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27/07/2020 15:10:00

Scrive Antonio Bono, sull'anomalia (nell'anomalia) a Campobello di Mazara

Quando nella seconda metà degli anni ottanta, allora giovanissimo, mi avvicinai alla politica, scelsi di dare un senso alle mie convinzioni ideologiche iscrivendomi in un piccolo partito e cercando di dare al meglio il mio contributo.

I veterani di quel partito, per prima cosa, mi insegnarono la differenza tra combattere e avversare: “in politica non ci si combatte, ma ci si avversa! L’avversario va sempre rispettato e ascoltato e le proprie idee vanno sempre confrontate con quelle degli altri, senza alcuna pretesa che possano essere migliori o peggiori di quelle del tuo avversario politico, saranno sempre i fatti quelli che contano”.

Purtroppo, a distanza di tre decenni, la politica si è di gran lunga involuta ed oggi l’avversario va combattuto più che ascoltato ed affrontato sulle tematiche di interesse collettivo, e la poltrona va difesa anche con posizioni politico/ideologiche spesso discutibili. Sembra sia questa la logica che anima il “Primo Cittadino” di Campobello di Mazara, che continua a non rispondere ai ripetuti inviti alla chiarezza, più volte espressi dai suoi avversari politici. Eppure nessuno gli ha mai puntato
il dito con arroganza nel tentativo di appellarlo come direttamente colluso, anzi gli è stato chiesto semplicemente e serenamente di smentire le voci e azzerare questo mandato dimettendosi, in modo tale da partire tutti insieme, ognuno con il proprio bagaglio politico-programmatico, ma all’insegna della chiarezza.

Ecco la prima anomalia, per tutto il mandato dell’attuale Sindaco abbiamo assistito a continue lodi, sopratutto sui social, riguardo al vento di cambiamento che con lui era arrivato a Campobello. Probabilmente un surrogato di cambiamento, considerando l’assoluta mancanza di risposte e di azioni a difesa della propria integrità morale, di fronte ai forti dubbi suscitati dalle intercettazioni della magistratura, poi pubblicate da TP24.

In un clima politico tutt’altro che disteso, la D.ssa Doriana Licata, candidata a Sindaco per le prossime e imminenti elezioni, decide di congelare la campagna elettorale, a mio avviso in piena coerenza con quanto dichiarato pubblicamente nelle interviste. Ecco l’anomalia nell’anomalia! Nessun cenno, nessun invito all’avversario di ripresa della campagna elettorale, nessun plauso alla coerenza. Il Sindaco fa finta di nulla e continua a fare campagna elettorale in sordina, invitando, con lettere cortesi, le associazioni culturali a preferirlo alla prossima tornata elettorale. Forse sarò ancora un romantico della politica (per fortuna non sono da solo) ma come potrei mai considerare gli avversari politici della D,ssa Licata, le persone giuste per una politica del cambiamento e del rilancio del mia amata cittadina? Queste persone dovrebbero tutelarmi e tutelare il futuro dei nostri figli, quando non sono neanche in grado di fermarsi, anche solo per un attimo di fronte ad un avversario che, non si ritira, ma congela la campagna elettorale, perché vuole chiarezza e un ambiente politico meno avvelenato?

Nell’esprimere il mio plauso e la solidarietà alla D.ssa Licata, come cittadino che vuole e crede nell’arrivo di in un reale vento di cambiamento dalla prossima tornata elettorale, auspico che questa triste vicenda non sia rimasta inosservata dalla magistratura, dal Prefetto e dalla stampa democratica.

Non mi resta che invitare i candidati a Sindaco a comportarsi come uomini e come “avversari”, confrontandosi in modo democratico e trasparente, così come dovrebbe essere in una rispettosa competizione elettorale.

Antonio Bono