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03/04/2020 06:00:00

Covid, crescita stabile in Sicilia. Musumeci: “Più controlli in città". Il piano di Razza

Crescita stabile del Coronavirus in Sicilia. Ma questo non deve far abbassare la guardia. L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha firmato il piano per i nuovi posti letto in Sicilia. Nel frattempo Nello Musumeci ha scritto ai prefetti per chiedere maggiori controlli nelle città. A Palermo intanto l’istituto materno infantile diventerà un Covid Hospital.

Cliccando qui potete scaricare il piano dell'assessore regionale alla sanità Ruggero Razza per fronteggiare l'emergenza. 

 

I DATI
Attualmente ci sono in Sicilia 1606 persone positive al Coronavirus. Lo comunica nel bollettino giornaliero la Regione Siciliana.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 17.833.
Di questi sono risultati positivi 1.791 (+73 rispetto mercoledì), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.606 persone (+62).
Sono ricoverati 576 pazienti (+8 rispetto al giorno prima), di cui 73 in terapia intensiva (+1), mentre 1.030 (+54) sono in isolamento domiciliare, 92 guariti (+6) e 93 deceduti (+5).

 



LA MAPPA DEI NUOVI POSTI LETTO
E’ pronta la mappa per i nuovi posti in terapia intensiva e per i malati Covid in Sicilia. L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha depositato in commissione sanità all’Ars la relazione sul piano ospedaliero per l’emergenza Coronavirus. Sono 605 i posti in terapia intensiva e 2800 per i malati Covid-19 che non hanno bisogno di cure più importanti previsti nella relazione firmata dal dirigente generale Mario La Rocca. Un piano che dovrebbe essere portato a termine entro i primi 20 giorni del mese di aprile e che dovrebbe completarsi per il 70% entro i primi dieci giorni.
Un piano in step come anche valutato dall’Istituto superiore di sanità in relazione al modello matematico sulla curva dell’epidemia in Sicilia. In particolare si prevedono 218 posti in totale ad Agrigento (179 in degenza ordinaria e 24 in terapia intensiva); 191 a Caltanissetta (155 e 36); 172 ad Enna (150 e 22); 833 in totale a Catania (692 e 141); 569 a Messina (446 e 115); 836 nel capoluogo regionale (684 e 162); 224 a Siracusa (194 e 30); 174 a Ragusa (170 e 40); 180 a Trapani (145 e 35).

CENTRO COVID A PALERMO
Sopralluogo del presidente della Regione Nello Musumeci, ieri pomeriggio, all'ex Istituto materno infantile di Palermo. Il governatore, insieme con l'assessore alla Salute Ruggero Razza, ha visitato il centro che diventerà, nel Piano straordinario approntato dalla Regione, una delle strutture sanitarie di accoglienza per pazienti affetti da Covid-19.
L'ex Imi potrà ospitare fino a sessanta pazienti, con 24 posti riservati a soggetti in condizioni critiche, tra i quali 14 di terapia intensiva e 10 di sub-intensiva ventilata. I restanti posti sono destinati a pazienti sintomatici.
La struttura di via Cardinale Rampolla, inattiva dal 2008, è stata riqualificata in questi ultimi mesi, con una decisa accelerazione nelle ultime settimane, in concomitanza con l’incremento della diffusione del contagio nell’Isola.
"L’iniziativa del governo Musumeci - si legge in una nota - lascerà alla città di Palermo, cessata l’emergenza Covid-19, una realtà sanitaria moderna ed efficiente, importante punto di riferimento per il capoluogo e la sua provincia".


FAVA: “MA CI SONO I 100 MILIONI DI EURO?”
"Apprendiamo da molti sindaci che, al momento, non vi è alcuna certezza sulla disponibilità dei 100 milioni stanziati dal governo regionale né sugli effettivi tempi di erogazione, legati alla riprogrammazione dei fondi europei utilizzati. Ci auguriamo che così non sia. Sarebbe grave e irresponsabile, in un'emergenza senza precedenti come questa, annunciare una immediata disponibilità di cassa che in realtà ancora non esiste.”

