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14/09/2021 06:00:00

Scrive Oreste Alagna, sui suoi titoli e l'insegnamento 

 Egregio direttore,
In riferimento al vostro articolo 13/09/2021, nel quale si argomenta sulla vicenda di alcuni docenti che conseguono la specializzazione all’estero, come forma di scorciatoia per poter insegnare in Italia, mi preme sottolineare che diversamente da quanto riportato nel testo dell’articolo, per quanto mi riguarda, ho conseguito la Laurea in Economia Aziendale non recentemente ma oltre vent’anni fa, presso l’Università di Pisa; ateneo dalla storia antichissima (la cui fondazione risale al 1343), che vanta tra i propri docenti alla cattedra di matematica un certo Galileo Galilei; il quale peraltro ne era stato prima studente. Una doverosa precisazione che va fatta giusto perché ognuno di noi ha la propria storia. Sarei stato ugualmente felice di frequentare una delle altrettanto qualificate università europee, dove molti miei colleghi hanno studiato e dove io stesso ho voluto arricchire il mio curriculum vitae. D’altronde, la Convenzione di Lisbona stabilisce il diritto dei cittadini UE a veder valutato il proprio titolo di studio e vieta qualsiasi tipo di discriminazione a riguardo, al fine di tutelare la mobilità di studenti e lavoratori risedenti negli stati membri.

E’ mia ferma opinione, inoltre, che chiunque di noi voglia utilizzare un canale legalmente riconosciuto per potere qualificare meglio la propria professione non faccia un torto a nessuno, perché in ogni caso non scavalca nessuno e quindi, se questo è nel diritto, non vedo perché debba essere adombrato e addirittura censurato come se si trattasse di una cosa negativa. Credo più opportuno, invece, consentire che tali questioni vadano lasciate risolvere nelle sedi competenti, lontano da polemiche ed eventuali pressioni che non agevolano certo il loro operato.

Non penso sia negativo neppure conseguire un titolo di studio importante come la laurea anche in età non più giovanile. C’è sempre tempo ed è apprezzabile che chi voglia possa studiare, anche con gli strumenti che sono oggi a disposizione come quelli della didattica a distanza; cosa a cui peraltro ci ha ampiamente abituato la dimensione dell’attuale emergenza sanitaria.

Ritornando al vostro articolo, per ciò che mi riguarda, preciso che opero nella scuola da anni, indipendentemente da titoli conseguiti all’estero, anche se dubito che tale genere di notizia possa essere di qualunque interesse per i lettori.

Per il futuro, resto a disposizione nel caso vi fosse necessario approfondire le informazioni che mi riguardano, assicurandole, così come ho fatto in passato, la mia piena disponibilità su ciò che è di mia competenza, oltre che il mio punto di vista se può essere utile.

Grazie per lo spazio concessomi.

Un cordiale saluto,

Oreste Alagna

 

Ad un certo punto ho pensato che la notizia della replica fosse che anche il collega dell'assessore, Galileo Galilei, si era abilitato per l'insegnamento all'estero. (gdg)