Quantcast
×
 
 
28/07/2021 09:22:00

Sicilia, la bambina di 11 anni morta di Covid. L'appello della madre: "Vaccinatevi"

 "Vaccinatevi". E' il disperato appello della madre della bambina di 11 anni, Ariele, morta ieri a Palermo per le conseguenze dovute al Covid.

"È morta ieri, con i suoi 11 anni in gran parte trascorsi a entrare e uscire dall’ospedale per la malattia metabolica rara che si portava dietro fin dalla nascita. Paure, palpiti, il tubicino dentro il naso per le infusioni, la sedia a rotelle, l’amore dei suoi genitori e delle sue tre sorelle più grandi. Ma questa volta Ariele non ce l’ha fatta contro la variante Delta del Covid che l’aveva portata, 15 giorni fa, in rianimazione" racconta La Stampa.

Aveva una rara malattia, e il Covid l'ha uccisa in due settimane. La madre Linda ricostruisce la vicenda, intervistata da La Repubblica. 

La variante Delta era arrivata in famiglia portata dalla figlia maggiore, 16enne, di ritorno da un viaggio d’istruzione.

Ariele era stata ricoverata nel nosocomio palermitano l’11 luglio scorso, e pochi giorni dopo la notizia, il presidente della Regione Siciliana aveva diffuso delle dichiarazioni in cui sottolineava come i familiari della piccola fossero dei no-vax. A poche ore dalla tragedia, però, è la stessa madre  a spiegare  che le cose stanno diversamente; “Non siamo no-vax come ci ha definiti il presidente della Regione Nello Musumeci. È vero, abbiamo aspettato. Prima per le notizie contraddittorie sui rischi del vaccino, poi perché Ariele era stata male. Ma ci stavamo organizzando per farlo“.

La sorella di Ariela partecipa a una crociera organizzata dalla scuola che frequenta, il viaggio dura dal 30 giugno al 7 luglio. È proprio la 16enne la prima a contagiarsi. “All’inizio non volevamo che partecipasse, perché non aveva ancora fatto la prima dose di vaccino, ma ci siamo lasciati convincere dal fatto che il governo italiano aveva riaperto tutto e autorizzato i viaggi. Ancora poco o nulla si sapeva della variante Delta. I ragazzi non sono mai scesi dalla nave e ci avevano assicurato la massima attenzione alla sicurezza“, continua a raccontare la madre.

Prima di imbarcarsi, la figlia maggiore sarebbe stata sottoposta al tampone, mentre al rientro a Palermo, nessuno screening sarebbe stato effettuato sulla ragazza. “Se avessero fatto il test come ci avevano assicurato, sarebbe risultata positiva e non sarebbe tornata a casa“.

Due giorni dopo il rientro, però, la ragazza inizia a manifestare i primi sintomi sospetti. Subito tutta la famiglia si è sottoposta a tampone che ha dato esito positivo per Ariele e le altre figlie. Negativi i genitori.

È l’11 luglio quando Ariele accusa una crisi respiratoria, scatta la corsa in ospedale e viene intubata. Trascorrono 16 giorni, poi il decesso.

Linda lancia disperata il suo appello: “Dovete dire alla gente di andare a vaccinarsi e salvare i bambini fragili che non possono farlo“.