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20/06/2021 06:00:00

Salemi, finalmente il cantiere. La storia della messa in sicurezza di Monte delle Rose

Una storia infinita quella del dissesto idrogeologico che interessa tre zone del territorio di Salemi. Quello del Monte delle Rose il piu’ catastrofico.

Fu la notte del 6 marzo 1740 in cui due conventi che si trovavano alla sommità del Monte delle Rose vennero letteralmente inghiottiti da una frana.

Poi, nel corso degli anni una lunga serie di disastri annunciati e smottamenti solidi e fangosi .

Negli anni la situazione nel quartiere Piano Fileccia si aggravata a causa delle frane che si sono succedute. Fenomeni che hanno destato la legittima preoccupazione dei residenti.

Frequenti infatti si sono presentati episodi di caduta massi dalla parete rocciosa della montagna, in un’area nella quale si trovano diverse abitazioni

Dobbiamo arrivare al 2016, con il cosiddetto 'Patto per il Sud-Patto per la Sicilia’, per sentire parlare concretamente della messa in sicurezza del Monte delle Rose. Più precisamente del suo versante sud-occidentale.

Attenzione, abbiamo usato il verbo“parlare”.

Debbono passare altri tre anni, per vedere qualcosa di più corposo. Ma non per iniziare i lavori.

Solo per arrivare al termine di un iter nel corso del quale il Comune di Salemi e il suo Ufficio tecnico si impegnano nella redazione dei progetti, oltre, ovviamente, alla produzione di tutta la documentazione necessaria per ottenere il finanziamento.

Dobbiamo aspettare il giugno del 2019 per una svolta.

E’ il momento in cui il sindaco Domenico Venuti, ufficializza l’avvio della gara. Niente di propagandistico.

La notizia veniva confermata dalla struttura regionale contro il dissesto idrogeologico diretta da un funzionario di nome Maurizio Croce ( nomen omen?).

Furono definite persino le procedure di aggiudicazione dell’opera, ribasso pari al 33,5 per cento, importo complessivo 670 mila euro.

Fu il tempo in cui si cominciò a ben sperare. Un passo in avanti notevole. Non dimentichiamolo. L’attesa, quella più recente, durava da oltre tredici anni.

Nel luglio dello scorso anno sembrava cosa fatta. Un comunicato, diffuso con il classico metodo del copia e incolla da quasi tutti gli organi di (dis)informazione, ne annunciava l’inizio dei cantieri.

Ancora un volta, tutto rinviato. Oggi sembrerebbe (il condizionale e’ d’obbligo) la volta buona.

Ad occuparsi dei lavori di consolidamento di Monte delle Rose sarà un’associazione temporanea di imprese costituita dalla Cave Spadea e dalla Safan srl.

Gli interventi interesseranno il versante sud-occidentale della montagna, in un fronte della lunghezza di circa duecento metri compreso tra via Ettore Scimemi e il liceo classico Francesco D’Aguirre.

Il progetto prevede il distacco dei blocchi instabili e la collocazione di reti paramassi ad alta resistenza, ma anche il diserbamento e il rafforzamento corticale mediante rete metallica, nonché l’imbracatura di alcuni corpi rocciosi con funi ancorate a chiodature di adeguata lunghezza. Necessaria, inoltre, una massiccia piantumazione a valle che dovrà rappresentare un argine naturale in caso di nuovi cedimenti.

"In questi anni abbiamo lavorato con tenacia e finalmente vediamo gli operai al lavoro – ha dichiarato il sindaco di Salemi, Domenico Venuti -. Dal 2016, quando iniziammo il percorso per l'ottenimento dei fondi, non abbiamo mollato un attimo la presa e oggi finalmente tocchiamo con mano i risultati della nostra perseveranza - prosegue Venuti -. Si affronta quindi un problema storico per la sicurezza di Salemi, ma è soltanto l'inizio dal momento che attendiamo l'ok ad altri due interventi finanziati, a valere sempre sui fondi del Patto per il Sud-Patto per la Sicilia'. Si tratta di progetti per ulteriori complessivi 3,5 milioni che prevedono lavori anche sugli altri versanti della montagna".

E poi la stoccata finale: “Occorre che nel mio partito si capisca che accelerare i tempi per la realizzazione di un’opera pubblica non sempre significa contravvenire alle regole. E viceversa. Non e’ con i tempi biblici che si garantisce la legalità”.

Un ragionamento che calza a pennello con la vicenda che stiamo raccontando.

Una storia infinita quella del dissesto idrogeologico delle territorio di Salemi.

Basti pensare che la sua esistenza fu sancita ufficialmente con un regio decreto del 1926.

Quasi un secolo, 95 anni per l’esattezza, per gettare la prima pietra. Quanto ancora per vedere l’opera realizzata?


Franco Ciro Lo Re