Costretta a convivere con il Covid, Giulia, otto anni, non si perde d’animo, anche se non può andare a scuola, non può giocare con i suoi compagnetti e non può neanche vedere né la nonna né il fratello. Al suo Diario, la bambina che frequenta un istituto di Trapani, affida le sue emozioni, le sue sensazioni, le sue aspettative future perché quel virus maledetto non le ha cancellato il sorriso e nemmeno i suoi sogni. Al suo diario parla con quella dolcezza e con quella genuinità tipiche della sua età.
Parole, le sue, che commuovono e che sono anche da incoraggiamento per quanti, come lei, lottano contro un nemico subdolo e invisibile.
“Oggi – scrive Giulia – mi sono alzata con tante idee per la testa perché per ora non posso andare a scuola per colpa di questo virus”. Le lezioni le svolge con la didattica a distanza. Giulia ci scherza un po': “Mi sembra strano vedere i miei compagni di classe collegata con il Pc. Ma ora che ci penso non posso vedere nemmeno mia nonna perché anche lei ha il virus”. Un rammarico: “Sono molto dispiaciuta in questo periodo perché sono stata tante settimane a casa senza vedere nessuno, neanche mio fratello: solo papà e mamma”. La tristezza della bambina svanisce però grazie ad una consapevolezza: “Tra una settimana, però, ritornerò a scuola e, quindi, mi sento molto eccitata”.
Ecco la forza della bambina: pensare alle cose positive per farsi beffa di quelle negative. E al Diario dice: “Per questa volta ho espresso tante cose, quindi, ti saluto. Non vedo l’ora di tornare a scrivere”.