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16/12/2019 06:00:00

Marsala 2020. Antonella Milazzo: “Fici proposta vincente. Non basta più essere perbene”

Antonella Milazzo, ex deputata regionale del Pd, sciogliamo subito un dubbio. Lei è ancora del Pd, si è tesserata, o guarda ad Italia Viva di Renzi?

 

Non guardo al contenuto renziano, non mi è piaciuta la genesi, la decisione. Mi sono tesserata Pd pur non essendo contenta, perchè quello è il mio spazio politico. Non vedo altro, ma lo dico con tristezza. C'è un'assenza totale della politica, soprattutto nel territorio. Manca davvero la funzione del partito, il fatto di essere cinghia di trasmissione di quello che succede nei territori. Non c'è il luogo della politica, il luogo della discussione anche di quello che succede a Roma o a Palermo.

 

Però c'è stato un momento in cui quelli del Pd sono rimasti folgorati da Matteo Renzi.

 

Folgorati è una parola grossa. Ma comunque tra questi ci sono stata io, è stata una scelta razionale. Pur non essendo tra i cosiddetti renziani della prima ora ho riconosciuto questo elemento di novità. Poi molte cose non le ho condivise, ho visto troppo accentramento. Il cosiddetto giglio magico.

 

Non solo i berlusconiani avevano il cerchio magico, con Renzi c'era il giglio magico.

 

In questi giorni molti hanno fatto questo paragone con il giovane Berlusconi.

 

Renzi, a proposito del caso Open, ha attaccato la magistratura, e addirittura rilanciato la separazione delle carriere.

 

Non mi piace questo atteggiamento nei confronti della giustizia. Abbiamo sempre contestato chi reagisce attaccando la magistratura. Bisogna avere la pazienza di aspettare, con rispetto e silenzio. Chi ha un ruolo politico non può reagire attaccando la magistratura, lo contestavamo quando lo faceva Berlusconi.

 

Ha conosciuto il commissario regionale del Pd Lo Sacco?

 

No, ma sono in buona compagnia. So che non l'ha incontrato quasi nessuno. Pare che lui dialoghi solo con i rappresentanti istituzionali. Non c'è stato da parte sua nessun rapporto con il territorio. Ma da qualche parte bisogna ripartire. Bisogna ascoltare i nuovi e anche gli ex.

 

Non le sembra strano che Lo Sacco non abbia voglia di incontrare i territori, almeno i sindaci del Pd rimasti?

 

Mi sembra gravissimo. Non capisco da dove si voglia ripartire.

 

E' tutto scritto a tavolino e se ne fregano di tutti?

Ma se fosse tutto scritto a tavolino questo partito sarà soltanto un comitato elettorale, non più un partito. Non è questa la mia idea di politica, non è questo a cui abbiamo lavorato per 15 anni. Adesso c'è un liberi tutti. Ci vuole un cambio di passo. Non è un problema di persone ma di metodo.

 

Tanti ex dirigenti del Pd hanno la sua stessa perplessità.

 

Bisogna capire dove vogliamo andare. Cosa vogliamo fare con il congresso.

 

Non si è più parlato di congresso regionale. Ci sarà?

 

A gennaio dovrebbero cominciare le fasi congressuali. Senza quella fase assurda delle convenzioni in cui votavano solo i tesserati. Quindi si va direttamente al voto.

 

Può votare chiunque?

 

Sì, sono come le primarie aperte. Ma tutto questo richiede dei mesi.

 

Andiamo a Marsala. Che incidenza potrà avere il congresso regionale sulle amministrative marsalesi?

 

Nessuna. Intanto per questioni cronologiche. Poi credo che debba decidere il territorio. Non so neanche se il territorio deciderà di utilizzare il simbolo.

 

C'è grande confusione. Dicono che se Alberto Di Girolamo, che è del Pd, dovesse ricandidarsi dovrà ottenere nuovamente questo simbolo. Ma qui dicono che non funziona così. Marco Campagna, segretario provinciale del Pd, dice che il sindaco uscente non può non essere preso in considerazione.

 

Mi farebbe piacere che qualcuno che non abita a Marsala parlasse un po' meno, magari hanno dimenticato le dinamiche. Anche se le conoscono benissimo visto che queste persone sono parte di alcune decisioni prese a Marsala. Io contesto l'idea che un sindaco del Pd debba ricandidarsi per forza, perchè siccome è stato un sindaco del Pd allora è stato bravissimo. A questo non sono d'accordo. Se il commissario regionale pensa che bisogna fare una lista che poi perde, per magari prendere un consigliere comunale, mettere una bandierina per dire che il Pd è ancora in vita, io non ci sto. Questo territorio è troppo importante per diventare oggetto di vassallaggio. Questo sindaco non gode più del favore popolare, e deve fare riflettere. Io non sono disposta ad appoggiare una candidatura che parte perdente per dogma o per fede assoluta. Le campagne elettorali perdenti le abbiamo fatte. Quindi che qualcuno da fuori Marsala venga a dire che si pianta la bandierina del Pd per dimostrare che è vivo, è una cosa inaccettabile.

 

Il tutto dovrebbe essere oggetto di discussione.

