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27/11/2020 06:38:00

La gestione del Covid in Sicilia, non passa la mozione di censura a Razza 

 E’ stata respinta dall’ARS, intorno alle 20 di ieri, la mozione di censura per l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

La mozione è stata presentata da Pd-M5S-Claudio Fava, non era preoccupato il presidente della Regione, Nello Musumeci.

L’ esecutivo non arretra, è a totale difesa di Razza, stessa cosa per la maggioranza parlamentare. Musumeci nella giornata di mercoledì ha provato a ricucire lo strappo, ha tessuto le fila di un nuovo dialogo ma con le opposizioni è andata male.

Rilancia il presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè, ma lo fa in qualità di coordinatore regionale di Forza Italia, si chiede il rimpasto di giunta, del resto l’UDC ha quasi perso tutti i suoi parlamentari regionali, traghettati altrove, eppure continua  a vantare due assessori: Mimmo Turano alle Attività Produttive e Alberto Pierobon all’Energia e Rifiuti. Miccichè chiede il rimpasto da almeno un anno e mezzo, il presidente non gli ha mai concesso nulla, adesso Musumeci non può più fare l’uomo solo al comando, è in una posizione di debolezza, l’appeal tra i cittadini è grandemente ridimensionato, al giro di boa per le elezioni del 2022 dovrà dare segnali forti di ripresa o lo stesso centrodestra si spaccherà, non si escludono sorprese.

Razza ha trovato i suoi alleati proprio nell’UDC e anche in Forza Italia, il rischio di perdere la poltrona è lontano, giocano in ambiguità i deputati di Italia Viva, che tra una litigata e un’ altra nel loro gruppo, trovano il tempo di coprire Razza, ad eccezione di Luca Sammartino, molto critico e in attesa di risposte chiare e certe.

I gruppi parlamentari che sono rimasti formati da pochi deputati sono alla ricerca di deputati che possano fare il salto della quaglia e garantire così la sopravvivenza in giunta.

L’UDC guarda anche ad Italia Viva, nel trapanese è forte il dialogo tra Mimmo Turano e Giacomo Scala, coordinatore del partito di Renzi. Il sodalizio parte dalle prossime elezioni amministrative ad Alcamo, nella primavera del 2021, e potrebbe sfociare anche alle regionali dell’anno dopo.

Il Pd nel frattempo costruisce una alleanza stabile e forte con il M5S e con Claudio Fava, insieme e compatti chiedono le dimissioni di Razza, netto l’intervento di Peppino Lupo, capogruppo dem, in Aula il 25 novembre: “Quale avrebbe dovuto essere il comportamento responsabile di un assessore che sapeva esattamente come stavano le cose? Avrebbe dovuto cercare di aprire un confronto costruttivo col Governo nazionale chiedendo aiuto al Governo, anche mettendo il Governo nazionale rispetto alle proprie responsabilità su ciò di cui la Sicilia aveva bisogno per contrastare la pandemia. Cosa servivano? Medici, infermieri, terapie intensive, questo avrebbe dovuto fare un Governo responsabile, non arrivare a negare l’emergenza sanitaria che, purtroppo, aveva un’ondata terribile; questo è uno dei motivi fondamentali per cui noi presentiamo la mozione di censura, perché ci rendiamo conto a quel punto più che mai che l’Assessore o è un irresponsabile o non si rende conto di quello che sta accadendo, per quanto ci riguarda, certamente, non ha le capacità politiche e amministrative per potere continuare a svolgere la funzione di assessore per la salute”.
Il dibattito è ripreso in aula ieri pomeriggio, di squallida mozione di censura ha parlato Eleonora Lo Curto, UDC: “Mentre si invoca l’unità delle istituzioni per affrontare la pandemia ed eliminare rischi e paure per i cittadini e per le attività produttive, in Sicilia le opposizioni si cimentano in una mozione ideologica, come a voler dimostrare che il centro sinistra è salvifico, mentre il centrodestra è incompetente. Ciò è miserevole, soprattutto davanti agli allarmanti dati sui contagi che vengono dalle regioni amministrate dalla sinistra, quali Campania, Lazio, Emilia Romagna e Toscana. Sarebbe più opportuno parlare, invece, delle azioni schizofreniche di Dpcm in Dpcm prodotte dal governo nazionale Pd-Cinquestelle, che dimostrano come l’esecutivo Conte abbia agito senza una strategia seria. L’assessore Razza viene criticato per pregiudizio, forse perché gli si rimprovera la sua giovane età rispetto ad un ruolo così importante. Ma egli è persona di valore con un curriculum di tutto rispetto, a fronte di ministri che non hanno nemmeno finito il liceo”.

Non ha provato a difendersi l’assessore Razza ma ha semplicemente raccontato in Aula tutto il lavoro fatto in questi mesi così difficili: “Molto facile puntare l’indice su cui lavora. Il confronto è politico, io non mi sento un imputato. Il piano di rafforzamento delle terapie intensive è di maggio, porta la rete a 720 posti letto. Il rapporto col Ministro della Salute, Roberto Speranza, è stato costante e sempre leale”.
Poi Razza ammette alcune criticità: “Sul tracciamento ci sono difficoltà non lo nascondo, come ci sono in altre Regioni, poteva essere più forte il legame con i medici di medicina generale. I Pronto Soccorso hanno avuto giorni duri, sono migliaia i sanitari che stanno facendo sforzi enormi, a loro va il mio riconoscimento”.

Razza resta al suo posto, del resto se fosse passata la mozione di censura il giudizio contro tutto l’esecutivo sarebbe stato pesante.
Sono stati venticinque i deputati che si sono espressi in favore della censura, trentasei i contrari. C’è una maggioranza silenziosa, che esiste all’ARS, e che adeso è più chiara.