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17/12/2019 06:00:00

Omicidio di Nicoletta: l'udienza di ieri tra malori, feriti e Bonetta che accusa Margareta

E’ accaduto di tutto, ieri, dinnanzi alla Corte d’Assise di Trapani nell’ambito del processo contro Margareta Buffa, accusata dell’omicidio di Nicoletta Indelicato, uccisa la notta tra il 16 e 17 marzo scorsi, il cui corpo è stato trovato qualche giorno dopo nel vigneto di contrada Sant'Onofrio nella periferia di Marsala. 

Porte chiuse - L’udienza che è stata celebrata a porte chiuse tra i mugugni del pubblico presente costretto ad uscire dall’aula. "Considerato che oggi verranno affrontati argomenti che potrebbero nuocere al buon costume e coinvolgere altri soggetti, chiedo che l’udienza venga svolta a porte chiuse”.
La richiesta avanzata dall’avvocato Giacomo Frazzitta, è stata condivisa dal Pm e dall’avvocato Ornella Cialona che assiste l’imputata, Margareta Buffa. Così l’istanza è stata accolta dal presidente, Daniela Troja. 

Ma Frazzitta, che assiste i genitori e il fratello di Nicoletta, aveva un’altra preoccupazione. Temeva, infatti, che nel tragitto che conduce in aula Carmelo Bonetta e Margareta Buffa potessero incrociarsi.
Presidente, ma Bonetta e Buffa sono assieme nel corridoio?”. Ed ancora: “Chiedo che Bonetta entri in aula dalla porta principale e non da quella laterale. E poi la sedia deve essere collocata in modo tale che Bonetta guardi solo la Corte”. Queste le richieste di  Frazzitta che temeva anche il minimo contatto visivo tra Carmelo Bonetta e Margareta Buffa. Uno sguardo della ragazza rumena, avrebbe potuto condizionare la deposizione del maestro di balli caraibici? Buffa ha davvero questo incredibile ascendente dei confronti di Bonetta? A giudicare dagli accorgimenti chiesti dall’avvocato sembrerebbe proprio di sì.

Il malore - Il teste e imputato reo confesso dell'omicidio Carmelo Bonetta è stato colto da malore, non si è scagliato contro nessuno e non ha ferito nessuno. Dopo aver cominciato a parlare davanti ai giudici della Corte d’Assise di Trapani, quando si era ancora nella fase iniziale, ha chiesto una boccata d’aria e gli è stata concessa. Dopo è rientrato e aveva ricominciato a parlare con calma, ma ad un certo punto ha detto di sentirsi qualcosa di pesante allo stomaco e il presidente della Corte ha deciso di sospendere un quarto d’ora. Al suo rientro in aula ha accusato una specie di crisi d’ansia, ed è caduto a terra con il corpo rigido, ed è quasi svenuto. Poi ha iniziato a svegliarsi e ad avere dei sussulti e dei movimenti nervosi molto violenti e la polizia penitenziaria ha dovuto ammanettarlo a terra.

A quel punto è stato chiamato il 118 e nell’attesa è  stato chiamato un medico presente in tribunale nell’attesa dell’arrivo dei sanitari. In quei momenti, mentre si trovava bloccato a terra, Bonetta farneticava diversi argomenti con una voce totalmente cambiata e ripetendo: “levatemela da vicino che l’ammazzo, levatemela da vicino che l’ammazzo", ma in quel momento, l’imputata, però, era stata accompagnata fuori dall’aula.  A quel nella concitazione dei soccorsi un agente della polizia penitenziaria si è tranciato un dito negli ingranaggi della sedia a rotelle, sulla quale era stato caricato Bonetta, mentre una signora addetta alla fonoregistrazione è inciampata da sola ed è caduta. 

La testimonianza di Bonetta: "ho dato tre coltellate a Nicoletta"  - Prima di stare male, però, il maestro di ballo aveva accusato Margareta Buffa: “Io ho sferrato a Nicoletta tre coltellate dopo averla colpita con un pugno. Il resto dei fendenti gli sono state inflitti da Margareta che poi ha preso la bottiglia con il liquido infiammabile che aveva in macchina e con un accendino ha appiccato il fuoco”.

Dichiarazione zeppa di contraddizioni, secondo l’avvocato Ornella Cialona che assiste l’imputata. E il legale prima che iniziasse la deposizione di Bonetta, aveva avanzato una richiesta: una perizia sulla trascrizione dell’intercettazione ambientale dove Margaretta avrebbe suggerito a Carmelo di far sparire il cadavere, mentre erano seduti nella sala d’attesa della caserma dei carabinieri di Marsala.

Il contenuto – ha rilevato Ciaolona – è parziale”. L’avvocato Giacomo Frazzitta che assiste i familiari della vittima si è opposto. Deciderà la Corte.

Bonetta ha anche raccontato di “essere andato lì dove si fanno i riti per i gatti, perché mi piace il posto. Lì ho fatto l’amore con Margareta”. Con quel “lì” intendeva l’appezzamento di terreno di contrada Sant’Onofrio dove c’è una grotta per la pratica di riti satanici, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita della giovane uccisa con dodici coltellate e poi data alle fiamme.

Ha anche confermato di aver viaggiato nascosto nel portabagagli dell’auto di Margareta: “Se Nicoletta mi vedeva non saliva a bordo perché io e lei avevamo litigato”. E il coltello utilizzato per commettere il delitto? “Lo aveva Margareta. E’ stata lei a decidere di uccidere Nicoletta”. Nonostante queste dichiarazioni del Bonetta, che confermano quelle rese durante gli interrogatori, il movente dell'omicidio di Nicoletta Indelicato resta ancora un mistero.

Secondo il racconto di Bonetta, giunti nelle campagne marsalesi Nicoletta e Margareta sono scese dall’auto ed hanno raggiunto a piedi la grotta. Lì è entrato in azione il maestro di balli caraibici: "ho dato un pugno a Nicoletta e lei è caduta a terra priva di sensi. Io le ho dato solo tre coltellate, il resto lo ha fatto Margareta”. Dopo queste dichiarazioni il malore e la decisione del presidente Troja di rinviare il processo al prossimo 20 gennaio. Si terrà nell’aula bunker del Palazzo di giustizia e Carmelo Bonetta sarà ascoltato in videoconferenza.