 

Ma discussione con chi? Dove? Quando? E' giusto che la città aspetti l'ultimo momento per sapere chi saranno i candidati? Lo trovo inaccettabile.

 

Il sindaco dice oggi su Tp24 che non esclude la possibilità di riprovarci. A proposito della candidatura, possibile, di Nicola Fici che fa parte della stessa area del sindaco, è incredibile che non si siano incontrati per parlarne. Il sindaco ha detto chiaramente dovrebbe essere Fici a cercarlo, e non al contrario. La candidatura di Nicola Fici è in discontinuità con Alberto Di Girolamo?

 

Fici è una proposta che arriva qualche mese fa, su cui si è cominciato a lavorare in maniera aperta, civica, trasversale. Nicola Fici sta costruendo un progetto con persone di provenienza diversa. Non si può fingere di non sapere. Ci sono stati alcuni incontri. Non credo che chi abbia un'idea debba bussare alla porta del sindaco quasi col cappello in mano. Non è questo il metodo giusto. Credo che il metodo giusto sia stato quello di fare alcuni incontri, anche di area, da qualche parte bisogna partire. Qualcuno si è fatto carico di incontrare il sindaco per cominciare a ragionare su questo. Bisogna dirlo che il sindaco non gode del favore popolare. Il sindaco ha detto che io sono stata segretaria pochi mesi, non è così. L'ho appoggiato dalla sua elezione fino al marzo 2018. Quello che sta emergendo in questo periodo è quello che noi dentro il partito sapevamo. Da qualche parte bisognava ripartire, lo abbiamo fatto in questo modo. Nessuno in questi anni ha messo in discussione la quantità di lavoro messa in campo da Di Girolamo né il fatto che sia una persona perbene.

 

Ma non basta essere perbene.

 

Questo è uno slogan che andava bene cinque anni fa. E' quasi offensivo continuare a ribattere su questo punto. Io mi sento offesa ogni volta che sento dire questo, essere persone perbene è un presupposto. Era uno slogan elettorale, ora basta. Ci sono molti progetti che questa amministrazione ha messo in campo, ma c'è quella completa separazione dalla città. C'è disattenzione per l'ordinaria amministrazione, su cui non ha mai voluto accettare consigli. Qualche assessore ha detto “menomale che abbiamo chiuso le porte del palazzo altrimenti arrivavano gli Unni”, anche questa è una cosa offensiva. Nessuno ha mai pensato di assaltare il palazzo, se il vice sindaco ha dei nomi li faccia. Hanno interrotto i rapporti come se loro fossero i puri, e gli altri gli sporchi.

 

Il Pd parte con sette consiglieri a Marsala, adesso si è sfaldato. Adesso nessuno del Pd si metterebbe in gioco per Alberto Di Girolamo. Cosa accade?

 

I consiglieri non ce la fanno più. Se non ce la fa più Calogero Ferreri, che è stato ortodosso, vuol dire che è saltato qualsiasi collegamento. I consiglieri sono collegamento con la città. E' grave delegittimare a tal punto il consiglio, non avere un momento di interlocuzione. Il piano rifiuti è eclatante in questo senso. Del piano opere pubbliche si è tentato di parlarne. I consiglieri sono stati votati dai cittadini e hanno aiutato l'elezione del sindaco, e non è giusto essere gettati nella spazzatura.

 

Non ne fa mistero lei, spinge su Nicola Fici.

 

Secondo me al momento è la proposta più apprezzabile.

 

Anche vincente?

 

Secondo me sì. E' giovane e competente.

 

Nei mesi scorsi Baldo Gucciardi ha detto che Alberto Di Girolamo non deve ricandidarsi. Appoggerà Fici?

 

In quel momento l'ipotesi Fici non era ancora in campo. Ma non escludo un sostegno di Gucciardi. Fici ha quelle qualità che ne fanno un candidato convincente.

 

Fici pesca molto nell'area del centrosinistra ovviamente.

 

Nessuno lo nasconde. Tutti conoscono la sua storia, anche chi si è seduto al cosiddetto tavolo dei moderati. Quindi non è che Nicola o chi sta attorno a lui viene dalla luna. Questa sua provenienza mi sembra una scusa da parte di qualcuno. L'idea di correre con alleanze civiche serve anche a coinvolgere i moderati, tra questi c'è gente di centro, ma anche di centrodestra e centrosinistra.

 

Facciamo uno schemino. Alberto Di Girolamo, poi Nicola Fici, il candidato del Movimento 5 Stelle, il candidato del centrodestra sostenuto da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, Diventerà Bellissima e Udc. Che margini di vittoria avete?

 

Questa “corazzata” di destra mi sembra una serie di etichette vuote. Vorrei capire chi sia il candidato, che nel sistema elettorale ha un peso forte. Un conto è schierare Ronaldo, uno conto è schierare uno sconosciuto. Hanno ancora le carte coperte. Una cosa importante sono le liste. La nostra è una città territorio, si vince col 40%, questo insieme di sigle attualmente non mi rappresenta nulla. Mi fa rabbia che non ci sia la volontà di capire il sentimento della città. Una città che ha contestato Salvini, che è stata repubblicana e non monarchica, che è e sarà antifascista.