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19/04/2021 04:35:00

Anche da Marsala il sostegno per il disegno di legge Zan

 Anche da Marsala parte il sostegno per il Ddl Zan. 

In particolare i tesserati del PD e gli esponenenti di Marsala Coraggiosa sostengono il #ddlZan: "Dovrebbe essere un ddl sostenuto da tutti, poiché si parla di DIRITTI UMANI, dunque rientra perfettamente tra le priorità di un paese civile. Ostruzionismo? Noi non ci stiamo, e per questo DIAMOCI UNA MANO!".

Ddl Zan sta spopolando sui social nelle ultime ore: personaggi famosi, da artisti ad influencer, mostrano la mano con su scritto “Ddl Zan” e l’hashtag #diamociunamano. Un invito per far diventare virale la richiesta di accettazione della legge Ddl Zan, soprattutto dopo l’accaduto di Malika Chalhy, la ragazza cacciata da casa perchè lesbica.

Si chiama Ddl Zan perché il suo relatore è il deputato Alessandro Zan, esponente della comunità LGBT italiana. Il disegno di legge che porta il suo nome si chiama esattamente “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, una definizione ampia che non si limita alla sola comunità Lgbtqi. Nel Ddl Zan è specificato infatti che “per sesso si intende il sesso biolo­gico o anagrafico; per genere si intende qualunque ma­nifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per identità di genere si intende l’i­dentificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corri­spondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”.

Con l’approvazione in Senato, ci sarebbe quindi l’istituzione in Italia di alcuni nuovi reati, l’istituzione di una giornata nazionale contro le discriminazioni (il 17 maggio) e lo stanziamento di quattro milioni di euro all’anno per iniziative di contrasto al fenomeno. Le pene previste per chi violerà questa legge sono severe: dalla reclusione fino a un anno e 6 mesi (o una multa fino a 6.000 euro) per chi istiga o commette atti di discriminazione contro le categorie citate, fino ai 4 anni di reclusione per chi partecipa o favorisce le organizzazioni, le associazioni, i movimenti, i gruppi che hanno lo scopo, o uno degli scopi, nell’incitamento alla discriminazione o alla violenza sulle suddette categorie.

Il ddl Zan modifica gli articoli 604-bis e 604-ter del Codice penale in materia di violenza/discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, cosa che non trova l’accordo di  Lega e Fratelli d’Italia che, sostenuti dai rami cattolici, non ritengono necessaria una legge ad hoc contro atti e manifestazioni violente e discriminatorie fondate sull’identità sessuale e di genere. Secondo questi partiti basterebbe la tutela offerta dalla legge Mancino che punisce i reati e i discorsi di odio fondati su nazionalità, etnia e credo religioso.