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27/03/2021 06:00:00

Sicilia. Vaccini in chiesa solo con Astrazeneca, da 69 a 79 anni e in buona salute

 In Sicilia, 18 diocesi dal 3 aprile apriranno le porte per la somministrazione dei vaccini.

Ogni parrocchia dovrà prenotare un minimo di 50 vaccinazioni ed un massimo di 100.

I parroci potranno accogliere le persone in buona salute di età compresa tra 69 e 79 anni, che non appartengano alla categorie degli “estremamente vulnerabili”.

Su WhatsApp però girava un messaggio (e gira ancora), inviato dalle stesse parrocchie e rivolto a coloro che hanno un età compresa tra 65 e 80 anni, compresi i fragili.

Messaggio che un paio di giorni fa aveva già prodotto diverse prenotazioni.

Purtroppo, coloro che hanno già compiuto gli 80 anni e chi ne ha meno di 69, non potranno vaccinarsi in chiesa. E non potranno farlo nemmeno quelli che, pur rientrando nel target 69-79, hanno delle patologie per le quali appartengono alla categoria degli “estremamente vulnerabili”.

 

Il cambio di passo, avvenuto dall’oggi al domani, è spiegato in una nota del Segretario aggiunto della Conferenza Episcopale Siciliana, Filippo Sarullo: non ci sarà il Pfizer per i soggetti fragili.

Nella nota indirizzata a tutti i vescovi giovedì scorso, è stato infatti comunicato che “Purtroppo, la precedente comunicazione circa la fascia 65 - 80 anni non può essere tenuta in considerazione”.

La possibilità di somministrare il vaccino Pfizer ai soggetti fragili viene meno per motivi di

gestione dello stesso. Pertanto – si legge ancora - i parroci potranno accogliere le adesioni soltanto di persone in buona salute nella fascia di età compresa tra i 69 e 79 anni, quindi di persone non in possesso di attestato di esenzione per patologia”.

In chiesa, sarà possibile dunque inoculare soltanto il vaccino AstraZeneca.

 

Nello stesso tempo, le diocesi avevano manifestato delle perplessità sul tempo necessario per l’inoculazione di 100 vaccini in una sola giornata. Ma al monsignor Sarullo l’Assessorato regionale per la Salute ha assicurato la presenza di due medici, un infermiere ed un amministrativo per ogni centro di vaccinazione, in modo che tutto possa iniziare alle 8 e concludersi intorno alle 18.

Per i locali, ai parroci è stata chiesta la disponibilità di tre ambienti separati per la sala di attesa, quella di inoculazione e quella di permanenza per i 15 minuti dopo la vaccinazione. Anche se molto dipenderà dalla grandezza delle sale stesse.

Inoltre, l’Assessorato ha assicurato per ogni centro un kit di pronto intervento per eventuali reazioni al vaccino. Mentre le Asp territoriali forniranno ai diversi presidi del 118 luogo e indirizzo di ogni centro vaccinale “per eventuali interventi da fare celermente”.

 

Certo, una comprensibile delusione per coloro che tra i 65 e i 68 anni di età si erano prenotati presso le diverse parrocchie, o per i fragili fino ad 80 anni, che dovranno rinunciare a questa occasione. E magari prenotarsi presso il lontano Hub di Trapani.

 

Egidio Morici

 



Native | 2024-04-25 09:00:00
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