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30/03/2021 10:31:00

Ecco come hanno falsificato i dati per evitare la zona rossa a Palermo

 Sono stati falsificati anche i dati per evitare la zona rossa a Palermo. E' uno degli aspetti più inquientanti dell'inchiesta che oggi ha portato all'arresto di tre persone in Sicilia e che vede indagato l'assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza.

Il 19 marzo, intorno alle 13.20, all'assessorato alla Sanità entrarono invece nel panico. Si erano appena accorti che dall'ospedale Cervello di Palermo non avevano comunicato 228 pazienti positivi, registrati nel corso di alcuni giorni. Il funzionario Cusimano viene intercettato dai carabinieri mentre riepiloga i numeri del giorno: "61 Agrigento, 75 Caltanissetta, 90 Catania, 508 Palermo...". La dottoressa Di Liberti urla al telefono: "Ma che dici? Ma che dici? No, scusa non può essere, se sono quei i dati definitivi, Palermo va in zona rossa subito, subito". 

Alle 14.45, arriva la soluzione. La dirigente richiama il suo collaboratore e spiega cosa bisogna fare per evitare la zona rossa a Palermo. Eccola: "A questo punto io scenderei sotto i 400 su Palermo. Ho parlato con Ruggero e facciamo il punto domani". Chiede Cusimano: "Di queste cose qua?". Risponde la dirigente generale: "Sì, sì, sì, quindi 506 lo portiamo a 370... che ne so una cosa di queste... sono numeri esageratissimi... E ci aggiungiamo 1.000 tamponi". E così, quel giorno, i contagiati ufficiali furono "+370". E spuntarono 1000 tamponi in più per abbassare la media.