La percentuale è minoritaria, ma i no-vax si fanno sentire . E, a volte, non proprio pacatamente.
Una settimana fa, a Palermo è scattata l'allerta alla Questura da parte del dottor Toti Amato (presidente dell'Ordine dei Medici di Palermo e consigliere della Federazione nazionale) e del dottor Giovanni Merlino (presidente dell'Albo medici dell'Omceo) , che hanno denunciato come anche in Sicilia i medici vengano bersagliati “ dai pazienti negazionisti – si legge nel loro documento - che pretendono esami gratuiti prima di essere vaccinati contro il covid o il certificato di esenzione per avere il green pass. Al rifiuto, sono minacciati di denuncia alla più piccola reazione avversa dopo la somministrazione ”.
Nello stesso periodo, il commissario per l'emergenza Covid di Messina, Alberto Firenze, è stato oggetto di minacce di morte da parte dei no-vax, proprio quando la campagna vaccinale aveva premuto sull'acceleratore per arrivare all'obiettivo del 70% di messinesi vaccinati.
Il dottor Firenze sarebbe stato attaccato pesantemente per aver consegnato un elenco delle persone non ancora vaccinate ai sindaci del distretto di Barcellona. Ma ai sindaci darebbero stati forniti solo i numeri sui non vaccinati, mentre gli elenchi con i nomi sarebbero stati consegnati ai medici.
“Sto solo facendo il mio lavoro, cioè quanto mi viene richiesto, andremo avanti a premere sulla vaccinazione ”, aveva risposto qualche giorno fa ai media locali.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Alberto Firenze , che però sull'argomento ci dice che non può rilasciare dichiarazioni, in linea con quanto consigliatogli dalla polizia.
Gli chiediamo quindi da cosa origini questa grande contrapposizione tra i favorevoli ei contrari al vaccino convid che, oltre ad avvelenare i social, sta evidentemente minando anche i rapporti reali.
Stiamo forse scontando una comunicazione iniziale sui vaccini molto carente, anche a livello internazionale. Basti pensare alla vicenda Astrazeneca che ha prodotto molta diffidenza nella gente. Ma oggi c'è la necessità di rasserenare gli animi, in modo che tutti possano comprendere l'importanza del vaccino. Ed è difficile. Stiamo cercando di sensibilizzare la popolazione, attraverso il dialogo e la persuasione. Speriamo di riuscirci, perché dopo non rimane altro che l'obbligo vaccinale. Ad ogni modo, io non mi sento di dividere le persone tra no-vax e pro-vax. Diventerebbe davvero una guerra tra poveri.
Però, nello stesso tempo, occorre riflettere sul fatto che il vaccino è l'unica prospettiva che abbiamo. Certo, bisogna farlo in sicurezza, soprattutto quando ci possono essere dei dubbi sulle condizioni delle persone. Per esempio, in presenza di particolari allergie, deve essere fatto in ospedale, prevedendo anche l'apporto dell'anestesista. L'obiettivo è salvaguardare tutti.
I no-vax sarebbero una minoranza, ma evidentemente molto rumorosa…
I non vaccinati non sono tutti no-vax, tra di loro molti hanno soltanto paura e vorrebbero essere rassicurati. Abbiamo il dovere di spiegare come il rischio di effetti collaterali del vaccino sia di gran lunga inferiore a quello di ammalarsi a causa del Covid e finire intubati in terapia intensiva.
E la cosa più triste, che è capitata anche a persone che conosco personalmente, è questo strano decorso che a volte porta ad un miglioramento inaspettato, seguito dal precipitare delle condizioni cliniche e dalla morte.
E' una malattia che fa paura. Inoltre, avendo il contatto diretto con le realtà ospedaliere, mi rattrista molto l'aumento delle terapie intensive neonatali e delle pediatrie.
A Messina abbiamo usato anche la vaccinazione senz'ago, proprio per venire incontro a coloro che hanno la fobia delle punture. Stiamo cercando di fare il massimo.
Egidio Morici