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19/06/2021 16:33:00

Denise Pipitone, "Basta giornalisti a Mazara, ci perseguitano". Esposto di familiari e testimoni

"Basta giornalisti a Mazara del Vallo, ci stanno perseguitando". E' questo l'appello di alcuni tra familiari e testimoni coinvolti nelle indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, sparita il 1 settembre 2004 dalla cittadina siciliana. "A seguito dei comportamenti tenuti dai giornalisti - riporta l'AGI -  nei nostri confronti abbiamo modificato le nostre abitudini di vita - si legge in un esposto/denuncia per violenza privata, presentato ai carabinieri e alla Procura di Marsala - in quanto non possiamo più uscire liberamente dalle nostre case o recarci a lavoro senza timore di essere seguiti, alcuni di noi hanno anche smesso di andare a lavorare temendo la presenza dei giornalisti sul posto di lavoro". La segnalazione è firmata da dieci persone, tra cui alcuni familiari di Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi, l'unica finora ad essere processata per il rapimento ed assolta con sentenza definitiva.

 "Da circa due mesi la città di Mazara del Vallo è stata invasa dai giornalisti di tutte le testate giornalistiche e reti televisive a seguito della presunta riapertura delle indagini", si legge nell'esposto. "Per tali ragioni i giornalisti si presentano presso le nostre abitazioni private soltanto perchè abbiamo rapporti di parentela o conoscenza con i soggetti coinvolti nelle indagini", continua la denuncia presentata dagli avvocati Antonina Martinciglio e Tiziana Gabriele. "Se in possesso dei nostri numeri di telefono, ci telefonano incessantemente per avere una dichiarazione - si legge - invitandoci a collaborare per la ricerca della bambina, dicendoci che il nostro rifiuto è un atteggiamento omertoso o di persone che hanno qualcosa da nascondere". E ancora, "suonano incessantemente e ripetutamente i campanelli delle nostre abitazioni private, ci chiamano a voce, nonostante i sottoscritti manifestino il loro rifiuto a rilasciare dichiarazioni - si legge nella denuncia - i giornalisti stazionano davanti gli ingressi delle abitazioni degli esponenti per lungo tempo in attesa che qualcuno esca di casa o ne faccia rientro per intervistarci e riprenderci con video/audio anche contro la nostra volontà, facendoci domande insistenti sulla vicenda". Inoltre "si recano per la città a chiedere notizie su dove poterci trovare od incontrare e ciò ci mette in grave disagio anche nei confronti dei nostri conoscenti". Tra i dieci autori della denuncia, infine, compare anche il nominativo dell'uomo, che alcuni giorni fa ha aggredito un giornalista della Rai, che "ha ricevuto diverse minacce nei commenti - conclude la denuncia - da parte di soggetti che hanno commentato la notizia, sulla stampa locale e sul profilo Facebook di Piera Maggio". (AGI)