Ci ha ripensato. Ennesima giravolta del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Dopo aver soffiato sul fuoco della protesta, dicendo che in Sicilia non c'è alcuna emergenza legata al coronavirus, e che pertanto bar e ristoranti possono stare aperti fino a tarda sera, Musumeci si è scontrato con il muro di Roma.
Gli hanno fatto sapere che il governo non avrebbe concesso questo scatto in avanti del presidente "capopopolo". Non solo, anche Trento e Bolzano, province autonome che inizialmente avevano pure previsto la deroga, hanno fatto un passo indietro. E insomma, ora il lupo diventa agnellino. E si scopre che lui in realtà non vuole mica riaprire, ma ha preparato solo un disegno di legge (che sarà approvato all'Ars la settimana prossima, e sarà dunque efficace almeno tra due - tre settimane ...) per coordinare i poteri con Roma nel gestire l'emergenza.
Insomma, poche idee, ma confuse, mentre continua la disordinata organizzazione (se così si può definire) degli ospedali nel territorio, con reparti che scompaiono da un giorno all'altro (come pneumologia a Trapani), comunità che vengono illuse con annunci di nuovi ospedali mai realizzati (Marsala) e confusione nel tracciamento.
Ovviamente lui non ci sta a passare come il "Signor Tentenna". "Io non ho fatto nessuna marcia, quindi non debbo fare retromarcia. Io mi sto solo dotando, se il Parlamento siciliano lo consentirà, di una prerogativa che esiste già nella provincia autonoma di Bolzano. La situazione epidemiologica della Sicilia è diversa da altri territori. Se in Germania il comitato scientifico ha ritenuto di chiudere tutto avrà avuto i suoi buoni motivi, io non escludo che anche la Sicilia possa seguire la stessa sorte della Francia e della Germania, ma in questo momento siamo in una situazione di emergenza ma non come nelle regioni del nord. Forse ci arriveremo, ma noi ci stiamo preparando al peggio. Stiamo guardando al peggio per trovarci preparati. Sappiamo benissimo che andiamo verso la chiusura totale. È inutile essere ipocriti ed è inutile fingere di non capirlo. Tutti vorremmo scongiurare questa ipotesi ma tutti sappiamo che appare sempre più ineluttabile".
Musumeci annuncia nache di essere pronto ad istituire "2.500 posti letto per gli ospedalizzati e il 20% per la terapia intensiva e sub-intensiva. Ci siamo attrezzati non solo con i tamponi salivari ma stiamo approntando uno screening nei pronto soccorso, e che ci consentirà subito di individuare i positivi evitando che si determinano dei cluster".
"La gente non dovrebbe andare nei pronto soccorso, deve rivolgersi ai servizi dell’Asp, serve maggiore collaborazione anche del sistema della medicina di base. Nel Mezzogiorno d’Italia c'è l’idea che l’assistenza che offre un ospedale sia migliore di quella che offre qualunque soggetto come il medico di base. Gli accessi impropri affollano i pronto soccorso. Ogni regione è diversa dalle altre, in termini di contagio e di abitudini. Sappiamo benissimo che andiamo verso la chiusura totale, inutile essere ipocriti, appare ineluttabile. Anche se non finisco di dire che il 23 ottobre la chiusura dei ristoranti alle 18 mi è sembrato un non senso in una regione come la Sicilia dove si va a cenare alle 21. Sembra un colpo generalizzato che ha massacrato categorie di lavoro".