Lo dichiara Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia dell'ARS, che ha su questo punto presentato oggi un’interrogazione urgente al governo.

“Chiediamo rassicurazioni sui tempi di erogazione, sulla reale cifra che la Regione metterà a disposizione e soprattutto sulla possibilità che i comuni riescano a spendere immediatamente queste risorse” continua Fava. “La via più semplice è quella definita dalla Protezione Civile nazionale che autorizza l'impiego delle risorse per l'emergenza attraverso variazioni di bilancio adottate con delibera di giunta anche in regime di esercizio provvisorio."
"Resta però il problema di capire se questi fondi regionali ci sono davvero - conclude Fava - in che misura e quando saranno realmente disponibili. Ogni giorno che passa, dopo gli annunci dei giorni scorsi, rischia di innescare e di scaricare sui comuni siciliani una tensione sociale insostenibile”.

MUSUMECI: PIU’ CONTROLLI NELLE CITTA’
Una telefonata ai nove prefetti dell’Isola per esortali a intensificare la presenza delle Forze dell'ordine nei centri urbani, con sanzioni gravissime nei confronti di chi si fa trovare in giro senza avere una giustificazione accettabile. L’ha preannunciata il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, intervenendo nel corso della trasmissione Omnibus in onda su La7.+


«Sono molto preoccupato - ha affermato il governatore - per l'atteggiamento di relax che ha assunto la popolazione del Sud, e in particolare quella della Sicilia, negli ultimi giorni. Finora abbiamo osservato rigorosamente le norme, secondo cui bisogna restare a casa. Ma ora c'è una sorta di 'liberi tutti', con l'errata consapevolezza che il peggio sia passato e con il fatalismo tipico e l'aria scanzonata di noi meridionali che ci possiamo concedere anche il lusso di un passeggiata di un'ora. Chi fa questo è un irresponsabile che mette a rischio la propria vita e quella degli altri».
E ancora: «Dobbiamo fare ancora qualche settimana di sacrificio se il picco deve arrivare dobbiamo evitarlo, altrimenti vanifichiamo gli sforzi incredibili di tantissime famiglie che non possono più fare la spesa e che hanno spento persino il frigo perché non hanno più nulla da conservare».
Musumeci ha ricordato le misure fin qui disposte e comunicato gli ultimi dati sulla diffusione della pandemia in Sicilia.


Tra i provvedimenti, la limitazione degli ingressi dallo Stretto di Messina: «Da diverso tempo – ha ricordato il governatore - abbiamo limitato gli accessi nell'Isola anche con i traghetti che da 24 sono passati a 4 corse giornaliere. Siamo fermamente convinti che le due settimane che arriveranno saranno quelle determinanti ed è in questo momento che bisogna tenere alta la guardia. Abbiamo anche limitato – ha spiegato Musumeci - le corse dei treni e gli aerei arrivano soltanto da Roma Fiumicino. Dobbiamo convincerci che, in questo momento, ogni siciliano deve rimanere dove si trova».


Infine, il tema dei dispositivi individuali di protezione, che sono insufficienti per le esigenze degli operatori sanitari duramente impegnati per contenere la diffusione del contagio e assistere i pazienti ricoverati negli ospedali siciliani. «L'unità di crisi nazionale – ha concluso - si era presa l'incarico di distribuire alle periferie il materiale di protezione, ma anche i ventilatori, necessari per realizzare i posti di terapia intensiva. Sono arrivati in maniera insufficiente e inadeguata. Ci sono stati degli errori iniziali, che hanno creato un diffuso malessere soprattutto tra gli operatori sanitari e di cui adesso è bene non si parli, perché in tempo di guerra non si fanno processi».