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04/11/2020 06:00:00

Coronavirus e teatro, Silvano e Torre: "Protestiamo per tutelare i lavoratori dello spettacolo"

Francesco Silvano, Uil, rappresenta i lavoratori del mondo spettacolo. Francesco Torre, attore marsalese. State protestando, come vivete questo momento di blocco per i lavoratori del mondo dello spettacolo.

Silvano - Nessuno nega la drammaticità del momento che stiamo vivendo. Sicuramente questo ci deve consentire di stare attenti, di ricorrere alle precauzioni e ai consigli del CTS: il distanziamento, l’uso della mascherina e il lavarci spesso le mani. Tutto questo ci permette di poter lavorare in sicurezza. Abbiamo manifestato in tutte le piazze d’Italia a fianco ai lavoratori dello spettacolo, per sostenerli in questa battaglia. Noi pretendiamo che le strutture dello spettacolo vengano riaperte. Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl Uil, hanno firmato con il Governo Conte, un protocollo sicurezza che tracciava le linee guida a cui tutti dovevamo attenerci, assieme agli esercizi commerciali e le strutture dedicate alla cultura: teatri, cinema e non solo questi luoghi, anche i circhi. Noi siamo abituati a riconoscere i grandi musicisti di fama, Dalla (buonanima), Baglioni, Bocelli, la Pausini, ma dietro a queste figure eminenti dello spettacolo, musicisti, attori, coreografi, ci sono le maestranze di cui nessuno ne parla. Dietro uno spettacolo, un evento musicale, teatrale, cinematografico, ci sono ad esempio le sarte, che stanno dietro le quinte di un teatro. Sono gli invisibili dello spettacolo, i tecnici, macchinisti e quant’altro. Noi abbiamo firmato questo accordo quadro sicurezza, che impone il rispetto di determinate misure che gli esercenti hanno rispettato, spendendo dei quattrini per mettersi in regola e salvaguardare i propri dipendenti, i lavoratori dello spettacolo e il pubblico.

Torre - Voglio aggiungere a quello che ha detto Francesco, sono alcune riflessioni. La prima, basata sui dati dell’Agis. Su 370mila spettatori, da giugno fino a ottobre, in tutta Italia una sola persona è stata contagiata nei luoghi dedicati alla cultura. Tra l’altro, era una persona addetta alla biglietteria di un Teatro Nazionale di Roma, che aveva davanti una barriera di plexiglas. La domanda è: perché la chiusura dei teatri? Altra riflessione che voglio fare è che ritengo fondamentale: adesso è il momento di prendere le difese dei lavoratori dello spettacolo. Vivendo a Milano, vedo e ho constatato con la mia esperienza, che il teatro è un luogo di massima sicurezza, in cui noi troviamo il distanziamento sociale, la mascherina, il controllo della temperatura. Altra riflessione che faccio è: Musumeci vorrebbe riaprire, perché? Forse perché ci sono alcuni teatri che hanno preso dei finanziamenti Furs da non poter giustificare questi fondi. La domanda che mio pongo da quando hanno chiuso tutto è: che si fa dei giovani artisti, delle giovani produzioni? Quello che chiedono principalmente gli artisti è il diritto del lavoro. Io da lavoratore dello spettacolo attendo ancora gli aiuti di aprile e maggio. Adesso il presidente del consiglio, con tutti i ministri, dicono che daranno degli aiuti agli artisti, tramite l’agenzia delle entrate, ma ci si chiede con quale criterio? Sotto i 35 mila euro? Bene, ma la domanda che mio pongo è: se il criterio di selezione è lo stesso, e ci rientriamo davvero tanti professionisti dello spettacolo e il ritardo è come quello dell'Inps, il gioco non vale la candela. Questo è ciò che rivendichiamo in piazza.

Silvano - Noi chiediamo di individuare forme di sostegno certe e strutturate per il 2021. Ad oggi non esiste una programmazione di concerti ed eventi per tutto il 2021. Sono spariti dalla scena. E’ necessario istituire un tavolo permanente tra sindacati, ministero del lavoro, ministero della cultura, in cui si va a discutere degli stanziamenti che lo Stato mette a disposizione e non ultimo in attesa del Recovery Fund di cui si parla da sempre. E infine, volevo dire che tra le rivendicazioni che facciamo, c’è quella di riconoscere ai fini previdenziali tutto il periodo di emergenza Covid-19 e poi, adottare le misure di contrasto al lavoro nero, al sommerso e dobbiamo riuscire a passare dalle parole ai fatti.