6 Gennaio 1980: la mafia uccide Piersanti Mattarella
6 gennaio 1980. Il Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella si sta recando a Messa con la sua famiglia. Un giovane si avvicina al finestrino dell’auto e spara a sangue freddo a Piersanti e lo uccide. Pur nel disorientamento del momento con una serie di depistaggi verso il terrorismo di sinistra, il delitto apparve anomalo per le sue modalità. Il giovane Sostituto Procuratore di turno, quel giorno dell’Epifania, sarà Pietro Grasso, futuro Procuratore Antimafia e Presidente del Senato. Le indagini saranno proseguite dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone, che scoverà pericolose relazioni tra Mafia, Politica, Nar e neofascisti, banda della Magliana, Gladio e Servizi Segreti.
Mattarella non disturbava solo gli equilibri in essere nella DC ma entrava a gamba tesa sugli affari e gli accordi tra politica e mafia, la quale, per l’omicidio Mattarella, si allea con l’estrema destra romana neofascista in cambio dell’evasione dal carcere Ucciardone del leader Concutelli.
Nel giorno del 41esimo anniversario dell’uccisione del Presidente della Regione Siciliana, arriva per la prima volta in Tv, mercoledì 6 gennaio alle 19.15 su Sky Cinema Due. il film "Il delitto Mattarella" per la regia di Aurelio Grimaldi.
Rai Storia ha deciso di proporre nell’anniversario della sua scomparsa un documentario che andrà in onda il 5 gennaio in seconda serata.
La vicenda giudiziaria è stata lunga e complessa. E non definitiva. Come mandanti sono stati condannati all'ergastolo i boss della commissione di Cosa nostra, da Totò Riina a Michele Greco, con gli altri esponenti della cupola, da Bernardo Provenzano a Bernardo Brusca, Pippo Calò, Francesco Madonia e Antonino Geraci. L'inchiesta, però, non è riuscita a identificare né i sicari né i presunti mandanti esterni. Nel 2018 la procura di Palermo ha riaperto l'inchiesta sull'omicidio. Nuovi accertamenti attraverso complesse comparazioni fra reperti balistici. Uno dei reperti del processo celebrato a Palermo, la targa di un'auto del commando, sarebbe stata divisa in due dagli autori del furto e una parte fu poi ritrovata in un covo proprio dell'organizzazione terroristica neofascista dei Nar.
Anche quest'anno la "sua" Castellammare del Golfo ricorda Piersanti Mattarella, il presidente della Regione siciliana dalle «carte in regola». Città in cui nacque nel 1935. Nel rispetto delle misure di contenimento previste per il Covid-19, si terrà una brevissima e sobria cerimonia al cimitero comunale, non aperta al pubblico. La cerimonia di svolgerà alle ore 11, nella chiesetta cimiteriale dove sarà deposta una corona d’alloro sulla tomba di Piersanti Mattarella.
Piersanti Mattarella verrà ricordato anche a Palermo. Alle 9, si terrà una commemorazione in via Libertà, sul luogo dell’omicidio.
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