assieme tutti i comuni dell’Isola. 

Il periodo preso in considerazione, che calcola la media del 2019, tiene conto dei dati della raccolta dei primi quattro mesi dell’anno. Sul podio regionale tra i comuni più performanti per quanto riguarda la raccolta differenziata ci sono: al primo posto il Comune di Contessa Entellina (Pa), che è riuscito a ottenere una media del 92,7 per cento, al secondo posto Longi (Messina) al 90,5 per cento e sul gradino più basso del podio Calamonaci (Agrigento) all’89 per cento. Seguono nella top ten, San Cipirello (Palermo) all’87,8 per cento; Rometta (Messina) con l’86,7 per cento; Mazzarrone (Catania) 84,5 per cento; Villalba (Caltanissetta) 83,9 per cento; Villafranca Sicula (Agrigento) 83,5 per cento; Montedoro (Caltanissetta) 83,3 per cento; Misilmeri 83,2 per cento.

Tra i capoluoghi spicca Agrigento con il 65,6 per cento di differenziata. Tra le Province, invece, al primo posto c’è Ragusa con una media, in questi primi mesi di quest’anno, del 58,1 per cento, seguita dall'Ennese al 55,5 per cento e dal Trapanese al 55,3 per cento. Sono 45 i Comuni che, invece, navigano nei bassifondi della classifica con meno del 30 per cento.

I DATI DELLA PROVINCIA DI TRAPANI  - Ritornando alla provincia di Trapani, al secondo posto dopo Gibellina si piazza l’Isola di Pantelleria, che è però al 37° della classifica regionale con una percentuale del 75,2%. Terzo troviamo il Comune di Salemi al 39° posto della generale con una percentuale del 74,8%. Al quarto posto con una percentuale del 71,5% si piazza il comune di Petrosino che è 71° nella classifica regionale. Al quinto posto e con una percentuale di raccolta del 70,9% troviamo il comune di Custonaci che nella classifica generale di tutti i comuni siciliani occupa l’80° posto. Con il 68,4% segue Mazara del Vallo al 105° posto generale, con il 68% il comune di Paceco, Valderice con il 66,8%, Buseto Palizzolo con il 66,3%, Calatafimi Segesta con il 66,1% e con il 66% sia Salaparuta che Poggioreale e al 65,1% Favignana. Fuori dalla soglia del fatidico limite del 65% c’è il Comune di Marsala che registra una percentuale del 64,2%. Tra gli altri comuni trapanesi, Erice al 56,6 %, San Vito Lo Capo al 51,7% e Trapani al 50% ma al 255° posto della classica regionale.

LE CITTA’ METROPOLITANE - Palermo è al 19 per cento in questo primo scorcio del 2019, a Messina la media è del 21,5 per cento, mentre a Catania siamo all’11,5 per cento. Il governo Musumeci sta lavorando per aiutare queste aree che incidono pesantemente sulla media regionale.

A livello regionale la differenziata in Sicilia cresce. Nei primi quattro mesi del 2019 la media regionale si è attestata sul 39,05 per cento con il picco di aprile quando ha toccato quota 39,5. I dati sono stati raccolti dal dipartimento regionale Acqua e rifiuti sulla base delle comunicazioni periodiche dei Comuni. Il governo Musumeci ha così ottenuto un sensibile aumento di ben 17 punti percentuali in un anno e mezzo di lavoro grazie a un’azione di pressing sugli enti locali, ma anche a una grande disponibilità e collaborazione. E tutto questo nonostante sequestri, guasti e problemi finanziari abbiano bloccato il funzionamento di diversi impianti che trattano l’umido, la parte più consistente della differenziata.

Un Comune su tre ha già raggiunto la soglia richiesta dall’Europa del 65 per cento, mentre una quarantina di enti locali è a ridosso dell’obiettivo richiesto. C'è poi un'ampia fetta di Comuni con trend in crescita e raccolta differenziata sopra il 50 per cento: in pratica, nel complesso la metà dei Comuni siciliani è promossa a pieni voti.

«E’ veramente motivo di legittima soddisfazione le parole del presidente della Regione Nello Musumeci - verificare che la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti in Sicilia cresce di mese in mese. Constatare che, in poco più di un anno e mezzo, abbiamo quasi raddoppiato lo scarsissimo dato del venti per cento, trovato al nostro insediamento, è la conferma che il percorso avviato dal mio governo, con la collaborazione di amministratori locali e cittadini, è quello giusto. Per questo voglio ringraziare tutti coloro che con determinazione e tenacia si sono impegnati in una vera e propria battaglia di civiltà. Anche se siamo ancora lontani dal minimo del 65 per cento stabilito dalla legge, sono fiducioso che continuando così, con questo ritmo, entro qualche anno non avremo più nulla da invidiare alle altre Regioni italiane. Per riuscirci, però, serve lo sforzo congiunto di tutti».

L’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, spiega che «il percorso intrapreso è ormai chiaro e nei prossimi mesi dovrebbe vedere la situazione normalizzarsi. La raccolta differenziata è in continua crescita e stiamo accompagnando Comuni e ambiti territoriali nella definizione dell’impiantistica. Scontiamo ancora crisi locali dovute a guasti e inceppi, ma contiamo il prossimo anno di trovarci di fronte a un quadro che dovrebbe consentire di far fronte a ogni tipo di problema».

Gli impianti in Sicilia - Le strutture esistenti sull'Isola riescono a fronteggiare il fabbisogno di circa 400 mila tonnellate l’anno di organico da trattare, ma restano alcune criticità su cui il governo lavora senza sosta. Sono presenti 14 impianti di trattamento della frazione umida, 8 privati e 6 pubblici. A seguito di irregolarità accertate a vario titolo da Noe, Arpa, Asp e Province, o di provvedimenti giudiziari, sono fermi da mesi, gli impianti Sicilfert e Giglione, e altri a ritmo ridotto o che si sono fermati per manutenzione (Raco e Ofelia). Raco ha riaperto il 10 agosto e progressivamente tornerà a regime nel giro di una settimana. Situazione in divenire quella di Sicilfert, in attesa dell’Aia e oggi limitata da alcune prescrizioni dell’Arpa.

Il governo Musumeci ha dato input di finanziare e avviare a realizzazione, quattro nuovi impianti di trattamento dell’umido in avanzata fase di progettazione - Casteltermini, Ravanusa e Calatafimi-Segesta - mentre per Vittoria i lavori saranno completati entro fine mese. In corso anche il tentativo di recuperare somme per riavviare il Polo di Castelvetrano (chiuso a causa del fallimento dell’Ato e prossimo a essere rilevato dai Comuni trapanesi) e per potenziare gli impianti di Sciacca e Castelbuono. Altri 160 milioni di euro dovrebbero essere destinati alla realizzazione di nuovi impianti pubblici, in particolare nella Sicilia orientale.