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24/07/2020 06:00:00

Coronavirus, cinque casi in Sicilia, (+306) nel Paese. Preoccupano i rientri dall'estero

 Sono cinque i nuovi positivi in Sicilia nelle ultime 24 ore (2.819 i tamponi). Quattro persone in provincia di Catania legati ai due cluster del capoluogo etneo e di Misterbianco ed un nuovo caso in provincia di Ragusa che riguarda un migrante originario del Bangladesh sbarcato nei giorni scorsi.

Salgono così a 3.158 i casi totali. Sono 10, sull'Isola, le persone ricoverate in ospedale, 3 in terapia intensiva, mentre salgono a 150 le persone in isolamento domiciliare. Attualmente sono 163 gli attuali positivi mentre rimangono fermi i decessi: 283. In totale, i guariti sono 2.712.

Nel Trapanese, tre positivi +1 - C'è un nuovo caso di positività al Coronavirus in provincia di Trapani. In realtà, è un "caso non caso", è, infatti, soltanto conteggiato nel Trapanese, nello specifico ad Alcamo, anche se si trova a Palermo. Si tratta di una donna di origine marocchina che, è residente ad Alcamo (per questo viene conteggiata dall'Asp trapanese) che è rientrata dal proprio Paese e nei giorni scorsi ha partorito in un ospedale palermitano. Prima del parto è stato fatto il tampone e la donna è risultata positiva. Adesso si trova ricoverata (è asintomatica), a Palermo, dove rimarrà fino a completa negativizzazione. Per il resto rimangono, oltre a questo caso, i due casi positivi a Marsala e uno a Mazara del Vallo. L'Asp ha fatto in totale, dall'inizio  dell'epidemia 19217 tamponi, mentre per quel che riguarda i test sierologici su personale sanitario 9442. 135 sono in totale le persone che si sono ammalate di Covid-19, 126 guariti e dimessi, 5 deceduti e 4 i positivi attuali considerando la donna residnete ad Alcamo ma ricoverata a Palermo in attesa di negativizzazione. 

306 nuovi casi in Italia nelle 24 ore - Il coronavirus si sta lentamente ripresentando in tutte le parti d'Italia e nelle ultime 24 ore solo una regione, la Valle d'Aosta, ha fatto registrare zero nuovi casi. I positivi sono 306, complice il numero di tamponi, oltre 60 mila dopo molti giorni ben al di sotto. Le vittime sono 10, meno della media di luglio, ma preoccupano i focolai che si accendono lungo tutta la penisola.

E per il tracciamento degli infetti non sembra potersi contare sulla App Immuni, scaricata dal 12% dei possessori di smartphone tra i 14 e i 75 anni (4,3 milioni di persone), secondo il ministro dell'Innovazione Paola Pisano. Secondo uno studio dell'Università di Oxford, dei mesi scorsi, la soglia per una piena efficienza dell'app era fissata al 60%.

I nuovi positivi odierni sono 82 in Lombardia, solo il 26,7% del totale, ma secondo la Fondazione Gimbe la regione più colpita dal Covid ha ancora il 57% dei malati, i cosiddetti 'attualmente positivi' (6 infetti su 10). L'andamento del contagio rimane costante in Italia, secondo lo studio indipendente: nella settimana dal 15 al 21 luglio ci sono stati 1.408 nuovi casi, un trend "stabile rispetto alla settimana precedente", ma con meno tamponi effettuati. In 8 regioni i casi sono in riduzione, in 11 in aumento e in 2 sono stabili. Spiccano l'incremento in Veneto (+172) e il calo in Lombardia (-184), moderati aumenti in Liguria (+44), Toscana (+30) e Campania (+28), diminuzione nel Lazio (-46) e in Piemonte (-35).

Il problema sono i nuovi nuovi focolai e i 'casi di rientro' dall'estero. Tra i primi si segnalano quello in una residenza per anziani a Bologna con 15 casi e quello di Rovereto, in Trentino, con altri 24 positivi dopo i 16 del giorno prima, una situazione che non riguarda più solo il corriere espresso Brt. Tra i casi di rientro invece si registrano due badanti tornate in pullman a Roma dalla Romania - tra i Paesi più colpiti nelle ultime settimane -, che portano a 12 sui 26 odierni nel Lazio gli infetti di 'importazione'. Nuovo cluster anche in Molise: contagiati 7 venezuelani, 5 dei quali arrivati dalla Serbia.

