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30/01/2021 02:15:00

La disumanità nel paragonare l'olocausto all'aborto

Disumanitá. L'aggettivo del sostantivo è disumano:che non ha o non conserva nulla di umano, che non pare proprio o degno dell’uomo.

Il 27 gennaio come da qualche lustro è la giornata della memoria. Parte delle 24 ore sono dedicate al ricordo del genocidio ebreo, accaduto durante il regime nazista che cagionò 6 milioni di morti. Ovviamente quasi tutti sui social hanno dedicato un pensiero all'evento tra i peggiori perpetrato da alcuni appartenenti dalla razza umana. Guardandoli uno mi fa sgranare i bulbo oculari. È una foto suddivisa in tre sezioni. Nella prima datata 1815 ritrae un uomo deperito,e già questo fa comprendere non solo la crudeltà soggetto che ha creato la foto e di chi la condivide o utilizza come profilo, ma il basso QI perché la prima immagine fotografica risale al 1816. La seconda del 1945 c'è un gruppo di persone ebree con ancora la divisa dei lager.

La terza un feto. Il tutto accompagnato dalla didascalia "NON È UNA PERSONA". In un video padre Bruno De Cristoforo da Lilibeo si avventura in un paragone "blasfemo" tra il dottore nazista Joseph Mengele soprannominato "Angelo della morte" che aveva stabilito nell'altezza di 150 cm la discriminante tra la vita è la morte, con l'interruzione volontaria della gravidanza. Il pensiero è stato espresso da chi ritiene un feto alla stregua delle persone illustrate, e lo stesso fa il presbitero. I fotografati e i rinchiusi nel lager sono sicuramente vittime della malvagità umana. Il feto stesso può essere frutto di una cattiveria ferocia,lo stupro. D'altro canto il diritto positivo italiano stabilisce :Art. 1 Codice Civile. Capacità giuridica.
La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita .

I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all'evento della nascita .
Quindi necessita la genesi per essere considerata una persona non il concepimento.
Altra norma la 194 del 1978 stabilisce che la donna ,nei termini stabiliti dalla legge, è titolare del proprio corpo non la nazione.
Poi se vogliamo raggiungere una laicità "de facto" dello Stato e sul dettato costituzionale in tal senso si è espressa favorevolmente la Suprema Corte, si deve accettare la democrazia altrimenti trattasi di teocrazia. La disumanitá in video e foto.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-04-23 13:01:00
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