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26/11/2020 13:05:00

Editoria in Sicilia. L'Ordine dei Giornalisti, affrontare la crisi

“Il sistema dell’informazione nell’Isola è quasi al punto di non ritorno”. E' questa la grande preoccupazione dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, confermata dal confronto serrato in videoconferenza con i comitati di redazione del Giornale di Sicilia, della Gazzetta del Sud e de La Sicilia, cui ha partecipato anche il segretario regionale dell’Assostampa.

Un incontro promosso dall’Ordine per fare il punto sulla crisi dell’editoria siciliana, aggravata dal Covid.

Particolarmente difficile la situazione dei tre quotidiani siciliani, in alcuni del quali sono state annunciate drastiche misure come tagli di stipendi ed esuberi di personale. Il Giornale di Sicilia rappresenta il fronte avanzato, con le procedure già avviate per 17 esuberi di giornalisti. Una situazione cui guardano con preoccupazione anche i giornalisti che lavorano in altre testate.

I Cdr hanno evidenziato  tagli e le misure che depauperano il prodotto, rendendolo – di conseguenza – meno appetibile, mentre i giornalisti in organico, forzatamente assenti, vengono sostituiti da collaboratori pagati pochi euro ad articolo e non garantiti da alcun tipo di contratto.

Al centro del dibattito anche il recente decreto di attuazione della legge regionale che riserva dieci milioni di contributi per sostenere l’editoria siciliana in crisi, contributi finalizzati a mantenere i livelli occupazionali, come evidenzia il recente provvedimento firmato dal Presidente della Regione Musumeci e come già sollecitato anche dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia. L’auspicio dell’Ordine ora è che le aziende ne facciano buon uso. 

I rappresentanti dei comitati di redazione hanno segnalato, tra l’altro, i vistosi ritardi sulla riconversione tecnologica, in particolare sul digitale da parte delle aziende editoriali siciliane. Anomala, a riguardo, ha detto il Cdr, «è la situazione del Giornale di Sicilia dove la gestione del sito internet è affidato ad una società esterna, mentre potrebbe risultare una preziosa risorsa – come avviene in tante altre testate – per ricollocare qualcuno dei giornalisti che rischiano il licenziamento”.