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07/04/2021 06:00:00

Palermo zona rossa. Le regole, e le polemiche ...

 Palermo è zona rossa. Da quanto tempo questo provvedimento doveva essere preso? Se lo chiedono in tanti.  La disposizione vale fino al 14 Aprile. 

Non saranno consentite le visite ai parenti e anche alle scuole si applicheranno le disposizioni nazionali, quindi le attività saranno in presenza solo fino alla prima media compresa. Per tutte le altre attività scolastiche è prevista la Dad.

Il sindaco Orlando avrebbe potuto decidere la chiusura, ma in una nota ha precisato che "per quanto riguarda le scuole, ci atterremo alle disposizioni nazionali richiamate dal presidente della Regione, confidando nel fatto che un flusso di dati continuo e attendibile permetta un costante monitoraggio della situazione nei prossimi giorni e riservandoci la possibilità, qualora la situazione dovesse richiederlo, di provvedimenti ancora più restrittivi in conformità a quanto si realizza da tempo nel resto di Italia e secondo le prescrizioni nazionali".

E' vietato uscire da casa, se non per "comprovati motivi di lavoro, salute o necessità" da autocertificare. Divieto di spostamento dunque all’interno del proprio comune e ovviamente anche all’esterno o fuori regione, sempre che non sia giustificato e certificato. Le passeggiate sono consentite solo nei pressi delle proprie abitazioni. E' sempre consentito il transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. E' vietato, in ingresso ed in uscita, il transito per raggiungere le seconde case (abitazioni non principali). E' permesso il transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nella assistenza alle attività inerenti l’emergenza, per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni o servizi essenziali, raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti. Rimane consentito il transito, in entrata ed in uscita, per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali e le attività imprenditoriali non differibili connesse al ciclo biologico di piante.

Chiusi i negozi di calzature e abbigliamento (tranne quelli per bambini) e i centri commerciali, aperti i negozi di generi alimentari, le edicole e altri beni di prima necessità, dalle farmacie alle tabaccherie ai prodotti di elettronica e le librerie. Asporto e domicilio in bar e ristoranti, il primo solo fino alle 18.

Stop ai mercati, a parte quelli di prodotti alimentari. Niente parrucchieri né barbieri. I cinema e i teatri restano chiusi come avviene ormai da mesi.

“Da quanto tempo Palermo doveva essere zona rossa? Probabilmente almeno da metà marzo, il provvedimento più restrittivo per contrastare i contagi al galoppo però non arrivò e si optò per una zona arancione che ha lasciato ugualmente pesanti ferite sulla pelle dei commercianti, che ora si trovano a dover fronteggiare un lockdown generalizzato che rischia di dargli la mazzata definitiva”. Lo affermano il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro e i componenti della commissione Salute di Palazzo de Normanni, Francesco Cappello, Antonio De Luca, Salvatore Siragusa e Giorgio Pasqua, “Se si fosse deciso allora per la zona rossa – concludono - probabilmente si sarebbe ora di fronte a ben altri numeri, con prospettive migliori davanti, e invece si torna al punto di partenza, con la differenza, però, che le imprese sono ormai alla canna del gas”.

“Palermo è zona rossa: serve una immediata risposa sul versante sanitario ed economico. Il presidente Musumeci, che attualmente è anche assessore ad interim alla Salute e commissario Covid in Sicilia, ha il dovere intervenire innanzitutto su due fronti: potenziamento della campagna di vaccinazione, che invece di crescere nei numeri continua a calare in modo preoccupante, e sostegno economico alle attività costrette ad abbassare la saracinesca nel capoluogo, così come negli altri comuni dell’isola dichiarati zona rossa”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars. “Nei giorni scorsi – aggiunge Lupo – a margine dell’approvazione della finanziaria, il governo regionale ha annunciato l’impegno di 250 milioni di euro destinati ai ristori. La Sicilia non può permettersi di ripetere il flop dello scorso anno, quando molti degli aiuti economici per imprese e famiglie previsti da quella che allora venne definita una ‘finanziaria d’emergenza’, rimasero solo sulla carta e non vennero mai attuati dal governo regionale. Musumeci agisca senza perdere un minuto di tempo – conclude Lupo - per fare arrivare i 250 milioni annunciati ai tanti commercianti ed imprenditori che non sanno più come andare avanti”.