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22/01/2021 06:00:00

Covid-19: di nuovo su i positivi nel trapanese. Aumentano le terapie intensive in Sicilia

Ha un andamento altalenante la curva dei contagi al Coronavirus in Provincia di Trapani, ieri dopo il calo della giornata precedente i positivi sono tornati ad aumentare. Si è passati dai 2850 di mercoledì a 2921, con un aumento di 71 casi in più. Tra le città con più contagi, se continuano a diminuire a Marsala e Mazara, aumentano invece Trapani.

I dati nel dettaglio del trapanese - Marsala è la città con più contagiati, 643, con 23 positivi in meno rispetto a mercoledì. A Trapani sono invece 633 gli attuali positivi (il giorno prima erano 601). E diminuiscono di ben 40 unità i positivi a Mazara del Vallo, che ora ha 426 contagiati. Non ci sono stati decessi (restano 161 in totale dall'inizio della pandemia). I guariti totali sono 5906, 34 in più. In terapia intensiva sono ricoverate 13 persone (+1), mentre in regime ordinario sono 116 (-1). Sono stati fatti 822 tamponi molecolari e 409 test per la ricerca dell'antigene.

Questi i positivi distribuiti nelle diverse città della provincia: Alcamo 207, Buseto Palizzolo 16; Calatafimi-Segesta 12; Campobello di Mazara 40; Castellammare del Golfo 89; Castelvetrano 250; Custonaci 19; Erice 222; Favignana 26; Gibellina 73; Marsala 643; Mazara 426, Paceco 79; Pantelleria 9; Partanna 19; Petrosino 50; Poggioreale 0; Salaparuta 0; Salemi 13, San Vito Lo Capo 3; Santa Ninfa 8; Trapani 633; Valderice 76; Vita 8.

Nuove misure anti-Covid a Trapani - Ad adottarle il sindaco Giacomo Tranchida che ha integrato le precedenti disposizione per arginare i contagi.Tra i nuovi provvedimenti, figura la chiusura, nelle giornate di domenica, di tutte le attività commerciali di vendita di prodotti alimentari e non alimentari anche se esercitate in medie e grandi strutture di vendita nonché le attività di vendita di prodotti per l’igiene e assimilati. Restano, invece, aperte le attività di produzione artigianale di prodotti alimentari.

E' negativo al Covid ma aspetta da giorni la comunicazione dell'Asp - Non è più positivo al Coronavirus, ma aspetta per giorni la certificazione dell'Asp. Nel frattempo non può tornare a lavorare, a guadagnarsi da vivere. E' quello che ha raccontato a Tp24 un professionista di Marsala che ha contratto il Covid 19. “Fortunatamente non ho avuto sintomi gravi, sono stato a casa, positivo al Covid, ma stavo bene. Adesso sono negativo, potrei tornare a lavorare. Io sono un libero professionista, non sono un dipendente pubblico o privato. Se non lavoro non mangio. Ma nonostante sia negativo da giorno 12 ancora non mi è arrivata la certificazione dell'Asp che comprova l'effettiva negativizzazione”. Un documento necessario per poter uscire da casa, ma che tarda ad arrivare. Una situazione certamente di difficoltà per le partite iva, che non godono dei benefici dei dipendenti contrattualizzati e delle giornate di malattia. Se non lavori non guadagni. “Mi hanno detto che lo faranno avere lunedì. E' incredibile dover aspettare tutto questo tempo. Nel frattempo non posso lavorare. E' una situazione assurda”.

I dati Siciliani - Sono 1.230 i casi di Coronavirus registrati ieri in Sicilia su 21.609 tamponi processati: dunque si registra un lieve calo rispetto alla giornata di ieri. Il tasso di positività è del 5,7%. In calo anche il numero delle vittime, 28. Scende il numero di ricoverati in regime ordinario sull'isola a causa del Covid, sono 1.436 ricoverati (-23), aumento invece per quanto riguarda i pazienti in terapia intensiva 221 (+6). Ad oggi sono 126.364 i siciliani che sono stati contagiati dal virus. Le vittime diventano 3.129, i guariti 76.337 (1.011 quelli odierni). Attualmente risultano positivi 46.898 persone, di cui 45.241 in isolamento domiciliare obbligatorio.  

Gli attuali positivi fanno registrare un +191 e diventano 46.898, di questi 45.241 sono in isolamento domiciliare. L'analisi delle province vede Palermo con 459 nuovi casi, Catania 248, Messina 127, Trapani 112, Siracusa 68, Ragusa 36, Caltanissetta 104, Agrigento 41, Enna 35

 Musumeci: "Se i dati non calano necessario il lockdown" - «Siamo preoccupati, il diritto alla vita è prioritario, e se il contagio non dovesse abbassarsi noi alla fine del mese adotteremo ulteriori misure restrittive d’intesa con il Governo nazionale e non escludo che si possa arrivare ad un lockdown come quello della scorsa primavera». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a margine di un incontro stampa a Palazzo d’Orleans. «La zona rossa di questo periodo non è la stessa della scorsa primavera - ha sottolineato il governatore - ma questo lo ha deciso il governo nazionale e noi abbiamo recepito per intero il Dpcm apportando qualche qualche piccola misura restrittiva. Siamo molto allarmati perché i siciliani non hanno capito la gravità del momento. Basta guardare le foto e i filmati per rendersi conto della indisciplina di una minoranza di cittadini».

