Quantcast
×
 
 
27/07/2021 06:00:00

Il green pass e la salute di tutti, tutelata dalla nostra Costituzione

Immaginate di manifestare perché i miopi possano guidare senza lenti.

O perché i fumatori lo possano fare anche nei cinema. O – ancora – immaginate di invocare la libertà per non far vaccinare i vostri figli al momento delle iscrizioni nelle scuole. Ecco, invocare – oggi – la libertà e la Costituzione per protestare contro il Green Pass (e magari contro un eventuale obbligo vaccinale per alcune professioni) ha lo stesso grado di paradossalità. La scelta del Green Pass è legittima, proprio dal punto di vista Costituzionale.

Chi invoca la libertà – o meglio una malintesa libertà – e la Costituzione per negare legittimità al Green Pass ignora che la nostra Costituzione prevede – proprio in ragione di cause sanitarie e di tutela della collettività – numerose ed importantissime restrizioni alla libertà. Già l’art. 16 della nostra Costituzione prevede che ciascun cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.

Significa, dunque, che è la nostra Carta fondamentale dei diritti (e dei doveri, troppo spesso dimenticati) a prevedere la possibilità che per ragioni sanitarie la circolazione possa essere limitata. Ma è l’art 32 della nostra Costituzione a rappresentare meglio di tutti cosa sia la libertà (costituzionale): ed infatti, tale articolo prevede che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. In poche righe, la ragione per cui la libertà invocata dagli avversari del Green Pass è fuorviante: la salute che il nostro Stato tutela è certamente quella del singolo individuo ma è anche e soprattutto quella della collettività. Ed ancora, è prevista la possibilità di un trattamento sanitario – addirittura obbligatorio – con una specifica disposizione di legge.

La nostra Costituzione, infatti, non mira soltanto alla tutela dell’individuo ed alla sua libertà, perché la libertà dell’individuo è tale se – contestualmente – è garantita la libertà della collettività. E’ questo il senso della libertà della nostra Costituzione e della nostra Democrazia: non è anarchia, non è libertà da intendersi come svincolata anche da doveri di tutela del prossimo, ma è una libertà responsabile, nel senso che è indissolubilmente legata alla libertà di ogni altro cittadino. Perché è questo il senso della Democrazia. Altrimenti non ci sarebbe più una comunità. Verrebbe meno lo stesso concetto di civiltà.

In tal senso, peraltro, si è espressa finanche la Corte Costituzionale con una sentenza del 2018 laddove è espressamente previsto che compito dello Stato – in materia di salute – è anche la tutela dell’intera collettività, e non già del singolo. Sullo stesso piano anche la Corte Europea di Strasburgo, (nel caso Ue/Repubblica Ceca) che ha sancito la possibilità di un trattamento vaccinale obbligatorio laddove ciò sia necessario ai fini della tutela della collettività. E’ evidente, ad ogni modo, che la questione è comunque complessa: in gioco ci sono i principi di libertà e di tutela della comunità e della salute. Ed è per questo che i Giudici della Corte (Costituzionale ed Europea) invocano i principi di proporzionalità e di ragionevolezza per obbligare ad un trattamento sanitario: proporzionalità e ragionevolezza, nel senso che le cure devono comunque essere garantite a tutti così come la possibilità di poter effettuare dei tamponi, ma anche prevedendo ipotesi per le quali determinate categorie (quelle a contatto con il pubblico e per più tempo; gli insegnanti e i professionisti della sanità) abbiano un dovere di protezione nei confronti della cittadinanza e pertanto debbano esibire il Green Pass e quindi fare obbligatoriamente il vaccino.

Ed infatti, se la nostra Carta prevedesse una sorta di libertà assoluta, non avrebbe ragion d’esistere l’articolo 2 della nostra Costituzione, laddove si richiede al cittadino l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale: ecco, appunto quella solidarietà sociale che deve porre innanzi il nostro dovere di tutela di chi ci sta accanto rispetto – anche – alle nostre convinzioni, laddove l’emergenza o la necessità impongano tali tutele. In definitiva, dunque, il Green Pass (e per certi versi l’obbligo vaccinale) non è affatto incostituzionale (sul punto peraltro si sono espressi esimi costituzionalisti come Flick e Cassese) perché è la nostra Costituzione a prevedere – anche per ragioni di tutela della salute pubblica – delle deroghe al principio di libertà. Ma è soprattutto una dimensione di solidarietà che dovrebbe farci ritenere giusto un provvedimento di questi tipo: perché lo stare insieme, il tutelarci gli uni con gli altri, è l’essenza di ogni comunità e di ogni Democrazia. I novax, i partiti che speculano sull’ignoranza e sulle paure della gente, hanno manifestato evocando l’esistenza di una sorta di dittatura sanitaria: ecco, oltre al vaccino ed al green pass, regalate loro una copia della nostra Costituzione. Sarà una lettura – per loro – sorprendente.

Avv. Valerio Vartolo