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29/04/2020 06:00:00

Coronavirus, superati i duecentomila contagi totali in Italia. Conte: "La fase 2 con rischio calcolato"

 L'Italia supera la soglia dei 200mila contagiati totali, vale a dire gli attualmente positivi al coronavirus, le vittime e i guariti. Ad oggi sono infatti 201.505, con un incremento rispetto a ieri di 2.091. L'aumento ieri era stato di 1.739.

I DATI - Si conferma il calo dei malati per coronavirus. Sono complessivamente 105.205, 608 meno di ieri. La diminuzione ieri era stata di 290 mentre domenica c'era stato un incremento di 256 malati. Sono salite a 27.359 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 382 in un giorno. Ieri l'aumento era stato di 333. Sono 68.941 i guariti dal coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.317. L'aumento ieri era stato di 1.696. Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus: ad oggi sono 1.863, 93 in meno rispetto a ieri. Di questi, 655 sono in Lombardia, 25 in meno rispetto a ieri. Dei 105.205 malati complessivi, 19.723 sono ricoverati con sintomi, 630 in meno rispetto a ieri, e 83.619 sono quelli in isolamento domiciliare. Fontana, calano ricoveri, siamo sulla via giusta - "Siamo sulla via giusta": è quanto ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana commentando i dati di oggi in regione che vedono ancora i ricoveri in calo: sono 25 in meno i posti occupati in terapia intensiva e 245 quelli in altri reparti. Il totale dei contagiati è 351.423 con un aumento di 869 positivi con 8.573 tamponi effettuati. I decessi odierni sono 126 (ieri 124) per un totale di 13.575 morti.

LA LINEA DURA DEL GOVERNO SULLA BASE DEI DATI ISS - "La risalita dei contagi in Germania e il rinvio dell'apertura delle scuole in Francia sono la prova che il rischio di contagi di ritorno è molto concreto". Ecco perché, dopo aver incassato le critiche per la timidezza delle aperture della fase 2, il premier Giuseppe Conte può rivendicare la linea dura scelta, anche sulla base dei dati dell'ISS sul rischio di collasso delle terapie intensive a giugno in caso di ripartenze generalizzate. "Non abbiamo ondeggiato rispetto ad altri Paesi", spiega il premier. E aggiunge che riportare al lavoro 4,5 milioni di persone dal 4 maggio è già un rischio: un "rischio calcolato" e con un meccanismo d'emergenza pronto a scattare, con "chiusure mirate" per le aree o anche Regioni dove tornassero a salire i "focolai di contagio". E' l'unica linea possibile per ora, dice Conte nell'incontrare governatori e sindaci della Liguria, della Lombardia, dove va in visita a Lodi e Cremona, e dell'Emilia Romagna, nella città di Piacenza duramente colpita dal virus.

DI MAIO, SE IMPRUDENTI RIENTRIAMO IN LOCKDOWN - Sulla stessa lunghezza d'onda del premier il ministro degli esteri Luigi Di Maio. "Se siamo imprudenti adesso in estate rientriamo in lockdown". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a 'La vita in diretta' su Rai 1. "Il malato Italia sta meglio, lo stiamo curando, ma non è ancora in condizione di uscire totalmente dal lockdown", ha aggiunto. "Se il presidente del Consiglio non dà l'ok all'apertura di negozi e mercati, è perché ancora ci sono rischi sanitari alti, ce li certifica la comunità scientifica". "Tra le persone morte ci sono medici, infermieri, tanti cittadini e ci sono anche i sacerdoti che hanno svolto una grande funzione nella loro comunità e purtroppo ci hanno rimesso la vita. Il mio più grande abbraccio ai loro familiari".

IL DIBATTITO SULLA RIAPERTURA NELLE REGIONI - Non si placa il dibattito sulla Fase 2 e sulle riaperture con le Regioni del nord che chiedono cautela sulla ripartenza. "Il virus c'è ovunque, non è soltanto in Lombardia, quindi bisogna andare cauti ovunque", dice il governatore Fontana che arriva a ipotizzare che per eventuali nuove zone rosse la decisione vada affidata alle Regioni. "Adesso si dice il caso Lombardia, in realtà non è un caso Lombardia. E' un caso Lodi Cremona, Bergamo Brescia e Piacenza, perché sono" quei territori "che hanno avuto una diffusione assolutamente anomala rispetto a tutto il resto". E' quanto ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con Mattino Cinque, parlando dell'epidemia di Coronavirus. Anche il sindaco Sala fa sapere di aver chiesto prudenza al premier. Dal Piemonte anche il governatore Cirio invita alla cautela.

Commissario Arcuri su mascherine - "lo Stato deve acquistare tutte le mascherine che trova. Ho fissato il prezzo massimo nell'interesse dei cittadini, non ho fissato il prezzo massimo di acquisto. Lo Stato deve incentivare la produzione italiana, come con il 'Cura Italia': abbiamo rassicurato i produttori che compreremo tutto quello che produrranno. In 105 ci hanno ringraziato, solo uno ha avuto qualche dubbio". "Lo Stato deve produrre tutte le mascherine che può e incentivare la produzione, l'idea che fissare un prezzo massimo abbatta la capacità dell'impresa italiana di produrne è superficiale o assai poco informata - aggiunge -. E' economia di guerra? No, è senso civico. E' per sempre? No, finché il mercato non sarà libero. E' un danno per i vergognosi speculatori, lo rivendico. Non ci saranno più le mascherine nelle farmacie e nei supermercati? Certo, nessuna che costi più di 0,50 euro".

Italia prima Paese per tamponi effettuati - Quanto al tema dei tamponi, il commissario ha chiarito che l'Italia "è il primo paese al mondo per tamponi fatti in relazione al numero di abitanti". "Sono ancora pochi e ne dovranno esser fatti di più, ma facciamo pace con noi stessi - ha ammonito - e mettiamo i cittadini nelle condizioni di avere tutte le informazioni e le risposte che meritano". Secondo i dati, in Italia sono stati fatti ieri 2.960 tamponi ogni centomila abitanti, in Germania 2.474, "il 20% in meno", in Gran Bretagna 1.061, un terzo dell'Italia, e in Francia 560, un sesto del nostro paese. A ieri sono stati distribuiti alle Regioni 2,5 milioni di tamponi e ne sono stati effettuati oltre 1,7 milioni ha concluso Arcuri sottolieando dunque che le Regioni "hanno ancora a disposizione 800mila tamponi". "Continueremo con una massiccia distribuzione per essere certi che ce ne sia sempre una quantità sufficiente".

 IMPORTAZIONE MASCHERINE A SIRACUSA INDAGATA IRENE PIVETTI - L'ex presidente della Camera, Irene Pivetti, è indagata dalla Procura di Siracusa, in qualità di amministratore delegato della Only logistics Italia srl, nell'ambito di un'inchiesta sull'importazione e distribuzione di mascherine dalla Cina. I reati ipotizzati sono frode in commercio e immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza. La guardia di finanza di Siracusa ha sequestrato 9mila mascherine in diverse città italiane.