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22/04/2021 08:31:00

Il cane conteso a Pantelleria. "La signora non è la proprietaria"

Sul caso del cane conteso a Pantelleria replica, tramite un legale romano (l’avvocato Laura Genovesi) l’associazione “Pantelleria bau”, che gestisce il canile municipale dell’isola. Secondo il legale dell’associazione animalista, l’articolo pubblicato da Tp24 conterrebbe “informazioni non veritiere, peraltro lesive della reputazione e dell'onore non soltanto dell'Associazione ‘PantelleriaBau’, ma anche del suo Presidente (Nathalie Genovesi, ndr)”. 

In realtà, ci siamo limitati a riportare, in sintesi, quanto emerge dalle carte, richieste diffide e messe in mora, a firma dell’avvocato marsalese Francesco Vinci, legale di Paola Francesca Maria Pacini, che rivendica la proprietà del cane, anzi una cagnetta, un rottweiler incrocio mastino napoletano, allontanatasi da casa a fine novembre scorso e notata da Nathalie Genovese, che l’ha portata al canile e microcippata. Sono seguite formali richieste, non accolte, di restituzione.

“L'articolista – afferma l’avvocato Genovesi - ha scritto che la Signora Pacini sarebbe e/o sarebbe stata la proprietaria della cucciola. Ebbene, la Signora non è proprietaria e mai lo è stata. Ai sensi della normativa vigente in materia, l'unico documento che attesta il legame giuridico tra proprietario e cane è il certificato di iscrizione all'anagrafe canina, che prevede altresì l'impianto di un microchip e un libretto sanitario. Quando, alla fine del mese di novembre 2020, la cucciola è fuggita (per l'ennesima volta) dall'abitazione della Signora Pacini ed è stata ritrovata, vagante, dalla Sig.ra Nathalie Genovesi, oltre che spaventata e disorientata, essa era sprovvista di microchip; microchip, quindi, che le è stato impiantato successivamente, nel rispetto della normativa vigente, intestandone la proprietà al Comune di Pantelleria. La mancata "restituzione" della cucciola alla Signora Pacini non è una libera scelta dell'Associazione e del suo Presidente, così come invece l'articolo lascia intuire. La Signora non aveva alcun titolo per rivendicarne la proprietà; come è noto, infatti, la detenzione è cosa ben diversa, da un punto di vista strettamente giuridico, dalla proprietà. Ove avesse voluto rivendicarne la proprietà, avrebbe dovuto pagare le sanzioni relative alla condotta contra legem tenuta sino a quel momento e, previa autorizzazione del Comune di Pantelleria ovvero di chi gestisce le adozioni (nel caso di specie, l'Associazione PantelleriaBau), richiederne l'affido. La Signora Pacini ha preferito seguire esclusivamente la strada della richiesta di affido che, dopo attenta valutazione del Comitato dell'Associazione, visita presso l'abitazione della Signora ed eventi spiacevoli, è stata respinta in quanto la Signora non è stata ritenuta idonea a garantire il mantenimento, la gestione, il benessere e la sicurezza della cucciola. Si specifica infine l'irrilevanza della norma citata nell'articolo, dal momento che fa riferimento ad un soggetto "proprietario", quale invece la Signora Pacini, si ribadisce, non è e non è mai stata”.

Intanto, nelle diffide e messe in mora a firma dell’avvocato Francesco Vinci ci si riserva di adire l’Autorità giudiziaria per azioni legali, civili e penali. La sensazione, dunque, è chi di questa storia si tornerà a parlare.