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18/03/2020 06:00:00

Paura Coronavirus. In Sicilia il picco previsto tra il 6 e il 10 aprile

13,00 - Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (mercoledì 18 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 3.294, sono stati trasmessi all'Istituto superiore di sanità, invece, 282 campioni (45 più di ieri).

Risultano ricoverati 129 pazienti (23 a Palermo, 58 a Catania, 13 a Messina, 2 ad Agrigento, 4 a Caltanissetta, 6 a Enna, 3 a Ragusa, 12 a Siracusa e 8 a Trapani) di cui 29 in terapia intensiva, mentre 138 sono in isolamento domiciliare, dodici sono guariti (sei a Palermo, due ad Agrigento e Messina, uno a Enna e Ragusa) e tre deceduti.

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87
 

6,00 - Il picco in Sicilia arriverà tra il 6 e il 10 aprile. Si prevedono almeno 2500 persone ricoverate, di cui 250-300 in terapia intensiva.

Numeri che arrivano direttamente da Roma dove un team di esperti della Protezione Civile ha analizzato le curve del contagio del Coronavirus anche sull'isola. E lo scenario non è nemmeno il peggiore. Perchè in questi dati c'è l'incognita dei possibili contagi dai 31 mila siciliani tornati dalle regioni del Nord Italia. E poi, altra incognita, è la risposta dei siciliani, in queste settimane, alle rigide restrizioni sugli spostamenti del Governo nazionale per tentare di arginare la diffusione del virus.


Sono numeri che fanno paura e che mettono fretta, come una corsa contro il tempo, nell'allestire il sistema sanitario siciliano di tutto ciò di cui ha bisogno per fronteggiare la pandemia Coronavirus.
Solo nei prossimi giorni si potrà definire se la curva del contagio varierà.
La Sicilia viaggia ad un ritmo di 20-30 nuovi contagiati al giorno.

In totale sono 237 i casi positivi registrati dall'inizio, di cui 114 ricoverati (28 in terapia intensiva), 112 in isolamento domiciliare, otto guariti e tre deceduti. Questa la divisione nelle varie province: Agrigento, 22; Caltanissetta, 4; Catania, 108; Enna, 8; Messina, 16; Palermo, 40; Ragusa, 4; Siracusa, 21; Trapani, 14.

La speranza è che le misure rigide possano ridurre la curva. Il modo per frenare l'impennata del contagio è quello di stare a casa, di evitare gli spostamenti e i contatti con altre persone. Per limitare al massimo il contatto con l'esterno dei siciliani il governo Musumeci ha ridotto al minimo i collegamenti pubblici interni, e tagliato i ponti con il resto dell'Italia. Arrivano pochi voli nei principali aeroporti. Chi arriva è sottoposto a controlli rigidissimi. Sono garantite le merci nello Stretto di Messina per garantire l'approvvigionamento sull'isola.

«Quello che avviene in queste ore al porto di Villa San Giovanni è grave. Soltanto una pattuglia della polizia per i controlli ai pullman e alle automobili in attesa di imbarcarsi sui traghetti per la Sicilia, malgrado il provvedimento di divieto emanato ieri dal ministro dei Trasporti, su mia richiesta».


La denuncia è del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci,
secondo il quale «non ci si è resi conto della gravità della situazione. Allo Stretto sono rimaste solo le poche guardie del Corpo forestale regionale ad eseguire i controlli, di fronte a migliaia di mezzi in arrivo con persone di cui non conosciamo lo stato di salute. Al ministro dell'Interno, di cui ho apprezzato la disponibilità in questi giorni per altri problemi, faccio appello affinchè disponga allo Stretto di Messina quanti più uomini in divisa per creare una cintura che lasci entrare sull'Isola solo chi ne ha diritto».

Intanto in Sicilia sono stati già individuati 350 nuovi medici e 600 infermieri che saranno in servizio per sei mesi. Nei prossimi giorni saranno allestiti mille posti letto in Sicilia. Ma mancano attrezzature, come ventilatori, mascherine, guanti, e altri sistemi per le terapie intensive.


Nel frattempo oltre ai reparti Covid in diversi ospedali siciliani, l'ospedale Cervello di Palermo sarà quasi interamente dedicato ai pazienti contagiati dal Coronavirus. I vertici dell'azienda ospedaliera hanno deciso di chiudere il pronto soccorso pediatrico dopo i due medici contagiati. I locali del pronto soccorso pediatrico saranno adibiti a pronto soccorso Covid. In più gli altri reparti, come un'ala dell'edificio A, saranno dedicati ai pazienti Covid con circa 50 posti letto. Parte di pneumologia diventa terapia intensiva, mentre un'altra parte del reparto è destinato a Covid.

L'ospedale “Civico” di Partinico sarà esclusivamente utilizzato per le finalità di cura di pazienti affetti da Coronoavirus. E' quanto disposto dall'ASP di Palermo, che ha riconvertito l'ospedale di Partinico a Covid Hospital.
Proprio nei giorni scorsi i medici e gli infermieri di Partinico sono scesi in strada a protestare chiedendo più sicurezza, più dispositivi per poter lavorare senza il rischio di venire contagiati.

La Regione Siciliana ha attivato un conto corrente per chi volesse contribuire, con una donazione, alla lotta contro il Covid-19. 
A raccogliere i fondi sarà la Protezione civile regionale, che li destinerà all’acquisto di dispositivi di protezione individuali, presidi ospedalieri e attrezzature per reparti di terapia intensiva. Chi volesse contribuire può chiamare l'Iban del conto dedicato è: IT65X0100003245515200006188, intestato a Pr.R.Sicilia S.Att.0.630-639-20. La causale è: donazione emergenza Coronavirus.