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20/10/2020 06:00:00

Castelvetrano, “Niente neri infetti nella scuola in disuso”. E saldano i cancelli

 Qui i neri infetti non ce li vogliamo.

E’ questa la voce di un gruppo di residenti di Castelvetrano che nel tardo pomeriggio di ieri è scesa in strada a protestare, convinti che la ex scuola elementare “Borgo Selinunte”, in disuso da un paio d’anni, fosse stata scelta dal sindaco come luogo di quarantena per sei migranti positivi al Covid, provenienti dal campo dell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte”.

Qualcuno, rimasto ancora ignoto, ha perfino bloccato i cancelli con delle saldature.

Sul posto sono accorsi, in diversi momenti, i vigili urbani, i carabinieri e la polizia.

 

La protesta dei residenti avrebbe avuto origine da un sopralluogo del personale del comune, ma dall’amministrazione hanno fatto sapere che ce ne sarebbero stati degli altri in altre zone e che comunque, al momento, non ci sarebbe niente di definitivo. Ieri le riunioni in videoconferenza con la prefettura e la protezione civile, sono andate avanti fino a tardi.

Il sopralluogo però avrebbe acceso la miccia della protesta. E l’elettrodo del saldatore.

 

Già ieri sera il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, aveva annunciato la presenza di 5 casi positivi al tampone nell’ex cementificio che, pur ricadendo nel territorio di Castelvetrano, è attaccato a Campobello, offrendo ospitalità d’accomodo a centinaia di nordafricani che in questo periodo sono impegnati come ogni anno nella raccolta delle olive in tutto il territorio circostante.

Con il sindaco Enzo Alfano, avevano chiesto l’intervento della protezione civile per identificare in breve tempo un sito idoneo dove consentire ai migranti di svolgere la quarantena.

 

Le persone scese in strada, davanti la ex scuola in via Piersanti Mattarella, hanno tenuto a precisare di non essere razzisti, ma di temere per la propria salute perché il quartiere “è pieno di bambini ed anziani” e hanno manifestato il timore che i ragazzi contagiati “potrebbero scappare da una scuola non controllata a dovere”. Poi però hanno avanzato la necessità che per evitare di essere “infettati dai neri positivi al Covid”, sarebbe stato meglio “portarli in qualche casolare di campagna confiscato alla mafia, lontano da noi che non abbiamo niente”.

 

A qualcuno non è piaciuto nemmeno che le forze dell’ordine avessero cercato di sapere chi aveva saldato i cancelli, “al posto di fare in modo che nessuno di questi qui venisse portato davanti le nostre case”.

In ogni caso, nessuno ha visto niente. E alle nostre domande, un tizio si è inalberato, urlando e minacciando.

 

Intanto, al momento in cui scriviamo, i casi di contagio a Castelvetrano sono aumentati ancora, raggiungendo quota 60. E sono destinati a salire, a prescindere da eventuali presenze di migranti stagionali nella ex scuola elementare.

 

Egidio Morici