Se il governo pensa di prorogare lo stato d'emergenza sanitaria al 31 ottobre, i presidenti di Regione - sei dei quali in campagna elettorale - valutano nuovi provvedimenti per arginare movida e assembramenti. In Campania Vincenzo De Luca ha pronta un'ordinanza per la chiusura dei negozi in cui non si indossano le mascherine. "Sono preoccupatissimo - dice - a settembre con la ripresa delle scuole si rischia la ripresa del contagio e a quel punto si dovrà chiudere tutto". Il lockdown "può esserci in aree dove si sviluppano focolai - afferma il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri -, ma si tratterebbe di lockdown chirurgici". Sileri non ritiene il trend preoccupante, ma l'infettivologo Stefano Vella della Cattolica di Roma teme che "se i focolai diventano tanti, i servizi sanitari territoriali potrebbero andare in difficoltà".

CORONAVIRUS NEL MONDO - La pandemia di coronavirus marcia ancora con grande impeto soprattutto in tre paesi, Usa, India e Brasile, ma anche l'Europa tiene la guardia alta a causa di nuovi focolai: dai Balcani alla Spagna e al Belgio, tanto che in tutto il continente sono stati superati i 3 milioni di contagi. Il Covid è molto forte anche in Israele, che registra il record di nuovi casi, ed in Sudafrica, che mette in allarme tutto il continente, finora relativamente risparmiato. La prima ondata del Covid, quella partita dalla Cina ormai 7 mesi fa, non si è ancora conclusa, portando il conto globale dei casi a oltre 15 milioni, con oltre 624mila vittime. La trasmissione si mantiene "intensa" solo in pochi paesi, rileva l'Oms, ma in quella parte di mondo dove si concentra la metà degli infetti la situazione è drammatica.

E' il caso degli Stati Uniti, che viaggiano al ritmo di 60-70mila nuovi contagi al giorno (hanno oltrepassato i 4 milioni) e oltre un migliaio di nuovi morti. Trump dice di vedere "la luce in fondo al tunnel" ma il Covid è arrivato fino alla Casa Bianca, con un impiegato della caffetteria trovato positivo.

Di "scenario sotto controllo" parlano anche le autorità brasiliane. A dispetto dei record bruciati un giorno dopo l'altro, l'ultimo di quasi 68mila nuovi contagi. Mentre il presidente, Jair Bolsonaro, continua a risultare positivo ai test. E la regione dell'America Latina e dei Caraibi ha superato i 4 milioni di casi di coronavirus, di cui oltre 170 mila sono morti. E' quanto emerge da una statistica riguardante 35 nazioni e territori latinoamericani. Secondo il conteggio, la regione ha registrato fino a oggi 4.042.617 contagi per la pandemia, con 170.013 morti.

Non sta meglio l'India, al terzo posto nella graduatoria mondiale, che ha sorpassato il milione e 200mila casi con un balzo record di oltre 45 mila nelle ultime 24 ore, il più alto mai registrato sinora.

Quanto all'Europa, protagonista dell'ondata di primavera iniziata in Italia, si registra un preoccupante ritorno del Covid in molti paesi. L'epidemia in questa fase appare meno aggressiva, con molti asintomatici, ma non è da sottovalutare il calo di attenzione che può portare ad una recrudescenza. L'Oms, in particolare, ha posto l'accento sui "focolai legati alla vita notturna anche in luoghi in cui il virus era stato soppresso". Nel Vecchio Continente la situazione peggiora progressivamente nei Balcani, con la Romania su tutti che inanella un record dopo l'altro. Sul fronte opposto, in Belgio i contagi sono praticamente raddoppiati in una settimana. In Inghilterra è scattato l'obbligo di mascherina nei negozi. In Catalogna l'allarme è di nuovo rosso da giorni.

Per l'evoluzione della pandemia, l'osservato speciale per quello che può accadere nelle prossime settimane è l'Africa. Nel continente, dove finora i numeri sono stati contenuti rispetto alla popolazione, c'è un paese, il Sudafrica, dove il livello di guardia è stato superato da tempo: quasi 400mila contagi, il quinto posto nel mondo. Un gigantesco focolaio, che secondo l'Oms può diventare il detonatore della pandemia nel continente.