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02/05/2020 15:00:00

Trapani, lettera aperta al sindaco Tranchida sulle vittime del mare dimenticate

 Dopo la recente commemorazione delle vittime del naufragio della motonave Espresso Trapani, il signor Rosario Salone ha scritto una lettera aperta al sindaco Giacomo Tranchida, ricordando le tantissime altre vittime di naufragi che hanno coinvolto la marineria trapanese.  Vittime che secondo il signor Salone sono state dimenticate e alle quali chiede di poter dedicare un monumento. Qui la lettera di Rosario Salone:

Egreg. Sig. Sindaco.

Era da un po’ di tempo che desideravo scriverle ma, in considerazione dei suoi molteplici impegni avevo deciso di rimandare a tempi più sereni.
La recente commemorazione del trentesimo anniversario dell’affondamento della m/n. Espresso Trapani da lei presieduta. però mi ha spinto a farlo, augurandomi di non importunarla.
Sembrerebbe, a mio modesto parere, che Trapani ed i suoi amministratori, abbiano a cuore solo le recenti vittime del mare intestando loro vie piazze del centro del centro storico che si affacciano sul mare e dimenticando le centinaia se non le migliaia di altrettante vittime per naufragi accaduti nei secoli passati come se ci fossero vittime di serie A ed altre di serie inferiore.
Al riguardo mi permetto di fare un brevissimo ricordo della nostra gloriosa marineria trapanese. 
E’ notorio infatti che, sin dai secoli passati, Trapani sia è stata ed è una città a prevalenza marinara. Il suo porto, al centro del mediterraneo, è stato un importante e strategico crocevia e punto di incontro e di scambi commerciali con tutti i porti e popoli del mediterraneo e non solo.
La flotta mercantile trapanese, con i suoi traffici e con essa i suoi valenti naviganti capitani e/o semplici marinai nel corso dei secoli ha rifornito la nostra città di tanti prodotti, materie prime e mercanzie, senza dimenticare la numerosa popolazione di pescatori anche di coralli e di spugne che hanno contribuito a mantenere alta la nostra economia.
Poco o niente però sappiamo degli innumerevoli naufragi e quindi del numero dei marinai che per assicurare sviluppo, crescita e favorevoli condizioni di vita ai nostri antenati, hanno perso la vita lasciando nel dolore e nella miseria le loro sfortunate famiglie.

Prima della nascita della “Società di mutuo soccorso fra gli Onesti Marinai di Trapani del 1868, non esisteva alcuna istituzione che si prendeva cura delle loro sfortunate famiglie ma,
solo per i naviganti della marina grande e non per quelli della marina piccola, molto più numerosi.
Anche il mio bisnonno Bartolomeo SALONE, marinaio capo barca autorizzato al comando, nel gennaio del 1891 di ritorno da Livorno e poi da Baia (Na) verso Trapani, naufragò a causa di un improvviso fortunale e conseguente avverse condizioni del mare, perdendo la vita insieme al suo equipaggio, tra cui il figlio Paolo di appena 12 anni.  
In considerazione di quanto sopra, egreg, sig Sindaco mi sembra sia giusto e doveroso dare memoria a questi nostri tanti concittadini vittime del mare, magari rivisitando la lapide posta ai piedi dell’ “emblematico” complesso statuario collocato dentro i giardinetti di Piazzale Scio, che così recita: “Agli Uomini di Mare”.

Ma certo sarebbe senz’altro meglio cominciare a pensare ad un nuovo monumento da collocarsi in appropriato spazio della nostra città, con dedica a tutti i marinai trapanesi di tutti i tempi periti e dispersi in mare.
Questo, insieme ad un’accurata e mirata ricerca condotta attraverso la lettura delle trascrizioni degli atti di morte raccolti presso l’archivio storico dell’ufficio di stato civile di Trapani, al fine di accertare, per quanto possibile, il numero dei naufragi con le date, le circostanze, i nomi e il numero dei marinai scomparsi in mare renderebbe giusta memoria e ricordo a questi nostri coraggiosi concittadini vittime del dovere.
Augurandomi (senza alcuna fretta) un positivo accoglimento di questa mia richiesta. La ringrazio per la sicura attenzione e resto altresì a sua disposizione per qualsivoglia forma di collaborazione (s.n.a p.*).

Rosario Salone