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27/03/2021 06:00:00

Marsala città perduta / 5: la colmata di Casabianca

 Cos'è una colmata? E' una tecnica che serve a riempire, a colmare, appunto, un'area dove c'è un avvallamento. In un contesto di gestione del territorio definiamo colmata il riempimento di terreni che può avvenire in maniera naturale, come nel caso della foce di un fiume, che porta sabbia e detriti, o in maniera artificiale.

E' quello che avvenuto a Marsala, nell'area accanto al porticciolo turistico, che inizia di fronte gli storici stabilimenti della Florio e che tutti chiamiamo la "colmata". Per ragioni che ormai sfuggono lì è stato deciso di riempire un pezzo di mare con sabbia, terra e, soprattutto, fango. Il risultato, oggi, è un'area paludosa, abbandonata, che non è terra e non è mare e che uno sfregio alla costa marsalese. Ed è proprio la colmata di Contrada Casabianca a Marsala la tappa questa settimana, dell'inchiesta a puntate "Marsala città perduta" di Tp24 (clicca qui per vedere le altre puntate).

La firma, su questo scempio, è multipla. Ci ha messo il suo zampino anche la Provincia di Trapani, quando, nel 2010, più do 10 anni fa, definì un accordo di collaborazione con il Comune di Marsala, dal costo di 125.000 euro, per "completare" (proprio così) l'area. La delibera la potete vedere cliccando qui. Da allora, tutto si è fermato. Altro che completamento.  Da allora regna il degrado. Tra le frasche vengono abbandonati rifiuti di ogni tipo. E d'estate vengono depositati cumuli di alghe prelevati dalla pulizia delle spiagge. Tra i fanghi "ospitati" anche quelli dell'escavazione del porto di Trapani (molo Ronciglio) durante i lavori per ospitare le fasi finali dell'America's Cup, nel 2005. Nel 2008 i fanghi furono anche oggetto di analisi (qui la relazione). 

Per sistemare l'area c'è un progetto, l'ennesimo, del Comune. Prevede l'intervento su un tratto  quasi 12 mila mq, estendendosi dallo storico Molo Florio (subito dopo il Porticciolo turistico) fino all’altro in prossimità della Villa Ingham. Con questo finanziamento si potrebbe porre fine allo stato di abbandono di questo storico tratto di litoranea, rendendolo un luogo di aggregazione grazie ad arredi e verde che ne faranno riscoprire la bellezza.

Secondo il progetto, da due milioni e 900 mila euro,  l’area verrà bonificata attraverso la formazione di un parco urbano.  In più, si doterà la città di un ulteriore spazio per attività di uso collettivo, dedicati allo spettacolo, alle esposizioni temporanee, al gioco dei bambini, allo sport, al relax… Previsti anche una pista ciclabile e un percorso pedonale; mentre la sistemazione del verde avverrà con la piantumazione di specie autoctone e conformi all’ambiente costiero.