Rino Ferrari, medico, presidente dell’Ordine dei Medici in provincia di Trapani, la situazione sul fronte Coronavirus è critica. Nei giorni scorsi il presidente nazionale dell’Ordine dei Medici, Filippo Anello, ha lanciato un appello al governo a fare un lockdown totale perchè le misure attualmente in vigore sarebbero insufficienti a frenare l’avanzata del Covid. Lei condivide questo appello?
E’ bene ricordare i dati della provincia di Trapani. 1322 casi positivi, a Marsala poco meno di 200. Sono dati allarmanti. A differenza di quando si gridava “al lupo al lupo”, a marzo, adesso il “lupo” è arrivato. Ci preoccupano questi dati, perchè sono in aumento esponenziale.
La struttura che sta maggiormente affrontando quest’emergenza in provincia è l’ospedale Paolo Borsellino di Marsala.
Attualmente gli 80 posti letto sono tutti occupati. Il 50% vengono dal Palermitano. Se apriamo un reparto in mezza giornata i posti letto si riempiono dai malati Covid. C’è una carenza di personale e lo dobbiamo dire. Era prevedibile. Noi medici abbiamo questa visibilità che ci induce a dire che bisogna fare attenzione, come ha fatto il presidente nazionale dell’Ordine dei Medici. Siamo rispettosi del lavoro di tutti, di tutte le attività, ma noi medici lavoriamo in condizioni assolutamente precarie. Serve un lockdown totale, ci avviamo verso un lockdown totale con questi dati. Dobbiamo essere realisti. I dati ci portano a questo, a un lockdown totale. Adesso la gente torna ad aggrapparsi al camice del medico. Noi siamo ancora qua, ma con turni massacranti, in condizioni precarie. Il pronto soccorso di Marsala è Covid e non Covid, abbiamo 4 medici. Siamo costretti ad ammettere che purtroppo a volte si accantonano, non abbandonano, alcune patologie. Li dobbiamo trascurare perchè non ci sono medici, non ci sono infermieri. Gli ospedali sono al collasso, non ce la fanno più. Faccio un esempio per tutti. All’interno della dialisi vanno due pazienti, che sono Covid e no Covid, il paziente si deve dializzare in ogni caso. L’ospedale di Marsala è alla frutta.
Quindi se arriva un infartuato che succede?
Si stabilizza e si porta a Trapani. La terapia si può iniziare già in ambulanza stesso, e poi a Trapani per l’emodinamica. Ma questa è la punta dell’iceberg. Parliamo di radiologia, ad esempio. Una tac serve per i Covid e per i non Covid. Dobbiamo tener conto di questi aspetti organizzativi.
Eppure c’è stata un’estate per prepararsi.
Appunto. Parliamoci chiaro. Ci si poteva pensare a marzo, ad aprile. Abbiamo avuto sei mesi di tempo. Lo dicevamo che a ottobre, novembre, saremmo stati peggio di prima. Ci preoccupavamo per una decina di casi in provincia di Trapani adesso i dati sono davvero allarmanti.
Manca il raccordo con la medicina territoriale che invece è stata completamente messa da parte negli anni.
Per medicina territoriale intendiamo i poliambulatori e i medici di famiglia. Un territorio forte fa un ospedale forte. E’ vergognoso quando sento che i medici di famiglia non fanno un tubo. Non è così. Perchè anche i medici di famiglia adesso si devono adoperare per fare i tamponi, come i pediatri. All’inizio, quando dicevamo che eravamo a mani nude pronti al sacrificio, come agnelli, era vero. I dispositivi di protezione non ce li fornivano. Adesso si sono attrezzati ma è insufficiente. La medicina territoriale è il front-line della lotta al Covid. Bisogna potenziare la medicina territoriale ma anche potenziare gli ospedali. Un territorio forte fa un ospedale forte. Ripeto, se in sei, otto, ore si apre un reparto e viene subito occupato non si fa in tempo. A Trapani si inaugura un Covid Hotel, ma ci si poteva pensare prima. Isolando i positivi si può isolare il virus. Ci avevano già pensato il secolo scorso, con la Tubercolosi.
Perchè secondo lei non si è agito per tempo?
Perchè la verità è un’altra, e lo dobbiamo dire. Noi medici rivogliamo la sanità. Noi non siamo gli attori protagonisti, sono i pazienti.
Non è più il tempo che avvocati, ingegneri, persone che non c’azzeccano nulla con il mondo della sanità la gestiscano.
I medici sanno come gestire la sanità. La politica finora ha portato ad una mala gestione della sanità. Lo dobbiamo dire questo.