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27/06/2021 06:00:00

Covid. In Sicilia curva stabile. Tanti operatori sanitari e anziani senza vaccino

 Si mantiene stabile la curva del Covid 19 in Sicilia, con un tasso di positività poco sotto l’1%.

Sorprende il dato della provincia di Palermo, che ieri ha fatto registrare solo due nuovi positivi, nessuno nel capoluogo. In provincia di Trapani sono stati 13 i nuovi positivi al Covid.


Con la variante Delta che incombe, però, è necessario correre con le vaccinazioni, soprattutto per le persone più anziane. In tutta Italia sono 2,7 milioni gli over 60 che non hanno ancora ricevuto neanche la prima dose. Sono i reticenti del vaccino.
Intanto sono circa 26 mila, in Sicilia, gli operatori sanitari non ancora vaccinati contro il Covid 19. 9 mila sono dipendenti diretti delle Asp, gli altri sono medici, specialisti convenzionati, privati, farmacisti e altri operatori sanitari.
Nelle Asp Siciliane stanno per scattare le diffide, come prevede la legge sull’obbligo vaccinale per gli operatori. Un’accelerazione dovuta anche all’allarme per la diffusione in Europa della variante Delta.
Intanto domani cade l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, se non ci sono assembramenti.

 

 


I dati Siciliani
Sono 111 i nuovi positivi al Covid 19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore (ieri erano 67) su 13.311 tamponi processati, con una incidenza che sale allo 0,8% venerdì era allo 0,7%. La Regione è al terzo posto in Italia per numero di contagi giornalieri.
Una sola vittima sono il totale dei morti è 5.964. Il numero degli attuali positivi è di 4.372 con una diminuzione di 59 casi. I guariti sono 169. Negli ospedali i ricoverati sono 186, dodici in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 20, tre in meno di ieri. Nella distribuzione dei nuovi casi in provincia Palermo 2, Catania 15, Messina 0, Siracusa 16, Trapani 13, Ragusa 17, Agrigento 8, Caltanissetta 21, Enna 19.

 


I dati italiani
Sono 838 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Venerdì erano stati 753. Sono invece 40 le vittime in un giorno (ieri erano state 56) ma 20 sono relative ad un ricalcolo della Campania.
La Campania, si legge nella nota allegata al bollettino del ministero della Salute, ha comunicato che "in seguito a verifiche periodiche, si sono riscontrati 20 deceduti ascrivibili ad un periodo compreso tra aprile e giugno 2021, nessuno dei quali è deceduto nelle ultime 48 ore".

I casi in Italia dall'inizio dell'epidemia sono 4.257.289, i morti 127.458. I dimessi ed i guariti sono invece 4.072.099, con un incremento di 3.301 rispetto a ieri, mentre gli attualmente positivi scendono a 57.732, in calo di 2.505 nelle ultime 24 ore, un dato che non si registrava dal 5 ottobre. In isolamento domiciliare ci sono 55.663 persone (-2.367).
Sono 224.493 i tamponi molecolari e antigenici: ieri erano stati 192.541. Il tasso di positività è stabile allo 0,4%.
Sono 298 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, con un calo di 8 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 9 (venerdì erano stati 8). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 1.771, in calo di 128 unità rispetto a venerdì.

 

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Razza sulle mascherine all’aperto
"Non è mai stato rappresentato dal comitato tecnico scientifico nazionale il tema di mantenere la mascherina in Sicilia, non si è fatta differenza e sarebbe strano si facesse perché a quel punto dovremmo chiederci qual è la ragione per cui il Cts ha ritenuto superata la mascherina all'aperto . Ovviamente andremo vedendo quello che succede".
Lo ha detto l'assessore alla salute della Regione Siciliana Ruggero Razza, a margine delle kermesse del governo regionale allo Spasimo, rispondendo alle domande dei cronisti sulla possibilità di mantenere nell'Isola l'obbligo della mascherina all'aperto anche dopo il 28 giugno considerato anche il numero di contagi in Sicilia, prima regione in Italia. "La Sicilia, che ha un numero elevato di contagi, è anche la Sicilia che ha il più basso indice di ospedalizzazione in tutta Italia - ha aggiunto Razza -. Gli esperti stanno facendo una valutazione perché un numero significativo di casi asintomatici rispetto a un bassissimo impatto sugli ospedali può voler dire anche che da noi il virus è stato contenuto dal sistema delle vaccinazioni".
"Quello che più mi preoccupa, e molti hanno osservato, è il ritardo sul contenimento delle varianti. La Sicilia, da questo punto di vista, ha dimostrato di avere un sistema di allerta molto forte, con più laboratori di riferimento, e questo ci fa ben sperare sull'impatto epidemiologico. Il mio appello è a proseguire a vaccinarsi perché quando arriva una variante come quella Delta l'argine maggiore è la vaccinazione". Così l'assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza, a margine della kermesse del governo regionale allo Spasimo di Palermo

In Italia 2,7 milioni di over 60 senza vaccino
Ci sono ancora 2 milioni e 700 mila italiani over 60 che non hanno fatto neanche la prima dose di vaccino e, dunque, non hanno alcuna copertura contro il Covid. Il dato è riportato nell'ultimo report settimanale del governo dal quale emerge che negli ultimi sette giorni è stata somministrata la prima dose in questa fascia d'età a sole 140 mila persone.
In base ai numeri del governo, inoltre, solo una minima percentuale dei 140 mila ha ricevuto Astrazeneca o Johnson&Johnson, i due vaccini raccomandati per questa fascia d'età: sono state somministrate poco più di 8.800 prime dosi Astrazeneca e circa 13.500 del monodose J&J.
Il report del governo, aggiornato alle 16 di venerdì, indica che sono complessivamente 2.693.791 gli over 60 che non hanno avuto ancora la prima dose: 354.563 over 80 (il 7,79% del totale della popolazione di questa fascia), 813.389 nella fascia tra 70 e 79 anni (il 13,51%) e 1.525.839 tra i 60 e i 69 anni (il 20,20%). Rispetto al report della settimana precedente, in 7 giorni sono stati raggiunti dalla prima dose 15.088 italiani ultraottantenni, 38.478 tra i 70 e i 79 anni, 86.621 tra i 60 e i 69. Quanto ai dati relativi ai vaccini che in base alle ultime indicazioni dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) possono essere utilizzati solo per gli over 60, Astrazeneca, o sono raccomandati per chi ha più di 60 anni, Johnson e Johnson, il report indica che le somministrazioni con questi due farmaci in questa fascia d'età sono state molto limitate rispetto a quelle con Pfizer e Moderna. Da venerdì scorso a ieri sono state inoculate infatti solo 8.808 prime dosi di Astrazeneca e 13.487 del monodose J&J. Di Pfizer e Moderna sono invece state somministrate rispettivamente 103.522 e 14.370 prime dosi.