 I dati in Italia - Sono 14.078 i nuovi casi di Covid in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale dall'inizio dell'emergenza di 2.422.728. L'incremento delle vittime, invece, è di 521, che porta il numero complessivo a 84.202. Sono 267.567 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri, secondo i dati del ministero della Salute, erano stati 279.762. Il tasso di positività è al 5,2%, in aumento rispetto al 4,9%. In base al bollettino del ministero della Salute ci sono in Italia 516.568 positivi, in calo di 6.985 rispetto alla giornata di mercoledì mentre i guariti e i dimessi dall'inizio della pandemia sono 1.827.451, con un incremento di 20.519 Sono 2.418 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in calo di 43 nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 155. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 22.045 pazienti, in calo di 424 unità rispetto a mercoledì. Ecdc, servono misure più rigorose contro le varianti - Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha sollecitato gli Stati membri a preparare misure più rigorose e ad accelerare con le vaccinazioni per i rischi legati alle varianti più infettive del coronavirus. "Il messaggio chiave è prepararsi ad un rapido aumento del rigore nelle misure di risposta nelle prossime settimane per salvaguardare la capacità sanitaria e per accelerare le campagne di vaccinazione", ha affermato l'agenzia Ue basata in Svezia in un nuovo rapporto.

Il commissario Arcuri fa il punto sulla questione dei vaccini per combattere il Coronavirus. "Abbiamo ricevuto il 29% in meno di dosi dalla Pfizer questa settimana e ci è stato comunicato che riceveremo il 20% in meno la prossima settimana. Il ritardo prosegue". Lo ha detto il Commissario per l'Emergenza Covid, Domenico Arcuri. "Aspettiamo che alle comunicazioni facciano seguito delle previsioni e alle previsioni facciano seguito delle consegne che poi corrispondano: con molto dispiacere sono stato costretto a prendere atto che così non è", ha spiegato rispondendo a chi gli ha ricordato che, secondo quanto reso noto dall'Ue, Pfizer tornerà a consegnare il 100% delle dosi previste dalla prossima settimana.

"A causa dei ritardi nella consegna dei vaccini da parte di Pfizer - ha proseguito Arcuri - l'Italia è passata da una media di 80mila persone vaccinate al giorno, con una punta di 92mila, ad una media di 28mila al giorno. I ritardi hanno rallentato significativamente la campagna vaccinale". Questa, ha aggiunto, "è la conseguenza della necessità di tenere nei magazzini le dosi che servono per i richiami. Abbiamo condiviso con le regioni i criteri che siamo stati costretti a mettere in campo per porre riparo sui ritardi nell'arrivo delle dosi. La nostra campagna rallenta per mancanza della materia prima: se ci sono meno vaccini nel momento in cui inizia la necessità di somministrare la seconda dose, gran parte di essa serve per la seconda dose e ne restano di meno per vaccinate categorie di persone destinate alla prima sessione di somministrazione. Aspettiamo con ansia le determinazioni che l'Ema porrà in essere sull'immissione in commercio di AstraZeneca e di capire se l'immissione in commercio avverrà senza condizioni o con qualche condizione".

"Dalla prossima settimana - ha detto ancora Arcuri - arriveranno nelle regioni i primi 2.679 medici e infermieri che hanno partecipato al bando. Al momento sono 20.795 le candidature già vagliate. I primi medici e infermieri sono stati sottoposti "ad una valutazione - ha detto Arcuri - e sono idonee e a partire. Dalla prossima settimana invieremo sui territori questi medici e infermieri per rafforzare la capacità di somministrare".

"E' stata pubblicata la gara per la realizzazione dei padiglioni temporanei per la vaccinazione di massa, le 'primule' progettate dall'architetto Stefano Boeri. E' stato chiesto alle imprese di fornire tutte le indicazioni necessarie e di aver "dato tempo per ricevere le offerte fino a mercoledì 27 gennaio". "Lavoreremo per iniziare anche la realizzazione di queste strutture temporanee per essere pronti ad iniziare, speriamo presto, la campagna di vaccinazione di massa" ha concluso il Commissario.

"Al momento le informazioni che abbiamo prevedono una consegna di 8 milioni di dosi di AstraZeneca nel primo trimestre. Auspichiamo che questo venga confermato, immagino nei prossimi giorni. Quante dosi di vaccino avremo e quando, anche alla luce di quanto successo finora per altre fattispecie, direi che è bene attendere la conclusione delle interlocuzioni con l'azienda. L'azienda ha già provveduto ad infialare grandi quantità di dosi e quindi dovrebbe averle nei suoi magazzini. Quando ci saranno e in che tempo lo scopriremo solo vivendo".

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Native | 2024-04-25 09:00:00
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